503 MDXXVI, DICEMBRE. 504 La galla sotil soracomito sier Andrea Coniarmi zonse qui, qual si muda con una nuova, et leverà il Minio va orator al Signor turco. La qual galla nuova trata di I’ Arsenal il dì di Nadal, vene a San Marco. Et le galie di Barulo è zonte sora porlo. A dì 25, Marti, fo il zorno di Nadal. Il Serenissimo vestito con manto di veludo paonazo, vene a la messa in chiesia con li oratori et altri deputati al pranso. Di Franza, fo lettere, di 4 et 5, del secretarlo Rosso, date a Foesì. Item, di Bergamo, del proeurator Plxani, da Palazuol del prò-veditor Contarmi et di Crema. Et compita la messa, si reduse il Collegio aldir una lettera sola, et le altre fo remesse a lezerle questa sera. Nolo. Se inlese cl marchese del Guasto haver mandalo a dimandar salvoconduto a Bergamo al Capitanio zeneral, perchè di Milan si voi partir et vegnir a slar a Manloa. Par sia per sdegno che l’Imperador ha mandalo il principe di Orangie capitanio di tutte le (antarie, che ditto Marchexe era lui, et per le fatiche haule non meritava questo. 294 Da Crema, del Podestà et capitanio, di 22, hore 1. Manda questi avisi. Copia di lettere di domino Matteo Maria Bu-seto gubernator di Lodi, di 21, a hora .... ricevute questa sera. È gionta la signora Ixabella da Milano, et riporta che Barbone ha acresciula la taglia de li 22 milia ducati alla summa di 32 milia, et è dificultà ad exigerla, et (per) questo se pigliano nobeli, merca-danti et altri extimati pecuniosi, et se alcun fuzeno, pigliano li parenti ed i compagni notificati per il Morone, et in questa hora ne sono presi molti, al numero zerca di 40. Riporta apresso, che finita questa exatione, se darano page do in danari et una in panni a spagnoli, et che ussiranno tutti con numero grande de artigliarla murale, lasarano il conte Lodovico Belzoioso, monsignor Scalengo et il capitanio di iustilia in Milano con fanti 4000 italiani, quali per la maior parie sono in esser, et il primo allogamento faranno Barbone in Binasco, il Marchese in la Chiarella et il Leva in Rossato, il secondo a Pavia, et de poi al ponte de la Stella, ove passarano alla volta di Piasenza. Ancora sono che dicono, partendo da Pavia venirano a Lodi per firmarsi un giorno per atlemptare et non per perderli tempo. Il Morone ussite, è reincarzerato, de questa manera. Barbone voleva facesse taglia, recu-sava haver danari, li fu dilto per il capitanio de iustilia si confesasse gli voleva far tagliare il capo, gli rispose non volersi confessar altramente. Fu ordinato gli fosse portato il cepo cum la manera. Temendo, domandoe la confessione et poi poter atestar. Li fu concesso, expedito a tempo di far taglia fu acceptalo, adimandò de scriver et scrisse a Barbone non haver danari et lo testamento lo mostrava ma fengesse di lassarlo, che molti se 294* offeririano, che stando in pregione nulla poiria ritrovar. Fu rilassato. Di questa maniera ha ritrovato scudi 1500, et pagati, essendo la taglia de 2000, et dicendo non ne poder pagar più, è stato da novo incameralo. Pensasi alla fine gli taglie-rano il capo. Del signor Francesco Visconte nulla fu. Del signor Cesar Fieramosca è capitato a Milano et non fermosse, et va alla volta di Roma, nulla se intende per la sua venuta. Item, scrive esso Podestà et capitanio, che essendo capitalo qui Mattio Lombardo habita in Milano in l’Hospital grande, partilo heri et venuto in questa terra per exiger alcune intrate del ditto hospital, mi ha affirmalo 1’ hospital preditto esser slà sachegiato di tutto lo haver sottile, et fra gli altri monasterii di monage di Borgo su la Vichia- bia.......che spagnoli vanno retenendo tanti gentilomeni quanti vi poleno haver, dandoli taglia. Hanno retenuto Giobia missier Francesco Dada banchier et doi di Visconti; che spagnoli stanno al solito in caxa de milanesi et fannosi far le spexe gli occore di ogni sorta. Item, scrive ditto Podestà et capitanio, da una mia spia hoggi a hore 24 gionta, partì heri malina da Milano, qual ha famigliarità cum Gandan lodesan capitanio deputalo alla guardia di la piaza et Piero Martire suo locotenente, quali l’hanno pregato che ’I vadi a Lodi, et pagato cerchi intender quante bandiere sono lì, chi è capitanio di la guardia et che sorte guardia se fa alli do bastioni del borgo. Signanter affirmano che al tutto voleno certo dar uno assalto a Lodi, et di ciò hanno speranza. Il che ho fatto subito intender al signor Gioan Paulo Sforza et signor Sforzino gubernator de Lodi, et lo stesso a la excellentia del duca de Milano, et de praesenti il medesimo significarò a 295 Bergamo al clarissimo Pisani. Dice etiarn che Giobia, fo a dì 20, da mezodì partendosi da Corte, monsignor di Barbone cum grossa guardia de francesi et lanzchinech fu assaltato in piaza da spagnoli