745 MDXXVII, GENNAIO. 746 Hi MDXX VI, die 29 Ianuarii. In Consilio X. Per la licentia che facilmente ognuno ha de stampar libri in questa nostra città, si vede qualche volta uscir in stampa opere disoneste et de mala natura; al che è da metter sufficiente ordine, et però; L’andarà parte, che da mo’ in futurum non si possa stampar nè stampata dar fuora alcuna opera over libro da novo composto over non più stampato, qualunque idioma si voglia, se prima non li serà permesso da li Capi di questo Conseglio per termi-nation de man loro sottoscrilta ; la qual permission però et termination si habia far da poi che essa opera serà sta veduta da do persone almeno a cui parerà a loro Capi di commetter che la debiano veder et examinar, et referita la opinion sua in scriptis cum iurammto. Nè altramente far si possa sotto pena di perder le opere stampate et de altratanto per pena, la qual sia de lo inventor; et così sotto la pena soprascritta non si possa vender in questa cita alcuna opera composta da novo et stampala fuor de questa terra senza licentia de li Capi de questo Conseglio, modo ut supra. Dechiarando che alcun non possa stampar libro alcun da novo composto over non più stampato se’l non vederà la licentia in scriptis come è ditto di sopra ; et P ordine presente publicar si debba in Rialto a noticia di ciaschaduno. 4451) Da Caxal Magior alti 21 di Genaro 1527. Heri, lo illustrissimo signor marchese di Saluzzo et signor Guizardino, presentendo el gionger de lo illustrissimo signor duca de Uabino qua in Casal Magior, deliberorno venir abocarsi con SuaExcelIen-tia et resolver il passar suo, et il modo. Loro hanno ragionato insieme, et concluso che esso signor Duca fazi caminar le gente sue al camino qua con ogni celerità dove è il ponte sopra il Po ; et perchè Sua Excellentia ha da Venetia le commissioni condi-tionate, si spaza in grandissima diligentia per farle venir libere ; et che sì con la persona, come con tutto lo exercito passi et proveda dove vederà il bisogno. Speramo la Illustrissima Signoria non farà difficultà alcuna, et molto instamo per la persona del signor Duca, in la quale speramo, olirà la sum-ma valuta, ancor per la reputatione ; et che habbi a tener dritta la barca et forze nostre. De le gente (1) La carta 444* è bianca. imperiale non si ha cosa alcuna questa notte. Questa sera toniamo in Parma, et il signor Duca resta qua. Da Piasenza, alli 22 ditto. Questa notte se ha havuto nova che li spagnoli sono passati il Po ; et per intenderse che ’1 signor Marchese desegna di robare questa terra, se è stato in arme ; et così se farà ogni notte sin che li nemici ne staranno vicini. Il giorno che si parli missier Sigismondo de qui, ci gionse in posta uno che solea tenere la posta de P Imperatore in Fiorenza, el qual ci apresentò uno breve che fusse lassato andar senza impedimento ; et disse andare da monsignor di Borbon. Se stima sia per queste pratiche di pace. El medemo giorno, missier Demetrio Captizimane et Piero Barbali con 25 cavalli andavano per battere la slrata di Caorso, et se incontrorno in 35 cavalli del conte Claudio Rangone et combaterno va-lentemente; alfine rimase Piero Barbati con 8 o diexe compagni, et furno presi alcuni del conte Claudio ancora. Da Piasenza, alli 23 ditto. Poi la nova che si havea di la passata di spagnoli il Po, fin à questa hora, che è notte, non s’intende che siano venuti ad unirse con lanzchenechi, quali sono de là del Trebia alli soliti allogiamenti. Heri corsero alcuni cavalli legieri de nemici fin qua apresso le porte ; et per quanto referisse uno che fu preso, haveano una grossa imboscata di fanti et cavalli 2000 di qua ; ma per non essere ussiti se non fanti a scaramuzar con loro, se ne tornorono con poco guadagno. Se ha, il signor Guizardino esser stalo con il signor duca di Urbino qual gli ha promesso, andando li cesarei verso Toscana per segni manifesti, come seria lassando adietro questa terra et non menando seco canoni, che lui passerà con le gente venete et andarà alla volta di Bologna per poter proveder alle cose di Romagna et anche de Toscana secondo il bisogno ; ma non par che si as-securi che 1’ habbia ad far in effecto. Et che esso signor Guizardino prega il conte Guido a star preparalo con queste fantarie, sopra le quale fa gran fondamento per defendere le cose di Toscana. Da Parma, di 23 Genaro. Il signor conte Guido scrive la notte passala, che heri li nemici corseno su le porle de Piasenza, et li