711 MDXXVII, GENNAIO. 712 al prefato Capitanio zeneral una bona lettera, me-ravegliandosi che Soa Excellentia sia partita in queste occorretitie, pregandola voglii ordinar lo exer-cito, perchè sopra di lui si riposamo aziò li pon-lificii non habbino causa di dolersi; con altre parole; la copia di la qual torsi sarà scripta qui avanti. Et fu presa di tutto il Conseio ; et mandalo per corrier a posta, qual sarà doman a mezodì lì a Mantoa, et ordinato li dimandi la risposta etc. Fu posto una gratia di sier Vicenzo Loredan qu. sier Lun?,rdo, qual vien in Pregadi per ducali 400, voi ussir di Pregadi et dar il suo credilo a sier Francesco Zuslignan qu. sier Antonio el dotor, zovene di anni .... Et balotà do volte non fu presa. Mancava una balola a prenderla. Da Crema, del Podestà et capitanio, di 22, hore .... Manda questi avisi : Copia di lettere di domino Mathe.o Mario Bus-seto, da Lodi, alli 22 Zener 1527. Di novo altro non c’ è, salvo che uno vernilo da Milano referisse il conte Lodovico Belzoioso esser in Milano, et che li sono venute bandiere 4, quali non sono se non fanti 472 in tutto, et male in ordine. Et Sabato da sera andorno a Monza, ma uscirno nel borgo, perchè monzaschi non gli volsero alloggiare, et andorno a Vilmercalo ; et che vanno per le spexe nel monte de Brianza, et che sono disperati per non tocar un quatrino. Et. dice che in Monza ha inleso che Barbono ha donato Monza a! Belzogioso. Il Barbone è passato Po con il marchese dal Guasto et con spagnoli et lanzichinech, excepte le bandiere de Mendozo, Gaiindo, Moralet et Santa Croxe quale sono in Milano el fanno le guardie alle porte Ticinese, Ver-cellina, Beatrice et Romana. Porta Nova è serata; porta Comasina se serra con porla Tosa et Ludovica. Il Leva dice esser ritornato a Milano, et che di novo da 4 dì in qua ha posto uno taglione de 7000 Scuti, quali exacti dicono che ’1 partirà con li spagnoli de Milano, et il conte Lodovico li venirà. Chi dice ancora che il Leva li reslarà; ma non si scia il certo. Che in Milano si dice il conte di Gaiazo esser venuto dal canto nostro; cosa che non credo perchè se saperia per la via di Piasenza. Questo è quanto riporta costui a cui Come ho non dono tutta fede. Post scripta. Uno altro venuto da Milano dice li forieri esser gionti in Milano per fare li allogia-menli per bandiere 9 de lanzchinech in porla Co- masina, quali vengono di pavese ; et li spagnoli , debeno partire. Pur li capitani loro dicono che spagnoli erano in consiglio perchè pare non vo-glino uscire, et afferma esser imposto il taglione de 6000 sculi. Copia di lettere del ditto domino Maiheo, di 22, hore 2i. In questa bora 23 è gionto uno de li mei, qual riporla : Come' l’amico mio ha mandalo uno a 4-27 posta al ponte di San Jaeomo, quale dice che li inimici non passano altramente, et che la gente d’ arme, quale erano passate, ritornano indrieto ; di sorte vanno et vengono, et che si crede vo-glino più presto tornar indrieto che passare. Et che Barbone è stalo con li lanzchenech alla Certosa et che li fanti lo volevano far pregione ; ma che li capitami loro una con li fanti fecero poi consiglio ?l posero il Barbone in uno prato solo a pasigiare, tanto che loro faceano consiglio ; et fatto il consiglio, se levorno lutti con Barbono medemo et andorno alla volta de Binasco. Et che il Leva si expecla in Pavia a dì per dì ; el che li spagnoli sono in Milano si expecta ‘che reusiscano a dì per dì ; et reuscendo, li lanzchenech vi hanno ad inlrare, et li italiani vanno a la volta di Monza; et che si expecta Borbone in Pavia. Nè altramente scia quello habbino concluso dicti capitami et fanti in quello loro conseglio; vero è che molti lanzi-chenech vanno alla volta di Milano, pur sbandali; et che quelli del Birago, quali dice esser da cavalli 150, sono a Campomorlo, Casadego, Santo Vidalle, Bertolla et Siciano et la Granzela; et sono senza fanti ; et che con 50 archibuseri li basta l’animo svalisarli questa notte. Missier Francesco Stampa fa fanti 200 in Binasco, et li paga per lenirli ivi ad quel passo. Non altro. Ad vostra signoria eie. Copia di lettere di lo illustrissimo signor Duca di Milano, scritte a dì 21 a Cremona, et tenute fino hoggi. Hoggi non habbiamo altro da novo, se non che heri el signor Locotenente signor marchese di Sa-luzo, signor duca de Urbino, et magnifici Proveditori cerca le hore 21 agionsero a Casal Magiore, 4.37 • et per esser tardo non fero resolutione alcuna. , Hoggi se o'i ,dovea attendere, nè sin bora habia-