25 MDXXVI. OTTOBRE. 26 non Sier Nicolò da Molin fo XL Zivil, qu. sier Sigismondo. Bi la Zonta senza oblation. f Sier Nicolò di Prioli fo di Pregaci, qu. sier Jacomo da san Felixe. 630.227 Sier Mafio Lion fo avogador di Co- mun, qu. sier Lodovico . . . 4<. 7.481 Sier Jacomo Antonio Tiepido fo di Pregadi, qu. sier Matio . . . 195.688 Sier Nicolò Bernardo fo a le Raxon nuove, qu. sier Alvixe .... 267.(336 Et si vene zoso a liore 24, tanto si siete a compir. Noto. Fo ditto una nova per Conscio» videlicet che P orator Sanzes P havia fallo divulgar che erano lettere de PImperalor che per li moti lurcheschi voleva far paxe zeneral, liberar li tioli del re Chri-slianissiino, lassar il duca di Milan in stalo, far paxe con tutti. Voi P arrnada di la liga per passar in Italia conira turchi. Questi 4 fono electi per eleclion del Conseio di X* et non fo balotadi. Bel Conseio di X. Sier Gabriel Moro el cavalier fo provedador al sai, qu. sier Antonio. Sier Vicenzo Capello fo consier, qu. sier Nicolò. Sier Hironimo Barbarigo fo Cao del Conseio di X, qu. sier Andrea, qu. Serenissimo. Sier Toma Mozenigo fo capitanio in Candia, di sier Lunardo procurator, fo del Serenissimo. In questa sera fo expedito per Collegio lettere a Roma. In questo zorno fo il perdon di colpa e di pena in la chiesia di Frati menori, hauto dal Pontefice. Comenzò heri a vespero et per tulio hozi dura ; è sta trovato ducati .... A dì 5. La mattina, fo lettere del Proveditor zeneral, date in Cremona, a dì 2, liore..... Come erano partili li lanzinech erano in Cremona da numero 1700, bellissima zente, andarano in brexana, et de li per lago passerano a Riva. Va con loro, aziò non fazino danno et habino le vic-luarie, domino Battista da Martinengo. Vene P orator di Franza episcopo di Baius, et have audienlia con li Cai di X. Da Crema, del Podestà et capitanio, di 2, ìiore 17. Come, per uno venuto da Genoa, servttur di questi di P abatia di Cerelo, parlilo alli 27 del passato, riporta, come al suo partii1 in Genoa erano fanti 5000, et che h aveva no facto la deseriptione di le biave et trovalo esserne some 27 milia, che fanno stara 54 milia veneliani, et che al giorno vo-leno stara 2000, et deliberato, se le cose di Genoa stringevano, spinger fuora la parte Fregosa, et che stavano cum timiditade. Da poi disnar fu Pregadi, et lette le lettere, fu 12 posto queste parti. Fu posto per i Consieri, poi ledo una suplication di domino Alvise Cynlhio fisico citadm venilian, qual ha composto in terza rima una opera di VOrigine de li vulgari proverbi che lutto il giorno si ragionano, in la qual ha slenlato a farla assi tempo, dimanda di gratia altri che lui la possi far slam-par, sub poena eie. Fu preso che li sia concesso quanto P ha richiesto in la ditta supplicalion. Ave : 118, 7, 8. Fu posto, per li Consiori, Cai di XL et Savii, che ’1 sia concesso che a sier Francesco Michiel, qu. sier Alvixe da San Barnaba, li X Savii sora le decime lo debbano aldir zerca il suo debito che P ha> a le Cazude in nome suo di la tansa vechia li fu posta di ducati 50, el di quello che lui apar debitor possi far iustitia et non di quello l’avesse satisfallo. Fu presa. Ave: 120, 32, 7. Fu posto, per sier Francesco Bragadin, sier Mario Zorzi el doctor, savii del Conseio, che havendo lo eximio dolor domino Zuan Lorenzo di Saxo Ferrato ledo nel Studio nostro di Padoa molti anni la Ordinaria di pratica di medicina con satisfaction di tulli i scolari, et atenlo la predila lectura vaca zà uno anno, et essendo-el ditto sta rechieslo da li scolari per esser uno di primi homini de Italia, però sia el ditto condutto alla sopraditla lectura per anni 4 con salario de fiorini 600 a l’anno. Ave: 137, 12, 6. Exemplum. I gij 1526, die 5 Octubris. In Bogalis. Serenissimus Princeps, Consiliarii, Capita de Quadraginta, Sapientes Consilii, Sapientes Terrae firmae, excepto ser Za-cìiaria Bembo. (1) La carta 12* è bianca.