415 MDXXVI, DICEMBBE. 416 dissimo danno di la liga et de tutta Italia se quella città andasse a saco, et maxime a questi tempi. Unde visto l’opinion nostra, si contentò di andar et da matina, per esser tempo foHunevole, non se poi partir di questo porto per andar fino a Ligorno et de li per terra fino a Viterbo, et poi de li andarà a Fiorenza per stafeta. Zerca questa armata, nui aspetteremo de qui quanto el Pon- * tefice ne mandarà a dir, et quello bavero farò intender a la Signoria, aziò quella disponi come li parerà. Al governo di l’armata di Pranza reslarà il Baron, qual ha galie 6 nel numero di 16. A dì 11. La matina vene in Collegio il Baius oralor di Franza, dicendo come il Papa voria tratar acordo con li cesarei, però si advertissi che non si poi far, né tratar, nè praticar alcun acordo se non con saputa et voler di colegati, però è bon il suo Re sappi il tutto. Et monstrò una lettera scrive al Datario, molto colerica, et exortò si passasse il Po con le zente. Da Vicema, di rectori, di heri. Come, per fortificar quella città voleano far ruinar do borgi di la terra; ma nulla feno. Fo balotà, che non si poi per le leze che uno credilo ha sier Piero Bragadin qu. sier Andrea di ducati ”214 per il bailado di Constantinopoli, possi portar quello a le Cazude et Raxon nove. Ave 21, 2. Fo preso. Di campo, da Trevi, fo lettere del procura-tor Pixani, di 8, hore ... Come il marchexe di Saluzo in quella matina era andato a Sonzin per parlar al signor Capilanio zeneral, qual doveva esser lì, et tamen non è zonto, unde soa excellentia é tornato lì a Trevi molto sdegnato, lasalo lì il conte Hugo di Pepoli. Da Milan si ha che quelli yspani non voleno ussir se non hanno 4 page per uno. Da Bassan, di sier Marco da chà, da Pe-xaro podestà et capitanti, di 9. Perchè de qui resonava come alle parte di sopra se faceva di novo adunation di gente, subito mandoe soi nuntii a quelli luogi, et hozi uno è ritornato da Trento, et riporta non vi esser salvo la solita custodia, nè ragionarsi di preparatione alcuna ; ben è vero che già alcuni giorni certi venturini che non poterono passar con le altre gente alemane si ritornavano malissimo conditionati verso i paesi loro. Di Bergamo fo lettere del Justinian et Bragadin oratori, vano in Franga, de ... Come, havendo hauto il salvoconduto da grisoni con dirli andaseno fin lì, dove troveriano quello de sguizari, et volendo andar lui sier Lorenzo per causa di la gamba, li saltò la febre, sichè stava mal. Il qual su-plica li sia dato licentia di repalriar perchè si vede impotente di andar a la legatione, et lui sier Seba-stian richiede ordine di quello l’habbi a far. Copia di una lettera di Udene, particular, 533 data a dì 8 Desembrio 1526. Come questo nostro Locotenente ha consentilo che questi utinensi, mediante messer Hironimo> Sa-vorgnan, in la sua convocazion hanno preso parte, che non se possi più trar candele fora di questa terra, nè etiam per Venetia : cosa inaudita, che mai Venezia fu prohibila salvo sta volta, et di ciò sono sta fatte cride sotto pena, eie. Aviso et zuro a Dio, da poi che hanno hauto signor novo, lo Senato romano non feva tanta iubilalione quando trionfavano di qualche vittoria, benché spero li durerà poco. Ma Zobia proxima successe, messer Hironimo Savorgnan desideroso di conseguir il suo intento, mediante li fioli soi quali mandò de borgo in borgo et de casa in casa, subducese quasi tutto il populazo che volesseno andar dal magnifico Luogotenente a dimandarli uno conseglio di far ambassator a la Serenissima Signoria in favor di esso messer [Jironi-mo, et cusì ferono le sue vicinanze tutti, excepto lo borgo di Aquileia che non se volse impazare, et andorono da 500 et più in frotta dal clarissimo Luogotenente, et lì mediante domino Vegentio, et domino Hironimo Sanclarino sui expositori adimandarono al dicto Luogotenente un conseglio per lo effecto soprascritto, et havendogelo negato esso clarissimo Locotenente, adimandarono che sallim scrivesse una lettera alli excellentissimi signori Capi, come loro del popolo volevano messer Hironimo Savorgnan per suo duca et capo in Udine, come sempre li soi antiqui erano stati, et ulterius che sua magnificentia volesse includer in dieta lettera una scriptura, che loro ge voleano dare, et ferono molte parole. Tandem el Locotenente se risolse volerli pensar su, et cussi ritornorono zò cum tanto tumulto che’l pareva la Zobia grassa. Sichè Udene si ritrova cusì ; che Dio la mandi bona, se non io li vedo la ruina adesso : dico adosso li ho-meni da bene. Io starò a veder quello sarà et sì atenderò a viver, et scriverò le botte che si daranno, ancor che né una parte ne P altra non daria nel sole.