77 MDXXVI, OTTOBRE. 78 lanei ile ditte zente e debiano ritrovarsi a Viena presto; et lì a Viena si furano forti sopra il Danubio quanto se puoi, et par che lo illustrissimo Principe soprascritto se alrova apresso Cittanuova, che è apresso Viena. Copia di una lettera di la comunità di Ven-zon, scritta al ditto Locotenente di la Patria,, la qual dice cussi: Magnifico et clarissimo Signor nostro obser-vandissimo. Praemissa debita reverentia et humillima commendatione, ne referisse uno nostro citadino qual vien de diversi luogi de la Carintia, che ben se fa parali et adunazion di zente, ma non se vede ef-fecto nissun de spontar avanti ; et questo dicono perchè non locano danari, et assai soldati che erano levati se ritornano a casa, dicendo che non li vien dà danari. Del Turco se divulga in quelle parte, nè aliter de scientia abbiamo, che esso Turco è a Buda vechia circumdato a 15 miglia circum circa dal suo campo, et che ’1 fortifica dilla Buda vechia cir-cumdandola dal Danubio, et dicesi che ’1 dia andar a la impresa de la Transilvania. Item, per el parlar del vulgo, dicesi stanno cum grandissima suspi-tion che Gasmar alias capitatilo de pontori è al presente capitanio de lanzchinechi a Cremona non vada fuora a sussitar qualche novità, el dicono che certo, quando l’andasse, el saria seguito da villani praesertim et più che più in questi zorni hanno stato in suspilion, ut dicitur, perchè se divulgava che esso Gasmar dovea vegtiir a la volta de Friul. Et l’altra sera zonse a una delle nostre hostarie dui zoveni alemani quali dicevano andar a Udene per trovar patrone, et pur con gran cura domandavano et inquirivano del vegnir si o non in Friul del ditto Gosmar. Et essendoli slà dillo che certo el veniva, la malina a bon ora se ritornorono fuora li dilli zoveni, quali prima diceva voler andar a Udene ; unde suspichemo non fusseno venuti per intender del ditto Gosmar, del quale in queste parie non sono nè stanno senza qualche suspilion e zelosia dei falli sui. Per somieri merendanti et diversi pasazieri che vengon da le bande de la Bavieradal Tirol,el etiam da Salzpurch, non se intende se fazi aparato de zente contra turchi; ben hanno gran paura. Lo ambassa-tore de Polonia Mercore el se partì de qui et andò fino a San Daniel; nè altro per bora habiamo. A V. S. de continuo devote et humiliter se arico-mandimo. Venzoni, die 12 Octobris 1526. Sottoscritta : D. V. servuli deditissimi Capitaneus et Comu-nitas terrae Venzoni. Et nota. In la lettera di 9, di Lubiana, è nel principio queste parole che al suo loco non le ho scripte : Carissimo et honorando missier padre salute infinite. Ho ricevuto una vostra a di 3 del presente, et quella intesa, la presente mia sarà per advisarvi secondo la dimanda vostra, benché le presente cose che sotto scriverò io non ve le certifico nisi solamente segondo ho podesto intender in Petovia prima. El va driedo come ho scritto disopra. Et in fin di la lettera è questo altro capitolo: Circa il Signor- turco adesso de novo se intende certo che ’I se apparechia per andar verso Viena, et che in ogni modo questa invernada diclo Turco ha ditto voler alozar in Viena. Da poi ho inleso da una altra banda, che ditto Turco manda parie del suo exercilo verso Transilvania et una parte verso Se-ghedin el l’altra tiense per sé et va verso Viena, et ha il forzo suo supra il Danubio, zoè tutta l’aitella-ria et suo tesoro. Del dicto Locotenente, di 11. Manda questo riporto, qual comenzà cosi : A dì Mercore, 10 Octubrio 1526, in Udene. Juri da Cil stipendialo ne la compagnia del magnifico cavalier di la Volpe, mandato per il clarissimo domino Zuan Moro de la Patria di Friul luogo-tenente dignissimo verso Viena per la via de Peto-via per intender li progressi, partite da Udene ogi sono giorni 17, et dice esser stato oltra Pelovia verso Viena per miglia 30 in circa, et non haver possulo andar più avanti per non esser lo viagio securo, rispecto che più persone et maxime hongari expulsi de la Patria por viver se hanno messo ad asassinar a la strada. Partite Marti passalo de sopra de Petovia miglia 30, et riporta, nel camino haver scontralo circa ‘200 cernede, qual a pezo a pezo andavano verso Viena de comandamento del Sereni»*