97 MDXXVI, OTTOBRE. 98 avisi la Signoria del zonzer suo : doman sarano in consulto, et tuttavia si pagava li sguizari. Et come era forza di mutarsi di alzamento per li strami, che non ne era de lì. Scrive, li sguizari ai qual si feva la monslra era bellissima compagnia. Scrive, inimici di Milan hanno preso alcune nostre lettere che si mandava a l’Armer proveditor da mar. Item, si mandi danari per pagar le zente, eie. A dì 19. La matina vene in Collegio l’orator di Franza, et eomunicoe haver lettere del Redi 4, con li avisi havemo nui : le gran provision voi far Soa Maestà et manda uno homo in campo, aziò el non si movi. Ha provisto di danari per Italia, vien a Lion et non mancherà di nulla. Vene l’orator di Ferara, et ave audientia con li Cai di X in materia di I’ acordo si Irata del suo signor col Papa. Vene 1’ orator di Milan dicendo haver lettere del suo Duca da Crema, come si partiva per andar a star in Cremona, rechiedendo la trata di stara 4000 di fomento per bisogno di quella cità, che non hanno da viver. Il Serenissimo li disse si vederla darli qualche parte se non tanta quantità. Noto. Monsignor di Baius disse in Collegio haver hauto uno aviso, che in Zenoa non è vituarie per uno mexe. Di Franga dì 6. Oltre quello ho seritlo di sopra, in le lettere del nostro Orator è questo altro aviso. Come il Re havia mandalo la imagine di soi fioli sono in Spagna presoni al Re anglico, exortan-dolo a la sua liberation come conservator di la liga; et che ha hauto la nova di la presa di Cremona. Il Re licentiò uno eorier di Spagna reteouto, aciò portasse in Spagna tal nova. Et che parlando Soa Maestà con il nostro secrelario, li disse: « Cazeremo questi turchi de Italia, poi andaremo conira i veri turchi. » Et che zerca il castelan di Mus, scrivea una lettera di questo al duca di Milan molto acerba, et che la Signoria avisi esso Duca che’ 1 Re li scrive aziò li Oratori nostri siano liberali, ma che ha bona mente verso de lui. 52 Di Spagna, olirà quello ho scritto, in lettere di l’orator Navaier è, come l’Imperador ha dillo a F orator del re Christianissimo, il suo Re si ha portato mechiantemente; el qual orator li parlò molto superbamente, dicendo in parole francese che’l suo Re venirà con exercito ad assediarlo et lo intimava a la guerra ; et Cesare li parlava humana-menle, dicendoli li havia dato sua sorella per moglie stimandolo fosse homo da ben el di fede, ma che P ha visto il contrario, el che’l Viceré havia dito 1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. XL1II. a Soa Maestà il re Christianissimo averli ditto che l’atenderia a quanta havia promesso, et chi dicesse contra, voleva provar con le arme in man. Item, il Papa li ha mandato uno brieve più mite che non fu il primo. Item scrive, come Cesare havia dato licen-tia a lui Orator nostro si partisse et venisse a repa-triar, et volendosi partir, fo remandalo a chiamar. Et cusì andato a la sua presentia con il Legalo Cardinal Salviati et con P orator anglico, Cesare disse voleva la pace, ma havendoli il Re mancato di fede, non li par di darli li Pioli, nè voler danari, tamen che si mandasse li mandati de lì che si trataria la pace per esser desideroso de quella. Scrive, che P orator anglico li ha ditto non haver commissione del suo Re di .dirli esser in la nostra liga, ma ben exortarlo a la pace et union. L’orator francese usò parole altiere, protestandolo eie. Et Cesare li disse il suo Re è rnancador di fede, perchè li havia promesso, non acedendo a li pali torneria prexon, et che’l voria la cosa si havesse a partir fra loro, doi che Dio vederia l’inganno, dicendo voi prima perder tutti li sui regni che liberar li fioli, et si tien ofeso da lui perchè el sa P ha scritto al Papa che lui li havia ditto voler chiamar uno Concilio contra il Papa, et questo non è vero, ma il Re li disse ben solus con solo: « Voio andiamo in Italia el faremo il Papa un capelan» et che Soa Maestà non havia voluto come obsequenlissimo fiol di Soa Santità. Non voi danari ma la Borgogna che li ha promesso, el che P havia ditto a lui Orator nostro non li parea usar parole, ma se le sue parole fosse state vere, saria sta paxe nel mondo. Et che el non poteva in-trar in la lega ; ma ben sempre saria contento di tralar pace generale conira infedeli, et voi farla. Però siscrivi, se mandi li mandati per questo. Item, l’oralor del duca di Milan li dimanda la investitura. Rispose non ge la voler dar, ma la mandasse a tuor. Del ditto Orator, drizate a li Cai di X. Come si mandi il mandato di tralar pace; ma non si farà se non si (azi prima una bona guerra in Italia eie. Vene in Collegio uno venuto da Udene, qual riporta haver parlato a li confini con domino Andrea Rauber, qual li ha ditto la Signoria è acordà con turchi a danni del Principe, perchè turchi hanno in campo assà pezi di artellaria con San Marchi suso che la Signoria li ha prestati, et che il Principe, zoè P Archiduca, andava a Viena con 20000 fanti et 4000 cavalli. Et che’l Turco havia spianalo Buda, et fortifica Peste, che è ili là del Danubio. Disse etinm altre particularilà. 7