10! MDXXVI, OTTOBRE. 102 Di campo, di Lambrà, del Pixani e Pe-xaro, procurator, di 17, hore 5. Come haveano falò consulto col Capitanio zeneral, et terminato il signor Ferigo di Bozolo vadi a Monza con zente aziò inimici non vi vadi; et come voleno mutarsi di alozamento o andar avanti o tornar indrieto, et mandar una banda di fanti a l’impresa di Zenoa, però che Milan non si poi asediar per adesso. A dì 20. La malina fo lettere di Roma di V Orator nostro, di 16, et 17. Come è lettere di Pranza,et hanno quanto havemoauto noi. li Papa ha scritto a Zanin di Medici resti in campo, et ha mandato la soa portion in campo. Il Sanga è gionto lì a Roma, qual ha parla al conte Piero Navaro a Por-toiìn, qual è molto pegro a l’impresa. 11 Papa ha mandalo Andrea Doria a Ligorno per favorir l’impresa di Zenoa ; et come havia promesso in concistorio di crear Cardinal il protonotario Federico di Gonzaga episcopo di Mantova fratello del Marchese. Item esso Orator 1’ havia persuaso a luor el duca di Ferara per capitanio di la liga el far l’acordo con lui. Nulla li rispose. Scrive averli ditto, zonta l’armata cesarea a Napoli, mandarà uno suo a parlar al Viceré per Iratar trieva pei“ anni tre. Vene il signor Camillo Orsini, qual é venuto in questa terra et per caxa del Serenissimo vene in Collegio, et ave audientia con li Capi di X; el qual vien da Brexa, dove di campo di sotto Cremona andò li per varir la sua egritudine, et è varilo, et referì alcune cose. Vene 1’ orator del Signor turco vestilo con ca-xaca d’oro, el tre soi damaschili lionato, acompa-gnato da li Savii ai ordini et da sier Vetor Soranzo fo Savio ai ordeni vestito solo di scarlato, et da alcuni altri, el vene a tuor licentia. Se li darà la lettera in risposta al Signor, et é stàseriplo a sier Am-bruoxo Contarmi patron di la fusta, è zontoa Chioza, vengi domati sora porto per acompagnar il ditto orator con il suo gripo fino a Ragusi ; al qual se li dà li ducati 500 d’oro venitiani in don. I)a poi disnar fo Pregadi per conzar la parte di far officii. Di sier Zuan Moro proveditor di l’armata fo lettere lete, di 5 dì questo, da Corfù. Del zonzer lì con la galia Conlarina stala in Cypro, et la Bona di Candia, el la galia Zorza stata in Cipro è restata.......Scrive, le galie candiote non poi più star fuora, voria farle disarmar. Del ditto, di Boca di Cataro, di 9. Scrive del zonzer suo lì iusta li mandati etc., et allre particu-larilà. Di Roma, oltra quello ho scritto è, il Papa desidera si fazi la impresa di Milan, dicendo don Hugo di Moneada li dimanderà passo che le zente ispane sono in Lombardia possino venir in reame. Et attento che Colonesi fanno zente et gran quantità di biscoto, voria saper quello el dia risponder. Et l’Orator li disse, Soa Santità si prepari di zente et di un boti capitanio, laudando il duca di Ferrara, et mandase a tuor il reame, nè aspettasse zonzesse l’armata cesarea col Viceré. Soa Santità disse havia fatto provisión di 200 milia ducati. Di campo, del Pixani procurator e Pexaro 55 procurator, proveditor zeneral, da Lambrà a di 18, hore 5. Come erano stati in consulto quello si havesse a far. Et scrive, l’opinion di lutti esser de levarse di questo alozamento el mettersi in loco si possi devedar le viluarie, a Milan, a Binasco el in mezo di Pavia et Milan, et hanno mandato a fortificar Monza et voleno mettervi bona custodia sichè si possino lenir venendo inimici fino fosseno socorsi dal campo, aziò perla via di Como non vadi viluarie, et parlato di tuor impresa, chi di Pavia, chi di Zenoa, chi di Pizigaton. Et hanno scritto a! conte Piero Navaro capitanio zeneral di l’armata, scrivi quante zente el voria da terra, et quello el conseia si fazi. Item, voriano el duca de Milan fornise Monza a so' spe-xe etc. Scrive esser zonto el nonlio del re Christia-nissimo in campo per exorlar si stagi saldi a l’impresa, et inteso el Vizardini esser partito et andato a Piasenza, è andato a trovarlo per parlarli di ordine del Re. Item, scrive hanno mandato il signor Federico di Bozolo a Monza per veder se la si poi fortificar: diman di novo consulterano. Scriveno si mandi danari etc. Item, di uno caso seguito hozi li in campo, che essendo stato uno Ipolito da Luca capo di . . . ’. . . ., che fo ricomaudato per il re d’Ingalterra a la Signoria et per quella expedito in campo, hor venuto a parlar a esso pro.curator Pixani, nel partir si scontrò in Zanin di Medici, qual per certe parole dice 1’ usoe de lui in Ingaltera, li dete de.......e lo amazoe. Caso mollo pietoso : era valente homo. Di Crema, del Podestà et capitanio, di 17, hore . . . Come in quella malina il signor duca de Milan vene al suo palazo a tuor licentia, dicendo disnaria a Sonzin et poi in Cremona hozi inlraria. Et cussi si era partito de lì. Nolo. In lettere di campo è uno avixo, che’l Capitario zeneral li havia dillo che a Venezia si diceva spagnoli erano più homini di far facende che li nostri, et che si doveria pagarli o darli licentia ; nè