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      matina. Tutta volta in poche ore ne saremo chiari. Quanto mi duole et non haver le gente qui. Tutto 115* per adviso di V. S., alla quale reverenter mi ricomando.
          Da Salò, a dì 17 Novcmbrio, hóra 17. Sottoscritta :
Servitor di Vostra Signoria Camiuo Ursino.
146	Da Brexa, di sier Piero Mocenigo capita-nio, di 18. Manda questi avisi :
     Extracto de lettere del magnifico domino Baptista Martinengo, date in Lamon a dì 17 Novembrio, hore 4, a li rectori di Brexa.
         Messer Vicenzo Guiazo, mandalo per li claris-siml rectori di Brexa a domino Baptista Martinengo, ha trovato dicto domino Baptista apresso al ponte de Idro, apresso il qual ponte poco avanti erano stati apresso una balestrata alcuni fanti de inimici, dfieto de li quali sopra uno certo colle erano da 8 in 10 cavalli. Iudicase fosseno homini de auctoritade, et venuti lì per veder il passo et sito del loco, et erano lontani dal campo grosso dui miliari. La custodia del ponte de Idro è data a dicto domino Vincentio, insieme cimi uno capo de squadra de domino Battista Marlinengo cum homini cerca 100; qual ponte è rotto. Domino Baptista Martinengo è alla custodia del ponte di Vaslone, dove è il camino che potriano pigliar inimici, venendo prima a Provalio et poi lì. Iudicase che inimici non faziano sforzo di passare per una delle due vie, o dal ponte de Idro, o da Vaslone, al dritto de li quali sono le vie comode et large per transferirsi poi in Valtrompia al passo de lo Daino, et de lì verso Loure et Seo, come gli paresse. Sono messe molte poste de homeni fra uno et l’altro de dicti ponti, adeiò che continuamente 1’ uno cum lo altro siano advisati. Missier Alvise de Valtrompia è diputato che tuttavia habbia a scorer diete poste. Questa notte sono facti molti fochi nel spalio Ira .dicti doi ponti, per dimostrar a inimici esser giolito gran soccorso, adeiò che per questa notte non hab-biano a vexar. Nostri tiensi per fermo, non seguendo novità alcuna questa nocte et giongendo le gente dieno gionger, et maxime la compagnia del dicto domino Baptista, si delenderano gagliardamente i passi, ita che inimici saranno sforzati a passar al
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 piano per la via di là, o ritornarsene. Da mattina per tempo, 200 archibusieri di Valtrompia, di queli erano a Bagolin, dieno gionger dal dicto domino Baptista a effecto se inimici calasseno a la volta di Salò per mieterli a la coda, over etiam per defender li passi del fiume, havendo tempo fin doman. 146* De li homeni di Valsablo non sono più che 300 apresso dicto domino Baptista ; et 200 a Bagolino, li altri sono fuziti. Visti certi abrusamenti per avanti facti da inimici, Bagolino non si ha voluto sfornire di più numero, però intendesi che ancor altre genie sono per passare et ne sono ancor fino a Gaslel Romano.
    Post scripta. Scriveno, habbiamo aviso da Ve-slen di Valsabia, di hore 18, a dì 18, come li inimici se levavano da li loci dove erano alozali et andavano alla volta de Gualio, dove possono pigliar il camino di Boara over da Bargi, et poi per la volta di Santo Vose calando zoso su la pianura, over transversar le vallade per andar a Milano.
Copia di una lettera della contessa di Lodron a domino Baptista Martinengo.
       Magnifico parente et quanto fradello hono-rando.
    Questa hora havemo habuto lettere da li regenti de Ispruch, per la qual ne notifica che non dobiamo inovar cosa alcuna contra li signori vene-tiani, advenga che queste gente sono passale zoso vadano alla defensione della Cesarea Maestà, et sono gente per epsa Cesarea Maestà pagate. Et che se dicti Signori Venetiani innoveranno cossa alcuna di guerra cum lo Illustrissimo Principe et subditi, che subito gli sia dato aviso, perchè sperano farano tal provisione che non saranno molestati. Et perchè questa matina è usado cose che non si convien a star in pace ad uno nostro massaro che sta ad una nostra casa apresso conte Antonio da alcuni soldati venetiani, qual massaro hanno sachegiato et datoli di le bote, el ultra hanno minaciato di voler venir a brusar la casa, mi ha parso di questo darne aviso a V. S., pregandola che se la scia esser de niente de la Illustrissima Signoria di voler cominciare la gue-ra cum lo Serenissimo Principe, me ne dia adviso, adeiò a le cosse nostre possiamo provedere. Et quando non sia di mente di la Illustrissima Signoria di non voler cominciare la guerra, prego V. S. voglia proveder che le cose nostre non siano molestate. Et di questo aspeclo risposta subito. Ultra di questo, questa matina alcuni altri soldati de la
MDXXVI, NOVEMBRE.