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MDXXVII, GENNAIO.
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     1300 fatili; clve gli homini d’arme che-vi sono dentro puono esser zerca 200; tutti gli altri fanti et gente d’arme sono uscite et sparse in questi lochi : Chiarella, Binasco, la Certosa, Due porte del Barco, -Belzoioso, Landriano, Videgulphi, Vil-liate et Barrera. Che le gente d’arme sono la maggior parte alla Motta, Casora, Lazara, Bereguardo, Triulzi et altri lochi circumstanti; che per esser gente da piedi et cavallo, pubicamente dicesi voler expugnar Santo Angelo. Che’l Barbon Marti partì di Milano col principe di Orangie, che fu alli 8 di <fuesto; che’l giorno seguente partì in lettica Antonio da Leva et andò a Pavia; che in Pavia Ira quelli signori fecesi un concilio, poi aviono le gente alla volta di passar il Po. Che per certo s’è saputo il Belzoioso andare in Milano con 1200 fanti italiani per guardia di quella città, et la comunità li paga, et a quella hora a retro fatti li compartiti per tulle le parte et delti alogiamenli et del denaro. Che se dice, che gionto ivi il Belzoioso, tutte le altre gente che sono in Milano si leveranno. Che in Milano resta gubernatore monsignor de Ohum, presidente del Senato messer Uironimo Castiglion. Che di novo si fanno pregioni mercatanti et artisti per cavar denari, dimandando 10 milia para di scarpe alli calzolari, altretante barete alli berre-teri per dar alli lauzchinech, dicendo li faranno as-413* signatione; di modo che ognuno fuge. Che ogni ora si fanno bandi sotto pena di rebellion a chi sono absentati fuora de la città et dominio, aziò ritornino; et tutto per cavar dinari.
     Ex litteris datis Placentiae die 18 Januarii.
         Quello eh’io scrissi in l’altra mia, cheli lanz-chenechi erano tulli in arme, fu che passorno la Trebbia et se allogiorno in quelli castelli per accomodarsi, che sono lì circumvicini, et fanno aconzare molini per macinare perchè non hanno el modo de farina per altra via. El signor duca de Borbon non è mai venuto a Castel San Joanni come dovea venirli, per il chè si pensa, o che se aspetta per loro qualche resolutione da Roma, o che non pono ritrovare el modo del dinaro per satisfar alle promesse.
          Questa sera si è inteso per bona via, che li lanz-chenech hanno retenuto il signor marchexe del Guasto per le loro page, et^se sono convenuti che se li daranno un scuto per fante et un paro de scarpe. Monsignor di Borbone havea promesso Irovarse hoggi o dimane di qua dal Po; il ponte è
fatto a Harena et se gli relrovano sei cannoni con alcuni carri de monilione, et per quanto se iudica, potranno male condur li ditti cannoni. 11 signor Georgio et li altri capitani pare che habbino concluso di ritornare di qua da Trebbia con tulle le genti, et destenderse a Iongo la montagna verso Parma, cosa che fa credere che non pensano a la impresa de questa terra; ma se lo accordo non seguisse, lene che habbino andar di longo a la via di Toscana. Et per quanto el signor conte Guido fa preparare nave da poter imbarcare una parte di queste fantarie per condurle alla guardia di Modena et di Bologna, et anche più oltra se serà bisogno, et secondo il suo parlare, nui restaremo qui se dal signor Guizardino non serà dato altro ordine. Item, nel Stato di Milano resta governalor il signor Antonio da Leva, et farà la rcsidentia in Pavia. 11 conte Ludovico da Belzoioso rcstarà in Milano, et ' in tutto el Stato reslarà 7000 fanti, li lanzinech che vi sono, 1000 spagnoli, el resto italiani, 200 lanze et 200 cavalli legieri.
    Et licenliato Pregadi, nè ledo le lettere diSpa- 414 gna che erano in zifra, et dito doman si farà Gran Conseio et poi Pregadi.
    Et inlroe Conseio di X con la Zonta, et scris-seno a Roma per ditto Conseio di X.
    Adì 22, Marti. La malina fo Ielle le lettere di Spagna.
   Di sicr Andrea Navaier orator nostro, di Granata, di 2 Decembrio, una lettera molto longa. Come l’Imperador havia afermà a l’orator anglico, come per voler attender a far l’impresa contra il Turco per le cose di Ilongaria, era con-lento far la pace con il re di Franza, et remeter le differente nel Papa. Li lasserà li fidi senza danari ; ma ben voi la Borgogna come cosa sua, con questo che ’1 re di Franza li prometti da vero Re, sopra la fede reai, non offenderlo in l’avenir, et voy atender a l’impresa conira il Turco ; et questo voi far si ben dovesse esser solo a questa expedi-tion. Voi soperchiar la sua natura, ch’è pegra, el farsi solecito ; et l’arziepiscopo di Toledo, qual ha ducati 70 milia de intrada, è conlento per far detla expedition contra Turchi darla tutta, sóltm si reserva per il suo viver ducati 12 milia a l’anno.
Item scrive, l’Imperador va fino 8 zorni in Toledo per haver danari per la ditta impresa contra turchi, et voi pace.
    Vene il Legato del Papa etmonstroè una lettera 414, hauta da Fiorenza di 12, del secretano del Cardinal