167 MDXXVI, NOVEMBRE. 168 Passò heri zerca 200 fanti, li quali vengono da Sboz, capilanio Gaspare Slanler, la mazor parte schioppi. Dicono non esser con lo Principe tanto numero di quello se diceva et iudicava; ma solum da 12 mila tra cavalli et pedoni. Li commessari sono siati in Villaco per levar li arzenti, et score-rano per il canal fin ai confini de la Serenissima Signoria, ancora che dilli lochi siano del reverendissimo archiepiscopo di Ponsboreh. Dicono che li arzenti de la Slyria sono sta fin ora confinali. Per haver ritrovato messo senza spesa ho fallo questa ; ma per le primo V. S. saperi il tutto per uno delli nuntii soi. Sono cascale tante neve che sono sei palme in le pianure, alti monti mazor assai. D. V. S. servitor Andrea Panbon, Die 2 Novembris 1526. In Udene. Thomaso corvaio mandalo per avanti per il clarissirno Luogotenente de la Patria de Friul a la volta de Viena per intender da novo, hozi venuto, riporta esser partito da Viena alli 23 del passalo et haver tardado il suo viazo rispeclo alle pioze et grande neve. Dove il disse haver inteso da alcuni citadini di Buda, che disseno esser siali in dieta città * di Buda da poi la perdeda di 1’ Ongaria, el che essa città è tutta brusada excepto il castello, et che il Signor turco è relirato a Belgrado, over ad un’altro certo luoco li propinquo, et che il suo capilanio, qual è Abraim bassà, si atrova con lo exercito a Cinquecliiesie et in quelli contorni. Item, il serenissimo archiduca di Austria con la consorte et la serenissima regina d’ Ongaria sua sorella se atrova ad uno loco chiamalo Ansburch, discosto da Posonia over Presburch miglia 10 nostrani. Et che’l conte Nicolò de Solm con 8000 fanti in zerca se alrova in Posonia over Prespurch, et batte el castello per nome del predillo Archiduca; et le sue gente da cavallo disse non haver inteso dove le siano, dicendo ancor esser fama in Viena che la Boemia et Corvatta chiamano per suo Re et de la Ongaria il sopra-scritto Archiduca, et che hongari voleno il vayvoda de Transilvania, né per modo alcuno voleno sentir todeschi. Item dice, che per quanto dicono epsi citadini de Buda, il re di Hongaria non è ancor slà trovato vivo nè morto, et esser fama che’l fradello del vayvoda 1’ abbia morto, qual fradello del vay- voda è vivo ; affermando che ’1 prefato Archiduca fortifica Viena con bastioni. Di campo, di Piontello, lieri fo lettere di proveditori Pixani et Pexaro, di primo. Come lì era zonlo Zuan Andrea da Prato vicecolateral, stato a Mus a parlar a quel castelan Zuan di Medici per la liberalion di nostri Oratori, qual si conlenta di ducati 5000, zoé 3000 de praesenti, et li 2000 in termine di zorni 20. Item, come il Gapitanio zene-ral ha ditto non voi pregarla Signoria di andar a la impresa di Zenoa, poiché la non vuol che’l vadi; et ha parlato con colora. Et quanto se li lanzinech calerano, li basta l’anirno esser suficiente a taiarli a pezi. Scriveno si starà 11 per 4 over 5 zorni, poi anderano a uno altro alozamento. Item si fortifica Monza. Da Mus di sier Sebastian Justinian el ca-valier et sier Lorenzo Bragadin oratori. Su-plicano essendo rimasto contento il signor castelan in ducali 5000; sia provisto dì danari aziò siano liberali et possino andar a la sua legation. Da Vicenza, dì sier Zuan Contarmi podestà. In le lettere di heri, come havendo ledo la lettera di la Signoria nostra a quella magnifica Comunità et deputati, li hanno risposto si racomandano et sono per morir a beneficio nostro, non mancando da la Signoria nostra di aiutarli, et che ca-IUndo inimici nel vicentino, troveria per valuta assà, per esser i lochi et terra piena di sede. Li ha risposto che la Signoria nostra non li mancherà di ogni favor. Da Zara, dì sier Nicolò Trivixan provedi - tor zeneral in Dalmatia, di.....Octubrio. Come quasi tutta la Dalmatia è infetta di peste, et però richiede sia provislo di novi stratioti per poter far custodia. Fo heri sera scritto in Pranza al secretano Rosso li progressi de Italia, solecitando quella Maestà a mandar li danari. Fo scritto a sier Piero Zen a Constanlinopoli in risposta di soe, con avisarli de progressi de Italia desiderando quel magnifico bassà restato governa-dor de lì saperli, et fo spazà per via di Ragusi. Po balolà una paga a Andrea Mauresi capo di stratioti per mandarlo in visentina, qual è venuto di Cipro, dove è stato anni . . . , et meni con sè li stratioti P ha menalo in qua con lui, el li stratioti sono a Lio. In questa matina, a dì 5, in lettere di campo, ol-tra quello ho scritto, di 2, etiam è che il signor Zanin di Medici era andato a Piasenza, dicendo ai