393 MDXXVI, DICEMBRE- 394 Noto. In le lettere interceple di lanzinech da Guastala, mandate per il provedilor Mula, intercete da li nostri lizieri, par, oltre il Fransperg, come ho scripto di sotto, scrive etimi Zuan da Castro a Mi-lan, et in ditte si contien sperano tanto aquistar quanto anderano, et veleno andar verso Piasenza et Bologna. Voi danari esso capitallio Fransperg et unirse con le zente d’arme, perchè andando a Bologna si servirà di quanti danari vorano. Fo scritto per Collegio in campo al procurator Pisani et proveditor zeneral Mula, debano dir al signor Duca capitanio zeneral nostro, qual si ha do-lesto con esso Mula etc., come lo tenimo per carissimo fiol, et compita la ferma sua lo volemo refermar, et le zanze ha ditto che compito 1’ haverà la ferma non volemo più lenirlo per Capitanio, è false 225* et parole da vulgo, et Soa Excellentia non dia metter a mente a questo. Et quanto a Lunardo Roinulo, venuto di Franza per veder se li fanti vien pagali, esso Pisani li parli et li monstri li pagamenti fatti, aziò possi far bona relation di questo al re Chri-stianissimo. Fo scritto per Collegio a sier Andrea Contarmi soracomito, è venuto in Istria, vengi in questa città per mutar la galia, con promission che di homini di la galia che faliranno, lui sia piezo. Nolo. 11 Legato questa matina in Collegio venuto, lese una lettera di Roma, li scrive il Datario episcopo di Verona, se la liga aiuterà il Papa, se mantenirà nè farà accordo con li cesarei, exortando si fassi passar Po a le zente pi’r aiutar il Stato di la Chicsia contra questi lanzinech, et come 17 nave di Spagna col Viceré zonsé a San Stefano al porto, et 4 passorono a Caieta, et che l’Imperador per quanto ha ditto il Pignalosa, voi etiam pase con la Signoria nostra, ma che li damo danari, et dal Papa voi 150 mila ducati, et voi far l’impresa contra li turchi et conira luleriani. Ben vorà, venendo Soa Maestà in Italia, 25 milia fanti de la Italia per la impresa. Scrive, il Papa ha bon voler, et che’l generai che vene di Spagna non voleva passar in Italia dicendo è impotente a tal viazo, et l’Imperador lo pregò venisse per ben di la christianità. 226 1526, die 7 Decembris. In Bogatis. Ser Paulus Donatus, Ser Petrus Bragadenus, Ser Nicolaus Bernardus, Ser Benedictus Delphinus, Ser Antonius Gradenìcus, Consiliarii. Ser Franciscus Canalis, Ser Vincentius Maurocenus, Ser Sebastianus Maripetrus, Capita de Quadraginta. Ser Dominicus Trivixanus eques, procurator, Ser Paulus Capellus eques procurator, Ser Georgius Cornelius eques procurator, Ser Franciscus Bragadenus, Ser Petrus Landus, Ser Marinus Georgius doctor, Ser Hironimus Pisaurus, Sapientes Consilii. Ser Zacarías Bembus, Ser Thomas Contarenus, Ser Gabriel Maurus eques, Ser Johannes Natalis Salamonus, Ser Franciscus Maurocenus, Sapientes terrae firmae. Non si polendo recusare il trar de li danari de li Banchi in questa nostra cità per virtù della deliberatione ultimamente fatta per queslo Conse-glio, è stato tratto dii Banco delti nobili buomini Andrea et Piero da Molili da pochi giorni in qua gran surnma de danari per la strettezza ne la qual se ne atrova tutta la città, et quando terzo zorno non si havesse susténtalo il dillo Banco curn haver red-dopiate le fideiussione et la presentía de li Cavi del Conseio nostro di X mandali lì dalla Signoria nostra, che ultra le ordinarie furono prestate altre fideiussione che ascendono alla summa in lutto de ducati 53 milia, facilmente polea ocorrer al dillo Banco qualche notabel iaclura et nota, non obstante che li ditti nobeli nostri habbiano le fa-cultà loro grosse et debitori del Banco per molto maggior summa di quello è il credilo de li mer-cadanti et altri che deveno bavere da esso Banco, qual è da cerca ducati 35 milia, et satisfare a tulli li creditori di quello in danari contanti a soldi 120 per ducato senza interesse di alcuno, essendo maxime stà contenti li creditori loro vedendo esser securissimi et che dicli genlilomeni habbiano li danari in mercanlie, così in questa città, come de fuori, acomodarli de sorte che senza etiam loro interesse lo possano fare, de maniera che si offeriscono saldar de praesenti in danari contanti tutti lì creditori del Banco da ducati 20 in zoso, et da ducali 20 fino 50 da mò a mesi sei, et da in 50