509 MDXXVI, DICEMBRE. 510 andono a Portofin, fino a Portovenere per quella Riviera et lutti navilii trovono eoo victuarie le mandono a scargar in Zenoa, trovono assà ogii, ma pochi formenti. 11 qual aviso, potendolo haver, la copia sarà notata qui avanti. A di 27, fo San Zuane. Vene in Collegio sier Agustin da Mula venuto provedilor zeneral di qua da Menzo, et disse poche parole, perchè fo rimesso a referir in Pregadi. Vene etiam sier Alexandro Contarini qu. sier Imperiai, venuto capitanio di le galle di Baruto, vestito di veludo cremexin, et referite, come su le galle erano tra spezie et sede da colli 1300. Laudò i patroni et officiali. El Principe lolaudoe. Etiam lui, riferirà in Pregadi. Vene l’orator di Mantoa, rechiedendo per nome del suo Signor la tratta di stara 6000 Tormento de , et il Serenissimo disse la carestia era et le provision si fa per haver formenti. Vene il Legato del Papa et monstrò una lettera da Piasenza del Vizardini locotenente del Pontefice, di 24. Come, vedendo che con effecto le zente francese hanno comenzato a passar Po et cussi li cavalli lizieri di la Illustrissima Signoria nostra, è mollo aliegro et le cosse procederano bene, perchè lanzinech patiscono molto de vitua-rie. Et che il Bozolo era alogiato a Corte Mazor, et come li lanzinech, lassato Nicolò Varola in Revere con 20 cavalli, erano in Fiorenzuola dove si fortificavano, et li nostri cavalli lizieri, zoè quelli del Papa, haveano preso 12 cavalli de inimici, li quali examinati afermano li vien di le victuarie per la via di Fiorenza, et che nostri spianavano li borgi per fortificalion di la terra, volendosi difender. Item, solicita il passar, dubitando non vadino a Parma. * Da Crema, del Podestà et capitanio, di 24, Ixore 5. Manda questi avisi : Copia di lettere del 'conte Paris Scotto, di 23 Decembrio, hore 1 di notte, da Piasenza. Li lanzchenech sono andati a certo loco vicino a loro che se dimanda Cere, et per uno secretano del governatore di Bologna venuto da Milano, riporta non esser ordine che spagnoli nè lanzchenech escano da Milano nè di Pavia, per voler dinari, cussi P uno, coinè P altro che sono conforme a quello mi scrisse vostra signoria. Tuttavolta questa malina con molta presteza si è ordinato poenaliter tutte le case siano roinate che sono fuori de la terra, non rispettando nè monasterii, né hospitali di poveri. Di andamenti successivi, ne terrò advisata vostra signoria. Post litteras primas. Li inimici hanno lassato quello loco haveano preso, et gli hanno lassato circa 22 cavalli della compagnia del Varolo. Et comandalo tutti quelli bovi de piasenlina per condur P artigliarla di francesi ili qua dal Po; certificandoli che lanzchenech in Fiorenzola non hanno vino et poco pane, ma sì del formento, nè gli è ordine macinarlo, nè del cocere, per essergli stà guasto gl’ instrumenti. Havevano adimandato subsidio di pane cotlo da alcune ville circumslanle ; ma che li nostri non gli lassono dar cosa alcuna, et facendo presto qualche bona demonslralione, li condurano a mal. Di verso Milano et Pavia atendeno haver danari, nè per adesso ponno designare de far ponte su el Po, per esser grosso et loro cum poca previsione de nave. Il reverendissimo monsignor vice Legalo mi ha mandato a dir che quelli di Pavia vendeno vittuarie pur assai. Doman penso succederà qual cosa ; subito ne darò aviso a vostra signoria, a la qual mi ricomando. Copia di lettere da Piasmza de 24, del capitanio Babone di Naldo. Se io non ho avisalo vostra signoria questi dui giorni passali, la causa è stata che io non ho havula cosa degna de avisar. Hoggi habbiamo come li nostri cavalli et fanti che erano andati fuora hanno pigliato cavalli 22 de inimici; li altri se sono retirati a Cere. Li lanzchenech sono a Fiorenzuola ancor. Il signor Federico di Bozolo è in Corte Magior. Li cavalli nostri et fanti non restano di far il debito. È stà pigliala una stafetla che havea lettere in zifra de li inimici, et per quanto se intende, dicono che vogliono andar verso Fiorenza. Non altro per bora, eie. Item, ditto Podestà scrive da Cremona per lettere di oggi, le gente del signor marchese di Saluzo doveano per tutto il dì di Natale haver passato il Po, et aviarsi verso Piasenza. Da poi disnar fu Gran Conseio et non fu il Se* renissimo. Fo bulà il prò’ di Monte vechio del 1481 Marzo, et vene per primo il sestier di Ossoduro. Item, fo butà il prò della quinta paga del Monte nuovo, et vene per secondo il sestier di San Marco.