87 MDXXVI, OTTOBRE.' 88 Fu posto, per li dilti, una lettera al secrelario nostro in Pranza, in risposta di soe di 26. Come liavemo inteso quanto li ha ditto la Cristianissima Maestà, et le parole usalo a l’orator cesareo zerca far paxe zeneral laudemo Sua Maestà, et li man-demo li mandati, et li comemori la spexa grande, solicitando mandar li danari de la quarta paga. Ave: 166 di si. Et licentiato Pregadi, restò Conseio di X con la Zonta zerca una parola di le cose del duca di Ferrara. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL et Savii far 33 tra rezimenti et oflicii per danari, la qual parte si ha a meter a Gran Conseio. Ave: 125, 27, 0. Fu presa. La copia di la qual sarà qui avanti scritta. A dì 17. La malina, vene in Collegio il Legato del Papa, al qual li fo dillo quanto fu preso heri in Senato di scriver in corte zerca far trieve, non esser tempo adesso, ma si scriva in Pranza. Vene lo episcopo di Baius orator di Pranza, al qual fo comunica quanto si era risposto in Pranza, et li mandati che si manda per tratar paxe zeneral etiam in Spagna. Et siete lonzamente el ditto orator in Collegio. Fo mandati do Savii di terra ferma, sier Toma Contarmi et sier Gabriel Moro el cavalier a visitar uno orator del re di Poiana episcopo, venuto l’altro zorno, va a Roma, alozato a l’hostaria delLion bianco, el qual se partì per Chioza ha con liti 20 persone. Questo è quello fo ditto era oralordi l’Archi-duca, ma lui ha patente del re di Poiana ; el qual parlando, narò el caso seguito de la rola di hongari et altre cose, come dirò di sotto. Da poi disnar, fo Conseio di X semplice, et poi con Zonta del Collegio; non feno cose de importanza, spazono presonieri; eie. Di Lanibrà, dii procurator Pixani, di 14, hore......Come il signor Zanin resta in campo; havia auto uno messo di Roma che ’I resti. Item, a Bergamo erano zonli parie di Grisoni eie. Del provedador zeneral Pexaro, di 13, hore 4, da Trevi. Che il e per le acque grande era roto il ponte, hanno convenuto farne uno altro; do-man sarano in campo col Capilanio zeneral, et il zorno sequente consulterano quid agendum. Di Vicenza, di rectori, con alcuni avisi di le parte superior, zerca questi lanzinech dieno calar in Italia. Noto. Alvise di Marin secretano, sfato prima a visitar l’orator del re di Poiana a l’hostaria, referì questo esser uno homo rico, et li havia dito hongari haver electo per loro re l’Archiduca, qual era partito da Slin per Viena con zente, et che la regina di Hongaria sua sorella era in Posonia; et ehe’l conte Chrisloforo Frangipani governava il regno di Hon-garia etc. Da Udene, di sier Zuan Moro locotenenle di la Patria, di li Octubrio. Manda avisi di domino Thodaro dal Borgo, de un messo per lui mandalo di suo ordine, et lettere di Gemona, le quali sono queste : Lettera di domino Thodaro dal Borgo, data a Monfatcon a dì 12, drizata al clarissimo Locolenente. Claris.iimo, eie. È zonto el messo che io mandai a Postoyna, Lubiana et Ala, el quale ha referito che in questi otto zorni che l’è stalo fyora esser sta grandissime acque da quelle bande de là, che non se puoi apena andar per strada. El eh - quelli che vengono da la volta di Ongaria dicono che’l Gran turco se alrova in Buda, et dice sue zenle andavano alla volta di Viena. El che li a Lubiana et per tutto quel paese non si ateude se non a scriver soldati et aviarli a la volta de Viena, perchè si dice li atrovarsi el principe Ferdinando. Et che le terre franche mandano da 40 milia combatenli in aiuto del Principe, et tutto quanto il paese va a dilla volta. Dice etiam, che l’ha sentito far le cride in Lubiana, che tutte le mercanzie sono expedite per i lochi del dominio de Venetiani in termine di zorni 15 debano averle condute alti so’ lochi, altramente passato el ditto termine se’l se atroverà alcuna sorte de mercadanli andar a tal lochi, sia et se intendi esser preso. Dice ancora, che’l conte Cristoforo se atrova doe zornate di là di Lubiana in uno loco se chiama Cammidi con 2000 persone per andar a trovar il Principe; parole assai dice, che lì se dice che fanno questi turchi di amazar el brusar et de altre crudeltà assai, et che tutto quel paese è in tanta paura che non si puoi dir di più. Questo è quanto l’ha referito. Ex Moìitefalco, 12 Octobris 1526. Questa è la lettera di Gemona. Magnifice et clarissime Domine. Post debitam contendationem. Sono zonti hozi qui certi mercadanli laliani li quali usavano traficar in la Ungaria, et hozi se parteno per andar