271 MDXXVI, NOVEMBRE. 272 havia falò 1500 fanti a nome dell’ Imperador et con cavalli insieme. Ha hauto aviso che dieno venir ad metter a saco Ruigo et il Polesine, il qual aviso ha hauto da uno che è bon marchesco. Item, che il duca di Ferrara non feva fanti, nè altra movesta. Di sier Alvise d’Armer proveditor da mar, da Portofin, di 15 et 16 de l’instante. Come l’armata cesarea per numero 33 nave gionse a Sardegna, sopra la qual è il signor Viceré, et si dice • esser suso 10 milia fanti, et che l’armata francese volea andarli contra. Item, scrive di certo tralado haveano a Zenoa ; le qual lettere fo drizate ai Cai di X. Di sier Piero da ehà da Pexaro procura-tor, proveditor generai, date a Salò. A dì 19, hore 18 zonsè altre lettere con questi avisi. Come inimici erano levali da Bovardo in quella malina all’ alba tutti in ordinanza et tendevano verso Gavardo, havendo passalo il ponte, cegriando andar 149 per Valsabia via et passar sul manloan ; contra li quali li cavalli lizieri havevano sempre scaramuzà ; nel qual assalto era sta morto uno homo di la compagnia di Zuan di Naldo et uno altro, et do feriti ; ma de li inimici erano sia morti più. Et che a quela volta era il signor Camillo Orsini. Et scrive come, havendo lassato custodia al passo di la Corona, esso Proveditor si partiva di Salò con le gente et veniva a Lonà, dii qual loco avisaria. Et ha scritto al pro-curator Pixani il lutto. Scrive, non haverli parso poco haver tenuto il looo di Salò che non sia sta sachizato da dilli lanzinech, et come il signor Camillo Orsini non li par lenir driedo perchè’1 dubita la lesta di dilli lanzinech non vadino a sachizar Salò dove è poca zenle; et il signor Cesare Fregoso è là et lo lauda assai. Di Brexa, di rectori, di .. .. Come sier Andrea Zivran proveditor di stratioti con li cavalli lezieri era andato verso Anfo, per assegurar quel loco et veder di dar qualche speluzata a li lanzinech. Di Cadore, di sier Alvixe Donado proveditor. Avisa che passano da 20 et 30 fanti a la volta, et vanno da Yspruch a Trento. Scrive haver mandato uno suo a quella volta, qual ritornato aviserà quanto riporterà. Scrive, quelli todeschi lì vicini minazano molto, et desiderano saper che li lanzinech siano zonli in Milano per poter di questo avisar lo Archiduca. Et questo si ha per alcune lettere inter-cepte. Di sier Agustin da Mula proveditor generai, da Laeise. Come inimici non ha fatto progresso, et esser stà taià il ponte, et come ha inteso il Capitanio zeneral nostro con le zente che vien contra li lanzinech era zonto a Roan,et che zonto sarà Jacometo da Novello con le altre zente erano in visentina, le penzerà avanti. Di sier Zuan Moro proveditor di l’ar mada, date in boca di Cataro, a dì ultimo Octubrio, del suo zonzer lì aspectando ordine. Di Zara, di sier Nicolò Trivixan proveditor generai in Dalmatia, date a dì 8 di questo. Come, per la pesle, la terra di Sibinico era quasi abandonà di persone, dove è Conte et capitanio sier Beneto Vaiier, et esserne morte di le persone fin qui da numero 160 et più. Vene in Collegio il segretario del Legato, domino Ruberto, et have audienlia con li Cai di X, ne-scio quid. Fo scritto a Brexa et a Crema, mandino polvere in Cremona. Fo terminalo che 400 fanti fati in Romagna 149* capo uno . . . . , mandarli a Ruigo per custodia di quella città et del Polesine, et fo mandata una paga et a farli la mostra, et ordinato vadino subito sul Polesine. Da Bassan, del Podestà et capitanio, di 19, 150 hore é di notte. Manda alcuni avisi hauti da Ci-smon. Et scrive haver hauto lettere di la Signoria nostra, di 16, che li scrive come quelle strade li pareno secure, et non si ha dubio de inimici ; debbi operar che le carete de mercadanli possino (labilmente andar al viazo loro, et cussi exeguirà ; et il strenuo Marian Corso, qual ha solum tanti 40, su-plica se li dagi più numero, acciò acadendo possi far il debito suo. Clarissimo signor et patron mio observan-dissimo. In questa hora ho habuto da Tonili de Perin de Enego, qualmente le gente erano a Trento non sono passate, ma sono per passar attraverso de una montagna ; et hanno con loro taiapiera numero 200, quali vanno continuamente con loro per far la strada per dilta montagna, et dise esser 15 milia et vanno a referire a Riva di Trento. Et questo ho habuto da una spia del clarissimo podestà di Vicenza, qual beri sera passò di notte per Axiago et andò alla via di Vicenza. In questa hora è venuto etiam Polo Burnacin, del qual ho habuto, le zenle erano in Trento esser andate da la via di la roca di Anfo, iudicando haver il passo. Tamen ge e stà contrasto et sono ritrati, et se dice andar alra-verso una montagna, in compagnia de li qual spno