325 MDXXVI, NOVEMBRE. 326 per il che esso Marchese si scusa non poter far di meno ; et che Nicolò Varola con COO fanti venuto sul mantoan, havia fatto gran danni. Item, scrive esso Orator nostro, come il Papa è in tanta dispe-ration che non sa che far, et li ha ditto che un zor-no abandonerà Roma et si partirà de Italia. Dì Viena, di sier Carlo Contarmi orator nostro, di 11. Come I’ Archiduca di breve partiria de lì con 6000 fanti et 200 cavalli legieri e gran numero di arlellarie per conferirse in Am-burg, per operar che quel castelan hungaro dagi quel castello a la raina di Ilongaria sua sorella. Scrive, è aviso il Signor turco haver brusà Buda, et atende a fortificar solum Petravaradin, dove lì si è firmato, che è tra la Sava et la Drava, altri diceva era firmato a Volar, altri che l’era andato a Constautinopoli. 180* Da Ruigo, vidi lettere particular di 25, scritte a sier Zuan Francesco Loredan, qu. sier Marco Antonio. Come li lodeschi erano a Governo sul mantoan et a Quistello, et esser venuti spagnoli de altri lochi di Po et hanno zerca nave 40 in Po, con !e qual passano di qua et di là di Po, nè se intende dove i siano per andar. Scrive, a Rosila et Revere è stà fatto comandamento da parte del Marchexe, che tutti debano far pan da vender in gran pressa. Da Ferrara si ha esser imbarcadi pezi 20 di artellaria del Duca, zoè 6 grossi eì 14 da campo, nè si sà dove siano mandati ; si dice a todeschi. Et si dice ditti todeschi voler andar a Modena, et che di Modena par siano rotte le strade et rotta la tregua fu fatta tra spagnoli et il conte Guido Rangon, che è in Mantoa a nome del Papa. Et si dice tutto il contà di Modena porta il suo dentro la terra in gran pressa, et che ditto conte Guido havia mandato 8 contestabeli a far fanti etc. Questa lettera scrive uno Biasio Davit. 181 A di 27. La matina, vene in Collegio l’orator di Ferrara, dolendosi che a Corbole sotto la iuri-dilion del suo Signor erano andati alcuni officiali con ordine di Avogadori et fallo aprir una caxa et tolto di caxa uno contrabando di colli......et zambelloti, dicendo esser venuti con la nave Molina, dolendosi che non si doveva far questo per forza, et che uno di officiali era stà preso et conduto a Ferrara, et tien il Duca 1’ haverà fatto morir. Il Serenissimo li disse nulla si sapeva di questo, et si vede-ria ; et li fo ditto che’l Duca suo havia cargà arlellarie su burchioni etc. Lui disse m'eteria la tesla se questo era vero. Fo letto una lettera di Ruigo, scrìtta a sier Zuan Francesco Loredan qu. sier Marco Antonio, di 25. Con avisi di tal artellarie cargale a Ferrara per mandarle a li lanzinech, et il Duca esser imperiai. Vene missier Evanzelista Ciltadin nunlio del signor Teodoro Triulzio, et portò una lettera di 24 di Mantoa, li scrive uno suo fratello è lì. Come li nostri soldati et fanti erano stati a le man con i lanzinech a Governo, et ne erano morti di loro da 300, et di nostri ferito nel .... il signor Zanin di Medici, et era venuto per uno medico lì a Mantoa, qual partì a hore 6 di notte di Mantoa. Di Verona, di rectori, di 26, hore .... Scriveno haver di Mantoa di uno cavallaro loro stato lì, come li nostri erano stati a le man con i lanzinech a Governo et morti 500, et di nostri 50, tra i qual ferito era il signor Zanin et Macon et si andava drio combalendo, et in Mantoa si sentiva trar assà artellarie. E1 Capitanio zeneral era a San Jacomo mia 4 de lì, et veniva avanti. Vene sier Domenego Contarmi electo provedi-tor zeneral in campo,dicendo haver 75 anni et stalo più volle a nostri servici Provedilor zeneral, et voleva rispetto fin tloman. Il Serenissimo lo persuase acceptar et si dice acepterà. Sier Francesco da Pe-xaro non voi andar : dice è del Conseio di X, ha scudo in brazo di refudar, tamen è falso per la parte del 1525 presa in Gran Conseio, la qual non vien observada. Vene il Legato del Papa et poi l’orator di Fran-za episcopo di Baius, et haveno audientia con li Cai di X, credo per le cose del duca di Ferrara, qual (fa) pur qualche motion. Et il Legato disse haver lettere 181 * di Bologna et di Modena che si fortificavano con far bastioni atorno la terra, et questo inslesso disse haver lo episcopo di Baius. Da Crema, di sier Andrea Loredan podestà et capitanio, di 24. Manda uno aviso hauto da Piasenza del conte Paris Scolo, di 23, come in do zenoesi è lì è nova le nostre armade haver dato una stretta a quella di Spagna. Item, havia mandato il ponte fato a Cremona per passar li nostri. Da poi disnar, fo Collegio di Savii ad con.su-lendum, et fu fatto la festa di le noze di sier Zuan Lando di sier Piero in la fia di sier Beneto di Prioli qu. sier Francesco nel mezado da cha da Mula a San Vido, dove fu alcuni di Collegio, Procuratori et Io et assà persone a pranso, et poi si ballò lutto il zorno. Di Lonà, di sier Agustin da Mula pro-veditor, di 25. Del suo zonzer lì, et anderà di