725 MDXXVil, GENNAIO. 726 da Tarma, fo lettere, di 23, qual manda la copia de la lettera ho nota di sopra del re Christianissimo scritta al marchexe di Saluzo ; et riporto di uno messo fide digno : Che in Milano erano bandiere 5 de spagnoli et 2 di gente d’ arme, quale il dì seguente doveano partir et andar verso Pavia con Antonio da Leva. Che in Milano restava per guardia il conte Ludovico Belzoioso et Galeazo Birago con le sue compagnie al numero di- fanti mille ; che per la guardia della corte saranno fanti 500. Che in la corte hanno posto victuarie et artellaria in bon numero et che l’hanno fortificata con ordine che venendoli furia dal canto di le gente di la santissima liga, che li prefati Belzoioso et Birago se tirano dentro cimi li altri, et stagino fin che spagnoli li socorerano. Barbone è in Pavia cum li lanzinech. Il marchese dal Guasto è andato a Vegevene. Li desegni loro sono di andar a Piasenza et in Toscana, et alcuni dicono a Lodi; ma non si sa per certo. Che ’1 Moron è liberato, et ha pagalo ducati 14 milia et 6000 ne deve pagare, per li quali ha dato obstagio Antonio suo figliolo. Che ’1 prefato Moron ha iurato fìdellà a Barbone et andava cum lui in campo fino el pagi el suplimenlo di la taia ; et poi starà a Milano con restitutione generale de tutti i soi beni quali havea al tempo del signor Duca. Che iti Milano si è cavato il dinaro per dar page cinque alli lanzinech et spagnoli, quali sono compili di pagare ; et una paga li debano da poi che sono ussiti di Milano. A dì 26. La matina non fo alcuna lettera da conto. Vene in Collegio lo episcopo di Baius orator di Franza, per saper di nove, et parlòno zerca il Capita nio zeneral ito a Mantoa. Vene Malatesta Baion capitanio di le fantarie per tuor licenlia, et si parte quesla sera per campo, perchè cussi li è stà fatto intender per la Signoria nostra. El qual disse andaria batando. Da poi disnar, fo Pregadi per scriver et risponder a Roma. Da Constanlinopoli, di sier Piero Zen bay-lo, di 4 Decembrio, fo ledo lettere. Nulla da conto. Come 1’ ha dato l’orologio a Mustafà bassà, qual ringratia la Signoria, el li ha mandalo a donar a esso Baylo do seie da cavallo benissimo lavorate, dicendo il marchese di Mantoa avergele mandale a donar. Et il magnifico Imbraim bassà mal si poi parlarli, perchè sta mollo nel Seraio con il Signor. Fo letto la lettera scritta per il Conseio di X con la Zonta al Capitanio zeneral. Fu posto, per li Savii del Conseio et terra ferma, excepto sier Gabriel Moro el cavalier, una lettera a F Orator nostro in corte in risposta di soe. Zerca la richiesta del Papa do intender il voler di la Signoria nostra se questi cesarei volesseno pace o trieve etc., et dicesse al Papa che, havendo la Signoria nostra scritto in Franza di questo, è bon si aspecti saper la opinion di Sua Maestà, el però saria bon Soa Santità andasse intertenuta con il Viceré et stesse su la pratica; el si manda il mandato di far la paxe. Fo letto quanto fo scritto per il Conseio di X a Mantoa al signor duca de Urbin capitanio zeneral nostro, che ’I voy tornar in campo. Et sier Gabriel Moro el cavalier voi si digi entri iti la pratica, et andò in renga et parloe ; el parlando venne lettere di Franza et Anglia, il summario dirò di sotto. Et andò drio la sua renga. Et li rispose sier Toma Contarmi savio a terra ferma per l’opinion del Collegio. Andò le lettere : .... di no, 85 del Moro, 125 di Savii. Et quesla fu presa ; ma prima fosse ballolà, fo leto le lettere di Franza. Fu posto, per li Consieri: atento del 1525 a di 11 Avosto in questo Conseio fusse preso che di tutte le condanason si feva per li offici de San Marco et di Rialto dovesseno dar soldi 2 per lira a la Pietà, pertanto sia preso che tulli quelli oficiali hanno scosso di lai danari sì di San Marco come di Rialto, debano haver saldalo el dato a la Pietà quanto dieno dar, con certe clausule, ut in parte. Ave : 148, 2, 10. Item, per la Signoria fo intimato a tulli li no-dari di Venetia, aricordi, nel far li testamenti, dillo hospedal di la Pietà. Da Crema, di 24, del Podestà et capitanio. 435* Manda questi sottoscritti avisi : Copia di lettere di domino Mathio Mario Piusseto, da Lodi, di 24, da matina. Da novo, Gioanne de Urbina è partito bora da Milano per venire a la campagna a Corteleona, et intendo se dovea levare questa mattina per venire alla Corte apresso Orio, et ivi butare uno ponte; segno di volersi accampare a Piasenza, et per questa via haver facile condulta de le viclualie al campo di Pavia, et revalersi da.......di Mazo, di Lodi et di quelli di sotto. Tuttavia, per levarli la via di quelo di sotto, damatina si manderà per li cinque colo-nelli ad fornire la torre di Casale Posterlengo. Li