461 MDXXVI, DICEMBRE 462 Copia di lettere di domino Bahon Naldo, da Piasenza, di 14 Decembrio. Hoggi habiamo come lanzinech sono a Borgo Sandonin et Fiorenzola lì cum alquanti cavalli. Nec alia. Bi Bergamo, di rectori, di 13. Del zonzer lì do corieri di Franza con lettere, le qual drezano a la Signoria nostra per le poste, et hanno portato scudi 12 milia. Item è zonto Zttan Gobo, vien de Ingilterra con lettere di l’Oralor, qual etiam le mandano. 265 Bi Bergamo, di sier Alvise Bìxani procu-rator di 14. Come lo illustrissimo Capilanio zene-ral sono venuti lì, et visto la terra atorno, par a Soa Excellentia per ogni bon rispetto di fortificarla, et ha posto ordine, et cussi questa matina Soa Excellentia et lui insieme va in campo a Trevi per parlar col signor marchexe di Saluzo, qual è stato a Cremona, di quanto si ha a far, et poi tornerano lì a Bergamo questa notte. Et è sta ordinato fortificar la terra, et hozi si ha comandato uno per caxa per va-stadori, et 1000 guastadori per il territorio. Tutte le fantarie italiane sono circnmcirca questa città 3 over 4 mia, et il Proveditor zeneral è a Palazuol, et paga le compagnie. Bi Brexa, di sier Zuan Vituri provedador zeneral, di 14, del zonzer lì, et andarà a la volta di Cremona. A dì 17. La matina fo letto le lettere di An-glia trate di zifra, et verso nona vene lettere di le poste, con questo aviso. I)a Crema, del Podestà et capitanti, di 14, hore 11 di notte. Copia di lettere del conte Paris Scotto da Piasenza, di 14 Decembrio, ìiora 1 di notte. In questa hora si ha come lanz-chenech fanno due spianate, 1’ una di qua verso Piasenza, l’altra verso il Po alla volta di Cremona. Nec alia etc. Copia di lettere di domino Babone di Naldo, da Piasenza, de dì et ora soprascritta. Li inimici non sono mossi dove erano zà dui zorni ; ma hozi habiamo haute nove come fano due spianate, una che va a la volta di Fiorenzuola et P altra alla volta di Busse, et pensiamo che facino diete spianate perchè dieno passar fanti 2000 del signor marchexe di Saluzo, et che gli voglia dar l’arsalto. Altro per hora, etc. Scrivendo, è sopra-gionle lettere del governador di Lodi, date in questa notte a hore 5. Magnifice etc. In questa hora havemo la spia da Milano, quale è partita oggi et ce riporta la ussita hoggi de spagnoli de Milano al camino de Pavia, et haver visto Barbone a cavallo et poner li cavalli sotto P arti-gliaria pezi n. 8 tra grossi et picoli ; et perchè ne scrivo all’illustrissimo signor mio patrono et al ^65‘ magnifico suo orator apresso lo illustrissimo signor duca de Urbino, mi ha parso drizar ambedue lettere a vostra signoria, a causa quella si degni subito inviarle et a sua celsitudine et a sua magniti' centia per cavallaro a posta, et cum diligentia, secondo ho ordine da sua illustrissima signoria de indrizargli a vostra signoria, quando sii cosa che importa. Però la suplico de la executione, et a causa che essa ne possi dar aviso a Venetia, gli ho voluto significarlo, cum agiongerli che olirà lo riporto di la spia ne havemo ancora lettere da la signora Isabella Sforzia da Milano per messo a posta. Et a vostra signoria tutto mi raccomando etc. Da poi disnar, fo Collegio di la Signoria con li Savii, intervenendo sier Francesco Bernardo, sier Zaan Francesco Sagredo et sier Francesco Marzollo savii sopra le acque con P armiraio del porto, peoli inzegneri et altri, et si fo sopra la fuosa nostra, la qual si va aterando. Et disse ditto armiraio che zà anni 30 la fuosa era solum 30 in zerca, hora è più di 100 passa, et che la fortuna et vento grando fo .il zorno di San Simion passato, ha conduto tanto sabion in la fuosa, che 100 nave non Pharia conduto. Et questa è bona causa di P alerar si fa, et chi non provede, non potrà intrar galle, nè nave in porto, et aricorda per opinion sua far una pallada ai Tre porti et una alla Gorzarina, la qual teguirà le aque, le qual havendo il corso, caverà la fuosa et si potrà navegar. Et fo terminato li Savii sopra le acque eoa P armiraio et proto vadino a veder, et poi vengano a riferir in Collegio, et la spexa. Di Trevi, del procurator Pixani, di 15. Come il Saluzo andava con li fanti 10 milia verso Cre* mona per far bular lì il ponte sopra Po a la bocca di Ada per poter passar con le zenle di là, bisognando, et havia terminato mandar 2000 fanti in Piasenza. E1 Duca a Bergamo feva lavorar con presto a la fortification di la terra. Lui Pixani andana lì, et zonto il Contarmi verìa a repatriar,