59 MDXXVI, OTTOBRE. 60 fra li quali è uno chiamalo Chynos Ivigo et era maislro di la rezina di Ougaria. Dice, dapoi sachi-zala la dieta, lui insieme curri altri assai perdeleno lutto lo loro. Et che èzonte molle fameglie in Vienna; fono lanto mal viste et tralade, che ge parea esser reduti in pezo che prima, ita che se sono re-dule quasi tutte in Bohemia, et altre in Polonia. Dice partì alli do del presente da Viena, et fin allora non gli era zonlo pressidio alcuno, ben se aspeclava 10 Principe. Non è ancor mossoalcuno qui de la Ca-rinlia. Dicono ben de sopra va zente comandate ; ma lento pede se fa adunanza et mossa di gente. A Felchimorch dicono bon numero se atende a scuo-der colte et tuor argenti de chiese, et lo Principe è incativo (stato?). Praticando per lutto sono li popoli in grandissima paura, ita che poco numero di turchi fugiriano lutti questi contorni. Per avìso voslro, signor, Lompreto soprascritto è una villela de sora de Villaco Ire zornate, et Felchimorch è de sopra da Villaco 40 miglia noslrani. ltem, el dillo Locotenente scrive, da poi scritla. Per messo di Gemona, mi è sia referito come atro-vandose lui in San Vido de Carantan alli -2 del mexe, fu fatto proclama che niun conducesse in Alemagna né in Italia biave, cavalli, cavalle, bovi, nè altri animali, el che pedoni andavano a far la mostra a Felchernorch sotto San Vido Sabato passalo et poi andariano contra turchi, sugiongendo che la-liani sono mal veduti. Et che ’1 se dice che la Illustrissima Signoria dà ogni favor al Signor turco, bravando loro alemani che se turchi non fusseno in Ungaria, che vegiieriano a guerizar el brusar in questa Pairia. Di Franga, del secretarlo Rosso, fo lettere herì sera di 14 et 19 più vechie di le altre, date in Ambosa. Scrive zerca quel spaglio!, il Re voi mandarlo in Spagna etc. Vene in Collegio l’orator del Signor turco per 11 qual fo mandato li Savii ai ordeni, et disse che ’! voleva dimandar una gratia che Ire banditi fosseno assolti a soa complacentia, zoé ser .... Donado di sier Zuane fo bandito per le camise bianche, et do altri etc. Il Serenissimo li disse si vederia ; non sia a lui a far questo, ma a li Consegli. El qual am-bassador andò, poi disnar, a veder la Marzaria. Copia di una lettera di Lodovico Morello, data 30 in Viena a dì 24 Settembrio 1526, drisata a sier Francesco Contarmi di sier Panfilo. Magnifico messer Francesco. Ad farvi nolo la crudelissima strage falta da turchi in Ungaria, come che so certo vostra ma-gnifìcentia per altra via haverne adviso, pur saperà che, venendo il Gran (ureo con assai bassa et forsi 300 milia persone et infinita artellaria alli danni del regno di Ungaria, subito prese Pielro Varadino caslellc fortissimo, et assai altri, donde la Maeslà del Re, come che giovane fusse, gli andò allo incontro et ferno conflitto, ove Sua Maeslà fu morta in ballag'ia, lassala et abandonala da (ulti li suoi. Fu morto ancora il reverendissimo archiepiscopo di Strigonia, lo episcopo di Zagabria, quello di Cinque Ecclesie, lo episcopo di Varadino, lo episcopo di Nilria, lo episcopo de Javarino, et molli altri prelati. Furono morii ancora lo archiepiscopo di Colocia capitanio di lutto lo exercito nostro, et il conte di Trincino fratello del vaivoda ancor lui capitanio gpnerale È morlo Pirini Pietro fratello di 10 episcopo di Varadino. Sono morti dui rnaior-domi de la Maestà del Re, Zuan Pielro Corlaschi et 11 Tropoha, uno altro maiordomo de la Rama et infiniti altri baroni, molti ne sono pregioni, talmente che forte dubito di tutta la cristianilade. Il Turco si fortifica per far uno altro conflicto cum il vayvoda di Transilvania. Questo è quello di novo si sa in queste bande. 11 principe Ferdinando presto verrà a Viena. lo mi r.trovo asai et del lutto disperato per haver perso il patrone et la roba. .So’ rimasto in gipone, legieri come una pena. Non al- 39 ■ Irò; se vostra magnificentia si po’adoperar lì in Venezia che io habbia qualche conditioue nelle arme, opur in qualche regimento, suplieo quella si ricordi di me. Da poi disnar fo Conseio di X con la Zonta, el 31 fo leto una deposilion di uno vien di Posonia, partì adì ultimo Seplembrio, nominato Zuane, sta con Antonio di Zuane da la Seda, et si ha ritrovi a tutte le fazende, et ha portà lettera di qui a’ soi fradelli, la copia di la qual polendo averla qui ne farò nota. Fu proposto, per li Cai di X, dar licentia a sier Alvixe Pixani procurator fo mandato provedilor in campo, che zonto sii lì sier Piero da chà’ da Pexaro procurator, provedilor zeneral, qual va di Cremona in campo, el possi repatriar. Et il Serenis-