721 MDXXVÌI, GENNAIO. 722 scaramuza. È pur bono segno che lulte !e volte che questi di Nostro Signore se sono afrontati, sempre li inimici hanno alevato (?) che è augurio che per lo avenire el successo sarà optimo. Non altro, etc. A laude de l'Onnipotente Dio, et del baron Santo Antonio. Hoggi, essendosi deliberati de andare a veder li nemici a Cecano perchè se intendeva esserli insegne spagnole, essendo già usciti de la terra, hebbeno avixo da li nostri ventureri quali son in Torreci, quali questa notte haveano preso 4 pregioni sotto l’Arnara, tra quali erali un soldato dal qual si ebbe che in l’Amara erano intrati hersera 5 insegne de spagnoli venute de verso Santo Lorenzo, et cussi hauto ditto avixo fu ordinato di andar verso l’Ar-nara, et a tutta impresa se trovasserno li infrascritti capitanei v: Alexandro Vitello, Gioan Battista Savello et Pelro Byrago, et la maggior parte de li cavalli erano del signor Alexandro. Gli era el capitanio Romano Uliviero, Batista Farina, Pasqualino Albanese con circa a 300 fanti de li soi. 11 capitanio Lucanto-nio per essersi trovato un poco infermo, era restato a la guardia de la terra. Se andò a mezo miglio apresso Amara, et fatta l’imboscata de li fanti, li cavalli andorno in parte apresso de la terra. Uscir-no una insegna di fanti spagnoli et venero un pezo apresso li cavalli con zerca a 25 archibuseri, et fu fatta una carica sopra li nemici, che se missero in fuga et ne fu morto una decena de loro. Da poi, t essendo noi arivati in una strata stretta che li cavalli non vi si potevano manegiare, fecessemo testa et fussemo constretti retirarsi al largo, sempre scara-muciando con loro ; et in verità ne seguitavan molto gagliardamente. In questo tempo, incominciorno ad arivare li nostri fanti, et tutti ad un tratto vol-tassemo sopra li nemici, et mediante la gratia de Dio li rebatessemo. Fu morto il loro capitanio nominato Peralta, qual si era portato tanto valentemente che non se poiria dire. Furono prese doe insegne et li capitanei le portavano ; furono morti più de 80 homeni et presi infiniti. Forono sequitati fin apresso la terra, ma per esser il paese disastroso non potemo più seguitarli con li cavalli ; et così con questa vittoria ce ne siamo ritornati. Havemo trovato hoggi in camin un moro fuggito dal patrono, qual vene da Ceperano, et dice che hanno spinte le fantarie a Bauco et a Ripi et a Ceperano. Questa mattina non vi è restato altro che cavalli, et li sono 4 pezi de artegliaria, tra li quali vi sono doi mezi I Diarii di M. Sanutq. — Tom. XLI1I. canoni. Dice che minacciano bravamente de andare a Roma. Da li pregioni si ha, che ’1 signor Arcon de’ venir hoggi a Guigliano. Da poi scritta questa, incominciano a gionger le gente de li illustrissimi signori Renzo et Vitello ; così tuttavia intrano con li signori loro, del chè Tedeum laudamus. Date in Fresolon, a li 16 Gennaro 1527. Sottoscritta : • Di V. 111. et rev. signoria boni servitori Alexandro Vitello Gioan Batista Savello Petro Birago, Romano Corso Pasqualino Albanexe Olivero Corso, ferito de una ar-cliibuxata, ma non ha mal Batista Farina, corso Carlo Tarlatino A tergo : Al reverendissimo legalo Triullio. Copia di una lettera del re Christianissimo a ^3 lo illustrissimo signor marchese di Saluto, ridotta di francese, de 19 Decembrio 1526. Mio cosino. Questa sera ho recevuto le vostre lettere scritte al campo di Vauri alli 11 di questo mese, che sono le più fresche nove eh’ io abbia da poi che rivo qui il signor di Visano, qual n’ havete mandato ; et per vostra ditta lettera ho visto tutto il discorso n’ havete fatto de la gionla de lanzchenech sul mantoan, quali vengono per soccorrer Milano ; et del favore et aiuto de artegliaria et altre cose hanno hauto dal duca de Ferrara ; et che l’impazo gli fu dato alla gionta dal duca de Urbino et dal signor Giovanni de Medici, et generalmente de tutte l’altre cose ; avisandovi che mi è stato gran piacere de haver inteso così a minuto come le cose sono passale per di là di Po : che ditto Visano se partì eh’ io era in gran pena chè non haveva de le vostre nove. Mio cosino, io ho molto ben notato quello mi havete scritto, toccando il dubbio che havete che noslro Santo Padre sia al presente per etonarse et maxime per causa de la paura che 1’ ha, vedendosi assalita da tante bande. Ho veduto ancora per la vostra lettera tutte le proposte vi scrive il signor Guizar-dino su queste facende, et la risposta li havete fatte sopra questo, quale trovo forte, buona et molto 46