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MDXXVr, OTTOBRE.
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avanti a la restitulion del preditto imprendo, siano obligati ducati 66 milia a le infrascritte camere in questo modo, videlicet: Ducati 11 milia all’anno, in li anni 1529, 30, 31, zoè a la camera di Vicenza ducati 2500, di Vérona ducali 2750, diBrexa ducati 1000, Bergamo ducati 800, Crema ducati 1000, Ruigo ducali 750, Treviso ducati 2200^ che asen-deno in dilli tre anni a la summa de ducati 33 milia. Item, da le <laie de Padova, Treviso el Vicenza ducali 11 milia a l’anno per anni 3, videlicet a la camera di Padoa ducati 3000, Vicenza ducati 4000, et Treviso ducati 4000 de li anni 1532, 33, 34, che sono altri ducati 33 milia, da esserli dati ogni anno la rata sua, che in lutto ascendono a la predilla summa de ducati 66 milia.
   Dechiarando, che ogni Gran Conseio se debbi far eletion de do vose almeno, qual parerà a la Signoria nostra, senza oblation de imprestedo alcuno. Et la presente parte non se intenda presa, se la non sarà posta et presa nel nostro Mazor Conseio.
    De parte 143 De non	27
    Non sincere 2
     Die 21 Octóbris. In Malori Consilio.
Posila fuit pars suprascripla per Consiliarios et Capita de quadraginta, et fuere.
    De parte 525 De non 424 Non sincere 1
   Fu posto, per i Consieri, Cai di XL et Savii, certa parte di conzar quella fu presa a di 16 in questo Conseio zerca far rezimenti el, officii per danari, qual lo la vulsi contradir, et levono Duca inCandia, Capitanio a Verona,do officiali a le Raxon nove, che erano expetative. Item, 4 rezimenti da zoveni, Podestà a Grisignana, Podestà a Dignan, Camerlengo a Zara, Castelan a Padoa, Podestà a Castelfranco, et ne azonse alcuni altri. El li Cai di XL inesseno voler la parte, con questo ogni Conseio almen si fazi 2 voxe senza oblation. Et in questa introrono tutti. JEtiam mutono il modo di la restitution del danaro, mior fondi di l’altra parte; la qual parte si ha a meter a Gran Conseio. Et fu presa. Ave . . . . El con questo fo lieentiato il Pregadi, hore 2 di notte.
   A dì 21 Domenega. La matina vene l’orator di Milan, el richiese Irata di qui di formenti per
Cremona. Li fo promesso si daria trala di stara 2000 col Collegio di le biave.
    Fo fato li officiali di le galie di Alexandria, zoè armiraio Saba di Piero, homini di conseio Rado Calbo et Cecho Novello.
   Vene il Legalo del Papa ; ma non potè haver audienlia et fo rimesso a doman, parlerà in consonanza di le lettere di Roma.
   Da Udene, del Locotenente, di 19. Manda questo riporlo. Sier Bellrame Susana ciladin et spi-cier in Udene, qual di ordine del clarissimo Loco-tenente andò heri su quel di Gorizia a parlar a sier Zuan Domenego Susana suo fratello, quale è bandito ad lempus de questa terra, dice esser stato •fin questa matina col ditto suo fratello, qual gli ha (litio che in manco di do mexi el se parlile da Milan de ordine dell’ illustrissimo signor duca di Bar-bon cum sue lettere credential per andar al Serenissimo principe Ferdinando cum special commis-sion de solicilar et importunar el ditto Serenissimo Principe che’l volesse mandar bon numero di zente in soccorso di Milano e far calar di le altre in questa Patria per divertir le forze de la Illustrissima Signoria, dicendo esso sier Zuan Domenego saper certo che al presente cercano modo che ’1 sia fatto una treugua per mesi 4 per dar comodità a l’im-perator de poter proveder de gente et danari per
11	bisogno de llalia, et per dar modo al principe Ferdinando di assetar le sue pratiche, sì zerca el regno di Bohemia come zerca quello di Hongaria, et di proveder a li lochi vicini ad esso regno per poter poi venir ad danni de la prefata Serenissima Signoria, dicendo insupn esso sier Zuan Domenego, che alli 6 del presenle el se partite da Viena, dove se alrovava el preditto Serenissimo Principe cum la principessa sua consorte, et che I’ havea menala lì in Viena per haver favor alli predilli regni de Hongaria et Boemia ; ma lui Principe esser malissimo voluto da hongari et bohemi; el affirma esso Zuan Domenego che’I prefalo Principe non è per conseguir il suo desiderio. Z/m,dice che lì in Viena se trovano zente da guerra tra pedoni et cavalli da
12	milia in zerca, et ge ne doveano gionger altra, ma non molta. Le qual genie non erano molto contente per non esser ben pagate, et che andavano a segurtà de i luogi del Principe. Item, dice il predillo Principe esser mal voluto da molti in Alema-nia rispello al secretano Salamanca, qual è in odio a tulli, el che esso Principe ha fatto intrar delle sue gente in alcuni castelli alla volta di Xagabria, quali erano del regno di Ongaria; el essendo in Viena l’ha