565 MDXXVII, GENNAIO. 566 Copia de lettere di domino Baione Naldo da Piasenza atti 30 Decembrio 1526. diarissime Domine et signor [¡onorandissimo. Io ho riceputo quella di vostra signoria et ho inteso il tutto; et perchè io avisai v. s. de le lettere era stà pigliato et messo di monsignor Barbon de le qual non putti dinotar il lutto, unde al presente mando la copia a vostra signoria la qual se chiarirà del lutto, et suplico quella subito subito vogli spazar le alligate al signor Provveditore insieme con Io illustrissimo signor Duca, le qual sono il medemo. Lanzichenech sono lì et cavalli 400 et fanti 400 a Rivalla come avisai a vostra signoria. Beri sera forno a Santo Joanne. Penso fina bora ha hauto la terra. Nui non manchamo et poco dubi-temo : nè altro salvo a vostra signoria etc. Bi Crema, del Podestà et capitanio, di ultimo Becembrio a hore 4 di notte. Copia di lettere di domino Mathio Mario Bus-seto gulernator de Lodi, date ho zi ultimo Bczembrio. Bora è gionlo uno da Milano. Dice il marchese esser alogiato a Casino con li fanti in zerca. Il col-Ionello di spagnoli è in la Chiarella, et hanno mandato le femine et robe in Pavia, et l’artellaria levata da Milano condusero a Binasco et de indi I’ hanno mandalo a Trezo. Spagnoli non voleano uscire de Milano, ma il colonello di lanzichenech vene a Milano et ha protestato al Barbono et a Leva de colpa loro se le cose mal succedeano ; così hanno promesso mandarli fora tutti hoggi. Le gente d’arme erano ritirate alli allogiamenli de lantiche-nech in Porla Comasina. Li genlilhomeni de la terra se sono convenuti darli lire 4 soldi 5 per homo d’ arme per giorni 3 et ritornino in li loro allogiamenli, et così li sono ritornali, et heri matina mis-sier Octaviano Visconte fratello de Filippo, et do- * mino Matheo da Cusano li portorono li danari, et Barbono li dà, passati li tre dì, danari, et andarano fora. Pur anchora non se intende dove siano per andar ; è vero che la fantaria minaza de andar a Bergamo, ma sono burle. Lo oratore de Ferrara alli 27 la matina partile per le poste con la patente de lo Imperatore, di capitanio generale di Sua Maestà. Alli 29 fu fatta una crida per la quale se citavano 73 gentilhomeni avanti il capetanio di Justitia per quello di, et non comparendo questa mattina in tertiis, peremplorie se gli confiscano li beni. In questi era domino Lodovico Porro, domino Gideo Bosso et molli altri, tra quali era nominato il Mo-rono, qual si dice per li lanzichenech esser posto in rocha con le catene alli piedi. La Babina va ad stare in rocha, et il Leva ha fatto parechiare la camera. L’armala di Franza, Venetiani et Papa sono aprosimati a Savona. Alla Pescherà heri vennero 50 spagnoli et stanno in rocha. Tutto per aviso etc. a vostra magnificentia etc. Valentino servitor di la signora Madalena Triul-tia, mandato per sua signoria da Milano per sue faccende dal conte Zuan Fermo Triullio suo nepote, partì da Milano heri malina a dì ultimo et hore una di notte. Dice che in casa de dilta signora allogia il signor Aloyse Ciciliano, qual gli ha ditto che spagnoli hanno ordine de redursi a Pavia et lì partirsi in do parte, con una andar a Piasenza, et l’altra venir in Geradada. Che spagnoli, computà una bandiera con l’altra, non sono più di 100 per bandiera, et che queste due page li capi se le fanno pagar secondo li loro resti vechii come havessero tutta la compagnia integra senza far monstra alcuna ; che pagati serano de ditte due page, compiranno de us-sire. Che la signora li ha ditto che in caxa di domino Antonio da Leva si bateno moneda da 15 et 25 soldi de questa moneda de li arzenti tolti alle chiesie, per li qualli argenti la comunità ha promesso satisfar ; et che tal monede non sono de valuta de la mità per la baseza de lo argento. Che ira oggi et dimane era ordine che tutti dovessero us-sire. Li lanzichriech che già erano aviati verso Pavia con promissione che spagnoli li seguitariano, erano ritornati indriedo alla volta di Biagrassa perchè spagnoli non gli avevano ateso, ma erano in-trati in el loro quartier, et havea principiato a sa-chegiar. Che l’artigliaria che condusero fori Mer-core, inlrò in Trezo. Che il conte Lodovico Belzoioso che dovea restar in Milan era andato a Castel San Zuanne, et in suo loco ha lassato domino Galeazo de Birago con fanti 500. Era etiam ordinato dovesse restar lanze 200 per guardia di quella terra, il che poi è stà rivocato.