291 MDXXVf, NOVEMBRE. 292 Colonesi fato a Roma, mandava al Papa ducali 25 milia, et li ha scritto dolersi molto di tal cosa, et inanimandolo, che’l non è per mancar di darli ogni aiuto; con altre parole. Et zerca a intrar in la no-160 sira liga, dice voria esser mediator in far la paxe con Cesare, con dir che’l Stato di Milan fosse posto in le sue man. Et sopra questo haveria expe-dito uno suo che lo gubernasse fin fosse deciso de chi el dovesse esser. Et che si facesse il duca di Ferrara re di Napoli, et lui Duca cedesse al Papa Rubiera, Rezo et Modena, et fosse capitanio ze-neral de l’impresa. Item, voi far le noze di la Boia nel re Cristianissimo, nè voi romper de 11 per adesso, et aspetta la risposta di Cesare che li ha scritto voler esser mediator di una paxe. Conforta il nontio del Papa è li, Soa Santità voy far ga-iardamente. Di sier Marco Antonio Venier el dotor va orator in Anglia, di 22, da Dóbla. Del zonzer 11. Dì Lonà del proveditor generai Pexaro, di 20, hore.....Come inimici tutti erano a Gavardo zonti, et nostri cavalli lizieri li andava atorno. Et il signor Camillo havia statuto mandar più numaro in Salò dubitando del saco, per ha-verlo minazato non moversi di Gavardo se prima non sachizi Salò. Era zonti li do falconeti di Brexa a Rezà et di brìeve li haveria. Con lui era il signor Camillo Orsino, et tuttavia zonzeva le zente. Del Mula provedi tor generai, da Peschiera, di 20. Li inimici, 12 in 14 milia fanti con pochi cavalli esser levati, vanno verso Castion di le Sti-viere loco del signor Alvise di Gonzaga. Ha hauto li ducati 6000 ; li ha mandà in campo al Pixani. Fo scritto per Collegio a sier Agustin da Mula proveditor zeneral di qua da Menzo, che ’1 vadi provedilor in brexana, perchè il proveditor sier Piero da cha’ da Pexaro procuralor, qual ha hauto licenlia per Pregadi de venir a repatriar, possi venir a caxa. A dì 22. La malina vene l’orator di Milan, dicendo di questi lanzinech, che non intende sono tanto numero quanto se diceva, et che passeriano in manloana per avisi hauti. Vene il Legato et poi l’orator di Franza episcopo di Baius, et a un tempo fono in Collegio, et parlono zerca l’armata cesarea zonta in Corsica, che è mia 70 di Zenoa, di la via la tenirà etc. Item di questi fanti alemani. Vene l’orator di Ferrara, et ave audientia con li Cai di X. Di Lonà del proveditor Pexaro, di 20, hore 7. Zerca questi lanzinech erano a Gavardo, é levati hozi et vanno a Castion de le Staiere loco del mantoan, mia.....lontan de li. Li cavalli lizieri et nostre zente li vanno. Scrive, haver lui Proveditor fatto assà a vardar Salò et Lonà che non siano sta sachizati, et lui si parte per venir a repatriar, lassando al governo di quelle zente il signor Camillo Orsino,, qual lauda assai. Di sier Agustin da Mula proveditor generai, da Peschiera, di 21, hore 1. In consonan-tia, ut supra, et heri inimici passono sul mantoan da valenti homeni, senza contrasto. Di campo, da Gorgonzola, del proveditor Pixani, di 19, hore . . . Come la matina si lieva il campo per Vauri, et il Capitanio zeneral con parte di l’exercito, come scrisse, vien a la volta di lanzinech, et lui starà lì a Vauri con il marchexe di Saluzo fin intenda lo exito di lanzinech. Avisa, esser partiti per Bergamo li Oratori vanno in Franza, vedendo non haver securo andar per questa via, dove aspecterano il salvoconduto de sguizari, et voriano la Signoria scrivesse a ditti cantoni li faces-seno il salvocondutto preditto. Scrive, esser zonto lì il signor conte Alberto Boscheto da Piasenza, mandalo dal magnifico Guizardino per rechieder che Zanin di Medici con la sua compagnia si lievi et vadi a la defension di Piasenza, dubitando che li lanzinech non vadino a quelle volte. Scrive, si fortificherà il campo lì a Vauri, per esser alzamento securo. Nolo. L’orator di Milan quesla matina in Collegio, come el suo signor dubitava di la venula dì questi lanzinech; et che’l dubita il Papa non si acordi con l’Imperador; et monstrò lettere di 9 di questo di Spagna, come il duca di Ferrara era conzo con l’lmperador, qual lo investe di Carpi, • Modena et Rezo, et che’l suo ambassator havia iurato fedeltà a Cesare, et che era stà expedito uno suo nuntio in Italia con la investitura, et consi-gnarli la terra de Carpi. Noto. Il Legato et l’orator di Franza, questa matina parlono in Collegio. El Baius monstrò lettere del Re, come si perseveri in la guerra, et voi romper di là in Fiandra, et che non si potendo star a la campagna per la venuta di questi lanzinech, il Re conseia si metti le zente nostre in Lodi, Cremona et Piasenza, et che a tempo novo manderà zente et potente exercito in Italia. El Serenissimo disse al Legato, exortandolo a scriver al Pontefice a non temer tanto et volesse coadiuvar a l’impresa, sicome voi far il re Christianissimo