685 MDXXVII, GENNAIO. 686 Milano, che ancora è in Pavia. Antonio da Leva è in i Milano et dovea ritornar heri a Pavia. Il ponte è I butato tra il Pesarello et Santo Jacomo ; pezi 4 de artellaria sono condulti. Gioan de Urbina è alogiato a Cignolo a presso. De spagnoli presi da quelli di Santo Angelo si ha, che expettano la resolutione del Papa, quale essendo votiva, tulli venirano di qua ; essendo al contrario, et tulli passeranno di là. Ma penso siano fabule ; pur tutto voglio scriver, et a vostra signoria per sempre mi ricomando. 407 1526. Die 20 Januarii. In Maiori Consilio. Ser Paulus Donatus, Ser Petrus Bragadenus, Ser Nicolaus Bernardus, Ser Nicolaus Venerius, Ser Benedictus Delphinus, Ser Antonius Gradonicus, Consiliarii. Ser Franciscus de Canali, Ser Sebastianus Maripetrus, Capita de Quadraginta. Ser Vincentius Mauroceno caput XL non valente se impedire. L’ofìcio nostro di Capi di sestier, il qual è de non mediocre importantia per esserli commessa la custodia de la terra, et altre facullà ne soltozaseva per li tempi passati ad alcuna contumacia, et hora è reduto nel termine che a cadauno è noto, essendoli stà inlerotti tal ordini, ricerca necessariamente qualche opportuna provisione per la reduction soa nel pristino stato, come etiam l’è sta fatto per questo Conseglio del 1513 a di 21 Avosto ne 1’ officio di Signori di nocte, essendo ambi dicli officii di una instessa qualità ; il che ha sortilo bono effecto, et poi nel 1522 nel zudegà di Foreslier a dì 22 Zu-gno, et ne l’officio di Cathaveri a dì 9 Novembrio, ac etiam in molli altri, però : L’anderà parte, che per autorità di questo Conseglio sia preso, che li electi Capi di sestier i qual intreranno ne l’officio a di primo di Fevrer proxi-mo venturo, et quelli che de coetero se elegeranno, debbano star anno uno in ditto suo oficio come stanno li dicli officiali de notte per la soprascritta deliberalion de questo Conseglio, salve in reliquis tutte le altre parte et ordeni di esso officio de Capi di sestier, alla presente parte non repugnanti. Expulsi capita sexteriorum electi, cumpro-pinquis, et memorata fuil lex. t De parte 921 De non 273 Non sincere 41 Sumario di advisi del conte Guido, da Piasenza 408') de 17. Una spia tornata hora dalli inimici, mi referisse haver veduto hozi di qua da Po, al ponte che è a Harena, sei pezi de arlegiaria grossa, tutti canoni, ma non vi era che cinque cari de monitione, et le gente d’arme sono parte di qua, parte dì là. Antonio da Leva è parlilo per Milano, et se dixeva che domatina vi andava Barbone. Dicono aspettano danari de Ferrara ; ma si quelli signori faranno uxar per tutto bona diligentia et afaticar le zente per caxo tanto importante, sarà per proibire et forsi guadagnarli in grosso ; che de li fanti insino a hora sono partili pochi, ma che si dixe che li spagnoli passeranno, et che potendo disponere questi lanzi-chenech, ne manderano la mitade a la volta di Genova. Advisi per lettere de Lodi de dì 15. Per doi gentilhomeni pregioni di quelli de lo abate di Nagiara, et anche per le nostre spie, inten-deno come Barbono passerà Po, et che laseno di qua Antonio da Leva con 2000 spagnoli et 1000 lancichenech, et 3, o 4 milia italiani di quelli de Belzoioso et altri ; che il loro disegno è di venir ogni modo a S. Angelo. Di tutto è stato advertito missier Lodovico Vistarino. Altro degno di advixo non zè al zorno. Magnifico ac clarissimo domino Laurentio 408 * Mauro clarissimi domini Cristofori, patri ho-norandissimo. Alla bolla duchal Venetiis A dì 21. La matina, non fo lettera alcuna da 409 conio. Vene in Collegio lo episcopo di Baius orator di Franza et volse audientia con li Cai di X. Et fono sopra cose del duca di Ferrara, et terminato seri* ver questa sera a Roma per il Conseio di X. (1) La carta 407* è bianca,