525 MDXXVf, DICEMBRE. 526 in Collegio, dove per sier Anzolo Gabriel avogador fo narà il caso seguito in palazzo, che sier Alvise Basadonna qu. sier Alvise facendo lite al zudegà di Petizion, batete sier Zuan Baxadonna el dotor. Et poi leto il processo, la quarella et li testemonii; et il Serenissimo parlò, era da non soportar questo. Et posto di retenir il ditto sier Alvise, fu preso. Ave : 22 di si, 19 di no, et una non sincera. Da poi disnar, fo Conseio di X con la Zonta, et tra le altre cose preseno una gratia, che sier Biro-nimo Contarmi qu. sier Priamo potesse far cavar in certe montagne di ... . arzenti vivi, dando la decima a la Signoria ut in parte. Item, preseno la gratia di sier Stefano Trivi-xan qu. sier Nicolò, rimase capitanio a Vicenza con ducati 400, et voi refudar et si fazi in loco suo; et non si trovando fin al numero di ducati 500 voi lui dar ducati 100, che saria haver prestado ducati 500 et poter venir in Pregadi non metando ballota come vieu li altri ; et fu presa. 308 Item, licentiata la Zonta feno li Cai di X per il mexe di Zener : sier Francesco da chà da Pexaro fo podestà ........ sier Andrea da Molin dal Banco fo Cao di X, et sier Antonio di Prioli dal Banco fo Cao di X. A dì 30, Domenega. Vene le infrascripte lettere da le poste : Ba Crema, del Podestà et capitanio, di 27, hore 5. Manda questi avisi : Copia di lettere di domino Mathio Mario de Busseto gubernator di Lodi, di Jiozi, bore 23. Per scriver il tutto sinceramente come ho a vostra signoria, per uno vene da Landriano si ha, per informatione di uno gentilhomo da bene residente in Milano, che fra spagnoli et lanzichenech è grande altercatione per la ussita, perchè lanzchenech voriano che spagnoli (osseno li primi ad ussire, et li spagnoli il contrario, de sorte che teneno ne reu-sirà qualche scandalo tra loro, che Idio il permetti; et che ’1 ponte è a l’ordine al porto di la Stella ma non lo hanno butato, nè Io possono buttar per il Po che è grosso ; che de Milano è ussito il capitanio Santa Croce qual è andato a Binasco. Copia di lettere del capitanio Babone Naldo, di 26 Desembre, da Piasensa. Nui habbiamo come il conte di Gaiazo è di so- pra da Castel Santo Joanne duo miglia con la sua fantaria da cerca 4000, et havevano fatta una imboscala sopra Po per pigliar barche che sono andate a tuor la roba che era in Castel Santo Joanne. Hozi è venuta una spia, la qual manda il signor Barbone et conte di Belzoioso al conte Zorzi Flox (?) capitanio di lanzchenech, a farli intendere, come loro li mandano 400 cavalli per la montagna, et che se debia-no levar da Fiorenzola et andar sopra Po a Castel Santo Joanne, et vogliono stiano li et non passino Po, perchè hanno deliberato in lo suo consiglio de venir a l’impresa di questa terra. A la qual spia ha parso venir di sua voluntà a presentarsi qui al signor 303* nuntio de Casale il qual dal participe (sic) di questo governo et gli ha fatto intender il tutto, et è andato dal conte Zorzi, et questa notte die ritornare. Di quello seguirà darò aviso a vostra signoria. Copia di lettere del conte Paris Scotto, de 27 da Piasensa. De quivi la signoria vostra haverà da novo la tregua è rotta tra la Santità del Nostro Signor et Cesare, per la qual tregua rotta ne è reuscito poco frutto, perchè li soldati che sono qui fanno molto poche facende, et erano andati per intrare in Castello Arqualo quale era una chiave per tuor le vic-tuaglie a lanzchenech, et per sua pigritia li inimici sono intra ti prima. Li lanzchenech ancora sono in Fiorenzola et ivi stanno, et non si sa quale via hab-bino a tenir nè dove andare. Quivi si dice ohe spagnoli hanno aparecchiato gran numero di nave per butare li ponti sul pavese; ma a questa hora non gli è nulla di certo. La vigilia di Natale, certi homeni di ventura se caziorono in uno castello di domino Antonio Maria Scotto nominato le Case dal Bosco, assai fornito, quale haveano intelligentia, segondo si tien qui ne la città, et gli fu mandato una banda di francesi quali hanno preso li inimici venturieri preditti, et penso che canterano de Orlando. Qui in questa povera città non gli è altro salvo che si atende a lo bastionare la terra continuamente, et a buttare per terra cerli belli edificii quali erano fora di la terra, zoè la chiesia di Nazareth, la Misericordia, Santo Antonio, Santo Lazaro et ogni altro edifitio apresso la terra per do miglia, et dove non gli è comodità di ruinare li adopiano il foco ; cosa che è de gran compassione a nararli et dirli, et quasi me-teno in desperatione il mondo. La santità del Nostro 309 Signor ha rechiesto a li citadini di Piasenza scuti 25 rnilia per la intrata de uno anno, con promissione