279 MDXXVI, N0VEMBBE. 280 A li 29 de Seltembrio il Gran Turco, essendo trngeltafo in Peste olirà il Danubio, et passando il Danubio passò con gran furia mostrando haver paura, et questo perchè in-Posonia erano et sono acumulali una certa quantità de alemani, gente del serenissimo archiduca de Austria, quali sono cumulati non per combater con il Turco ma per segurtà de la Regina, quale vanno acompagnar a Viena per congiorigersi con el fratello li in Viena el per far spale al paese de Austria; donde passando el Gran Turco ha mostrato una gran viltà, et se el mio patron non perdeva tempo in Alba-regal confortando quel popolo, per essersi tenuti et non haver abandonata la cita come hanno fatto li altri popoli, giongeva a tempo avanti la codaza del campo era pasata, donde veramente li haveria fatto una grande vergogna, perchè, (quando) quelli 500 cavalli qual mandò sua signoria in Alba si apresentono a la vista del suo campo, si poseno in tal fuga che rumpeno el ponte, et restò de qua alquanti pa-vioni et gran quantità de camelli et cariazi et cavalli, quali amazono tutti ditti cavalli, cameli et muli et fuziteno su l’armata loro, qual era su lo Danubio, abandonando ogni cosa. Quel giorno medemo si levò da Peste et la brusò (ulta, pur amazando tutti li presoni, et se aviò verso el grando Segedin Ira Danubio et uno altro fiume detto Latissa. Veramente, magnifico missier Zuan Antonio, se stima che sia stato amazato et li puti che sono menati via, ma magior parte amazati delle anime in 400 milia più presto che manco, se non de qua del Danubio. El simile fa fazendo de là del Danubio, et camina con freta verso Belgrado, ma neanche lì non resta per le demostrazion che lui fa. Ha etiam brusado el gran Segedin tutto. Abraim 154 bassa è andato per combater con el vaivoda de Transilvania, qual è con le gente sue oltra Latissa, ma certissimamenle si ha per certo che ditto Vaivoda non combatterà tanto poco quanto lui ha fatto quando el doveva venir in soccorso al Re, o veramente quando il Turco passò il Danubio, donde con ogni raxon militar lo haveria possuto romper nel passar del fiume per esser largissimo e corrente et difícil a far ponte, et questo lui farà per pusillanimità et imperilo ne la militia, et lassarà passar Abraim bassà in paze, destruzendo il paese. Ma Dio voglia per sua clementia che li dia tanto animo et aiuto che lo rompesse per conforto et aiuto de questi popoli cristiani, per obviar tanta sparsion de sangue de la fede de Cristo. Questo è quanto a le nove de turchi ; ma più oltra mi estenderò etiam con altre nove per farve total partecipe a vostra magnifìcentia. Essendo andato via el Gran Turco, li conladini si comenzono ordinar contra li nobeli, dicendo:« vui seti causa di la perdition del regno », volendo con ferro et foco proceder contra loro, el havevano già cominzato a romper le strade et far del mal assai. Vedendo il signor Conte che questo era un grandissimo incendio lassarlo procieder avanti, se interpose con una destra dolzeza el honesto timore di aquietar questi populi et nobeli el segurar el paese, donde vedendo questi nobili tal generosa opera che ’1 signor Conte facea per loro beneficio et per recupe-ration de tutto el regno, si hanno congregato alquanti contali insieme et hanno creato et levato et acetà con plenaria autorità sua signoria per defensore et governatore loro a l’antescritto modo che hanno fallo quelli de Sclavonia, et con grande amplitudine et autorità etiam hanno mandato da sua signoria tutli li altri contati de qua del Danubio, quali sono 12, pregando sua signoria li voglia etiam acetar sotto 1’ ombra et protezion sua, come sua signoria ha fallo (in) Sclavonia, el Posega, et Barania e Semo-gia et Salla, quale son le magior parie del regno di Hongaria. Donde sua signoria ha mandato per tulio sui nunzii quali tra loro concluderano el simile con dille altre provinlie vel comitadi, perlina che sua 154' signoria tornerà dalla Maestà della Regina, alla qual fu dedicato imbasalor de Sclavonia, insieme con lo reverendissimo Xagabriense, poi subito tornerà in-drielo in queste provincie nelle quale sua signoria lassa tutte le sue gente a far persister li nobeli et rustici nel pacifico viver, et io etiam resto qui in Semogia a Barania con bon numero de cavalli per nome del mio patron, a securar il paese perfino lo advento suo. Sia certissima V. M. che questi popoli hanno in tanta veneratone et fede el signor Conte, che con uno cegno li farà levar lutti in arme contra cui se voglia al mondo ; qual stimo cosa data da Dio. In Io tempo che’l signor Conte ha tratato con questi populi, el vaivoda de Transilvania ha mandalo 200 cavalli in Buda, zoé in lo castello, qual non fu brusado ma restò vodo. Qual si crede de oblenir forse il regno ; ma li popoli et nobeli non lo voleno senlir impropriandolo lui esser causa de la perdi-lion del regno per non esser venuto a socorer il Re a tempo, che benissimo Io poseva far, et sono anche altri che forsi se persuadeno far el simile, donde si aparechia una grande sparsion de sangue cristiano, qual verissima mente me dubito sarà non picola; del