421 MDXXVI, DICEMBRE. 422 pregò Dio inspiri a deliberar il meio; biasimò sopra tutto l’opinion del Landò, etiam quella di Savii. 241 * Da poi compito, li Savi fono insieme et fò conzà la parte, over lettera, zoè che si scriva che, volendo Soa Santità far l’abstinentia di le arme ne nomini, et si scrivi al re Christianissimo, et reservandone loco de intrar, si manderà poi li mandali. Ave 200, 4 et 9. Fo scritto tal risposta, a Roma fatta, in Franza al secretano Rosso aziò la comunichi al re Christianissimo. Di Crema, del Podestà et capitanio di. . . Qual ha lettere da Piasenza del conte Alberto Scoto, come li lanzinech tendevano verso la montagna, et zonti al passar di certo fiume. Et come in Parma erano 4000 homeni da fatti, et il conte di Caiazo con 2000 fanti andava verso Vogera. Fu posto, per li Consieri, Cui di XL et Savii una lettera a l’Orator preditto in corte, che havendo saputo ehe’l reverendo episcopo di Cividal di Bel-lun voi refudar quel vescovado, overo renunliar a uno di soi yspano, et havendo hauto una expecta-tiva il reverendo domino Hironimo Balbo episcopo curzense da questo Pontefice di ditto vescoado in la persona di suo nepote sier Zuan Barozi qu. sier Francesco, pertanto voy comparer al Pontefice et exortar Soa Beatitudine voi, acadendo il caso di la morte, darlo al predillo sier Zuan Barozi, et non lassi passar questa renuntia ; cum altre parole, ut in litteris. Ave 173, 8, 6. Noto. Il ditto sier Zuan Barozi è a Roma in casa di suo barba preditto. Fu posto'per li Savii, atento la egritudine di sier Lorenzo Bragadin, andava orator al re Chri-stianissimo, come questo Conseio ha inteso, et el fazi a proposito di la Signoria nostra haver uno nostro orator apresso quella Maestà, però sia dato licentia al prefato sier Lorenzo che ’I vegni a repa-triar, et che sier Sebastian Justinian el cavalier vadi di longo lui solo alla dilla legatione, ut in parte. Fu presa. Ave 202, 11, 1. Fu posto, per i Savii del Conseio et lerra ferma, condur a nostri stipendii uno inzegner famoso nominato Sigismondo de Fantis ferrarese, qual è stalo con molli signori et potentali de Italia, per esser necessario averlo per fortificalion di terre et lochi nostri ; pertanto sia tolto con provision di ducati 120 a P anno a lire 6, soldi 4 per ducato, et provislo di una caxa, el qual sia ubligato andar dove acaderà et sarà mandalo, ut in parte. 166, 25, 7. Fu presa. Et dovendosi publicar hozi in Pregadi quelli di 242 Pregadi che non hanno porta i loro cinque bollettini, tra li qual è nleuni di Collegio, sier Vicenzo Donado qu. sier Zuane è di Pregadi andò a la Signoria suplicando che li sia dà termine fin Luni a portarli, però che ha uno intrigo a li X offici qual lo dechiarirà, et il Serenissimo non volse, dicendo è contra la parte. Fu posto per........... una parie di perlongar il portar di bollettini a quelli fono in officio per lutto il presente mexe a li nobeli, et a li populari per tutto Zener, nè si possi più perlongar sotto grandissime pene, ut in parte. Fu presa. Di Caodistria, di sier Alvixe Minio podestà et capitanio, di......Vene una lettera, come in quel zorno era zonto de lì lo episcopo di Segna con 6 cavalli, qual li ha ditto esser ambassa-dor del novo re di Ungaria electo, qual fo creado el dì de San Martin in Albaregal, et vien a la Signoria nostra per ambasador per cose de grandissima importantia, nè scrive qual sia stà electo Re. Si tien sia il Vaivoda transilvano. Et si vene zoso passà hore 3 di notte et più. A dì 12. La matina, veneno in Collegio lo episcopo di Puola Legato del Papa et lo episcopo di Baius orator di Franza, ai qual fo comunicato quanto per il Senato fu preso di scriverà Roma. Exortono a far passar le zente Po,, per sustentar il Pontefice vogli persister in la liga. Vene P orator di Ferrara per causa del contrabando fo tolto in Corbole. Il Serenissimo con il Collegio voi sia restituito, perché la raxon vuol nel loco fo tolto; el li Avogadori disseno voler andar al Conseio di XL per punir quelli hanno fatto il con-trabando. Et fo ordinato che colli 14 di specie tolte in Corbole, siano reportate lì. Ave 22, 1. Di campo, fo lettere del procurator Pixani da Trevi, di 9, hore 5. Come il conte Hugo di Pe-poli, per nome del marchese di Saluzo era stalo a Sonzin a parlar al Capitanio zeneral nostro. Soa Excellenlia havea concluso esser di lenir do campi, uno lì a Trevi verso il bergamasco, et l’altro in cremonese, ma vicini che sempre uno potesse soc-corer l’altro, et haver do ponli fatti sora Po, l’uno a Cremona et l’altro......et come l’andava a Cremona per far butar il ponte, et il campo alozi una parte verso Lodi l’altra verso Cremona ; ma se riporta in quello vorà Saluzo, il qual voi passar Po lui. Scrive si manda danari, etc. Da Crema, del Podestà et capitanio, di 9. 242*