61 MDXXVf, OTTOBRE, 62 simo contrndise, dicendo non sentiva la si metesse, porche il campo non fusse desordenado partendosi esso Pixani, et melandola la conlradiria ; siebè non fu niies^a, licet sier Zuan Pixani suo Gol babbi per moglie la neza del Serenissimo. Fo fato tre di la Zonla del Conseio di X, in luogo di sier Lorenzo Loredan procuralor et sier Piero Badoer, si cazando con sier Jacomo Badoer inlrato del Conseio di X, et sier Piero Landò si caza con sier Francesco Foscari intrado del Conseio di X. Tolti numero . . . , rimaseno : Sier Zuan Miani foconsier, qu. sier Jacomo. Sier Marin Zorzi el dolor, fo savio del Conseio, qu. sier Bernardo. Sier Micbiel da Leze fo Cao del Conseio di X, qu. sier Donado. Et lieentiata la Zonla, restò il Conseio di X semplice, el volseno metter una parte zerca Brunetto se apresenti fra tre zorni a le prexon, sotto pena di esser bandito di terre el lochi et confisca il suo, et hessendo preso sia impichato, ut in parte. Et fo gran remor nel Conseio, dicendo voleano lezer il processo et aldirlo. Di campo, di Lambrà, del procurator Pixani fo lettere di 9, hore . . . Come zonzeva il resto di francesi mancava a zonzer, et esser venuto uno di Milan garzon, dicendo dovesseno ad-vertir inimici erano per venir ad arsaltarli. Da poi vene uno altro a dirli questo instesso, unde fu dato a F arme et stalo la notte in ordinanza. Ussi-rono inimici et venero fin a li stecadi; fo scaramu-zato insieme su li repari, nè seguite altro. Scrive, si paga sguizari etc. * A dì 13. La malina non fo nulla da conto di far noia. Da poi disnar fo Pregadi, et vene le infrascritte lettere : Da Cremona, del proveditor zeneral Pexaro, di 11, hore 5. Come il Captiamo zeneral haveano dato tre partidi a li spagnoli, zoé, o andar a Venezia el per mar andar in reame, o andar in Ale-magna, o andar per terra in reame con dar li ob-stasi che non auderiano a Carpi, nè in alcuna terra dei Slato de Milan. El scrive, da matina a Dio piacendo lui Capilanio zeneral si parliria per il campo de Milan, et cussi lui Proveditor ha via pagati et expedili tutti li fanti italiani, el li lanzinech el sguizari da zerca 3000 è restali lì, qual pageria, et ha haulo li ducati 5000, et ne ave 900 impresiedo da Lodovico di La Faytà. Scrive si dagi licentia et proveder di uno altro Proveditor per esser ammalalo; item poterne mal servir. Da Crema, fo lettere del Podestà et capifanio sier Piero Boldù, di colloqui bauli col duca di Milan, ut in litteris. Di Vicema, di rectori. Di mozion di zente si fa a le parte di sopra, el aspectavano il capilanio Zorzi Fransperg a Trento. Di Verona et Bergamo. In consonanza, di motion di zente, et Verona scrive zerca li fanti sono a li passi, quid fiendum, Fo lelo una depositari di quel.....venuto beri di Posonia, partito a dì ultimo Septembre, ut in ea. Di sier Alvise d’ Armer proveditor da mar fo lettere, date in galia a Portofn a dì 4 et 5 dell’ instante. Il sumario et copia di le qual saranno qui avanti scritte. Fo loto uno breve del Papa a la Signoria nostra, dato a dì ... . Come era seguita la depredation in Roma fata per Colonesi, et è lettera di credenza di l’Orator nostro, et del suo Legalo qui existente. Di Oratori nostri sier Sebastian Justinian el cavalier et sier Loremo Bragadin vanno in Franga, retenuti nel castello de Mus, fono lettere. Come è disperali: quel castelau voi ducali 12 milia, et voi eie. Copia di una lettera di sier Alvise d' Armer proveditor da mar, data in galia in Porto-fin a dì 30 Settembrio 1526, drizata a sier Jacomo suo fiol, ricevuta a dì 14 Octubria. Come, hessendo a disnar, ho bavulo lettere di l’ambasador di Roma, etm lettere di 15. Scrive, il capilanio Doria Zuoba si levò con la sua armata da nui et è anilato a Civitavechia, chiamato dal Summo Pontefice, et tamen di la Signoria non ha haulo di tal novità alcun avixo, et sta con l’animo suspeso. El haver inleso esser sta deliberà che’l marchexe di Saluzo con fanti 500 et lanze 400 et fanti 4000 fatti per la Signoria et allri confederati debbano venir sotto Zenoa; tamen lui noi crede, perche’l saria zà zonto, essendo stà expedila la presa di Cremona a dì 22, le zente doverono esser aviate a queste bande. Credo poca sicuro di haver questa città, et poiria esser che quando la vorano non so quello sarà. Hozi siamo stati insieme con il conte Piero Navaro capitanio generai, qual dice l’armada spa-