377 MDXXVI, DICEMBRE. 378 Sier Piero Soranzo qu. sier Zuane........ducati 1000 Sier Tadio Contarini qu. sier Nicolò........» 1000 Sier Piero da chà da Pexaro procurai or, oltra li primi duca- ti 2000 ....... ì> 1000 . .. Paulo de Sara e compa¬ gni......... » 1000 .. , Zuan Agustin de Mar e Hi- ronimo Acario..... s> 1000 SierHironimo Lionqu. sier Fran¬ cesco, oltra li ducati 2000 . » 1000 Sier Alberto Badoer di sier Piero........ 5) 1000 Sier Sebastian Falier qu. sier Tomà......... » 1000 Sier Justinian Morexini qu. sier Marco........ » 1000 Sier Ziprian Malipiero qu. sier Ilironimo....... » 1000 . .. Hironimo Sara .... » 1000 Summa ducati 23.000 Da poi disnar fo Conseio di X con la Zonla, et lette le lettere di Mantoa, venute questa malina. Fu poslo la gralia del conte Federigo da Mar-tinengo citadin brexan, qual per certa custion fatta con alcuni cittadini brexani.......in questa terra fu mandalo in exilio per anni 10 in Candia, da poi fu assolto dall’exilio con questo el voleva star in questa terra, hora voleva tornar a Brexa a galder il suo et donar ducati 200; ma fu posto farli la gralia senza dar alcun danaro et fu presa. Questo fo Boi del conte Vetor di Martinengo zentilomo nostro insido di una da chà Marzello, el ha per mogjie una fìa di sier Marco Marzello qu. sier Ja-como Antonio el cavalier. Fu posto la gratia di confirmar sier Alban d’Ar-mer di sier Alvise soracomito posto per suo padre sopra la galia fo di sier Francesco Loredan, che morite. Et non fu presa. Ave de si....., el di no.....si prenderà uno altro Conseio. Fo expedite alcune altre parte non da conto, videlìcei, zerca ducati 30 che portava sier Francesco da chà da Pexaro qu. sier Luca per Conte di Pago di le 30 et 40 per 100 di suo fratello è camerlengo de lì et si anegoe, che ditti danari vadino a danno di la Signoria nostra. In questa matina, fo in camera del Doxe lo episcopo di Lodi, qual è barba del duca de Milan, et parlò al Serenissimo solo. Fo scritto per Collegio al provedilor Mula a Mantoa, che partito il Capitanio zeneral per Vauri, lui ritorni sul veronese, zonto prima il proveditor Contarini qual immediate si parte. Da Udene, vidi lettere di sier Zuan Mo- 217* ro locotenente, di 2, con lo infrascriplo riporto. A dì primo Desembrio 1526, in Udine. Luca Corvato, mandato per il magnifico Loco-tenente a Postoyna, poco lontan da Zagabria, partite da Petovia alli 26, referisse, come in quelli lochi tulli dicevano che il vaivoda de Transilva-nia era slà eleclo re di Ilongaria in Belgrado, luntan da Buda miglia 40 nostrane ; el qual Vaivoda se diceva esser a Buda cum alcune poche gente da guerra, et erano certi baroni hongari, et se diceva che ’1 resto di le sue gente erano allo confine della Transilvania, et che tra pedoni et cavalli sono da 20 mila persone la maggior parie a cavallo. Et dice che hongari per niun modo vo-leno asenlir al principe Ferdinando per suo Re, nepur aldir nominar todeschi, anzi più presto se sottometteriano a turchi, dicendo ancora che tutti affirmano el ditto principe Ferdinando esser slà eleclo re di Bohemia, et che ’1 suo exereilo è tra Posonia et Viena, et che tra cavalli et pedoni po-leno esser da 10 milia persone. Et dice che bohemi gli hanno offerto bon numero di fanti aziò el toglii la impresa della corona di Hongaria, et so dice che al lutto l’è per andar lì. El conte Chri-sloforo Frangipane, per quello che ha dicto el diio Luca, è stà affirmato et andalo dal Vaivoda, con el qual per avanti havea bona amicitia, et, se tien per cerio che esso Vaivoda gli darà Segna et gli farà qualche altro bene. Il qual Conte ha poco numero di genie a cavallo, afiirmando esso Luca, da Petovia in qua non esser zente da guerra. Da Ruigo, di sier Lorenzo Venier el do- tor podestà et capitanio, di.....Come ha mandato a Ferrara dove non è alcuna molione di zenle. Noto. In le lellere del marchexe di Mantoa, scritte di sopra di 3, è come esso Marchese havia dato cavalli al principe di Orangie, qual va in campo di lanzinech. Scrive, il suo nuntio era in campo con loro, torna a Mantoa. Si scusa non ha-verà più avisi di so’ progressi. Scrive, so’ l'radello