653 MDXXV1I, GENNAIO. 654 autorità senza altro consulto di passare il Po ogni volta che sia in bisogno, per defendere le terre de Nostro Signore et di la Toscana. Ba Parma, di 12. Manda avisi, ef più il conte Hugo di Pepoli va al signor duca di Urbino mandato dal signor mar-chexe di Saluzo per excitare Sua Excellentia al, passar del Po, quando li nemici venissero a danni del Papa. Avisi di lanzchenechi, per riporto di uno partito adì 8 Genaro. Li lanzinechi sono ancora al loco de Vergara. Il conte di Caiazo è a Ripaalta con cavalli 200. Li cavalli di Nicolò Varolo sono a Basilisco, il qual è partito tre giorni fa per Ferara mandato per missier Georgio Fransperg per sollicitar alcuni cavalli si fanno ad Ferrara, et ha fatto la via di la montagna, et debbe ritornare fra tre giorni. Il principe di Orange, signor Sigismondo Gonzaga et tre capitani lanzchenech, tre dì fa sono partili per Pavia. Hanno abondantia del vivere, et se dice el desegno loro esser de andar verso Bologna, et Stato de la Ghiesia. ') Da Crema, del Podestà et capitario di 12 hore 4. Manda questi avisi. Copia di lettere di domino Matheo Mario Busseto governator di Lodi, di 11, hore 4 di notte. In questa hora 23 è venuta una mia spia. Riporta, in Milano hesser stendardi 4 di gente d’arme et bandiere 8 de italiani et spagnoli, et Milano star malcontento, et se’l se ritrovasse haver spalle, pi-gliaria 1’ arme come disperato. In Pavia dice esser Borbone, il Guasto et il Leva ; et quantunque se dicesse il Guasto dovesse andare a Bologna (Mantova) nondimeno parea fosse restato ivi per uno conseglio se havea ad fare; et del suo restare, et del ritorno del Leva in Milano nulla sa dire. Il ponte dice esser cominciato alla Stella, ma non finito. Li spagnoli quali erano a Zibidi, Spirago et Marzano hanno passato il Po sopra porti et barche a la volta del Castel Santo Joani. Gioanne de Urbina con fanti 1000 et compagnie do de cavalli legieri, et con il Bari-sello, dice esser levato da Campomorto, Mandriano, Cavagnara, et Videgulpho per andare alla guardia del ponte. Da uno de quelli del cavalier Ponzono (1) La corta 3SG' è bianca. che è de la compagnia del Belzoioso, dice haver inteso come di là da Po li lanzchenech dicono che expettano il duca de Ferrara, et voler andare a Pia-senza, et il Principe de Orangies esser stato da Bor-bono. Uno che vien da Milano referisse, il Leva oggi 0 domane dover ritornare a Milano, non per star ivi, ina per levarne bandiere 5 de spagnoli restate ivi, et che uno Medino (Medicino?) et Georgio Vay-rero fanno 200 fanti per uno, et che ne mandano a Olezo et nel monte de Brianza. Ut questa è la sum-ma, et a vostra signoria raccomandomi. Copia di lettere di domino Baione Naldo, da Piasenza, di 11. Noi habbiamo qui come lanzchenech sono ancora lì dove erano, robano a più potere, et per quanto habbiamo de certo, voleno andar al tulio a la volta di Fiorenza. Quanto a noi qui non mancamo a fare il debito, et poco pensier habbiamo de loro, et a vostra signoria....... Copia di lettere del conte Paris Scotto, da Piasenza, di hoggi adì 12, hore 15. Vostra signoria harà de novo de qui, come ancora per un’ altra mia de heri l’avisai, come li ni-mici sono di qua da Trebbia alloco suo solito. Vero è che li spagnoli continuamente mandano quanto formento, robe el altre vilualie trovano alla volta de Pavia; et se dice poi che le mandano da Pavia nel castel de Milano. Hoggi se è ditto, benché non gli sii ancor troppo certezza, come il capitanio Zorzi, capitanio generale de lanzchenech, è andato a Vigelzono, quale castello è apresso la Nura, et che voleno passare, né si scia quale strata vogli fare; pur qualche uno tiene che voglia prendere la strata Romea et andare a Fiorenzola dove era prima, et altri tengono che debbano andare inanti forse verso Luca. In breve si saperà li soi andamenti. Qui in Placentia è gionto danari per pagar le fantarie che ge sono, et continuamente vanno drieto apagando. La terra dà per subventione al Papa in questi bisogni 6000 scudi, quali si incominciaranno rescotere da hoggi in là. Li francesi vanno a la volta di Par* ma, et non si sa a quale effecto. Da poi disnar, fo Collegio del Serenissimo coti la Signoria et Savii per aldir la materia del conira* bando di Verona, intervenendo li Proveditori sora 1 dacii, et parlono, per il zenoese domino Alvise di Noal dotor, et per li Proveditori sopra i dacii et