265 MDXXVJ, NOVEMBRE. 266 Fu posto, per i Consieri, Cai di XL et Savi tutti, expedir sier Marco Minio va orator al Signor turco, videlicet darli ducati . . . . zoè per il tempo che el starà in galla ad andar fin a Eno a raxon di ducali .... al mexe, poi smontato a raxon di ducati .... al mexe. Item, per coperte et forzieri ducati 50, et al suo secretario Francesco Masser ducati 50, et a 1* inlerpelre domino Todaro Paleo-logo ducati .... Fu posto, per li Consieri, Cai di XL el Savii del Conseio et terra ferma, una lettera a l’Orator noslro in corte, che alento li danni patiti a Homa per la depredation fatta per spagnoli et Colonesi, il reverendo domino Jacomo Coco ha patito assà danni, però parli al Pontifice voy haverlo per ricomandato, etc-, ut in parte. Ave: 169, 19,3. Fu presa. Et li parenti di domino Cristoforo Marzello arziepi-scopo di Corfù, andò a la Signoria, dicendo li scrivesse etiam in recomandation del ditto per li danni patiti. Fu adunca posto per li ditti, et nota non si puoi scriver a Roma in recomandation di alcun, hessen-do alcun di quella caxa in Collegio, et sier Nicolò Marzello cao di XL era a la banca, pur fu posta, perchè le leze non si observa. Hor fu posto una lettera al ditto Orator, parli al Papa in recomanda-zion del dillo arziepiscopo di Corfù, et fu presa. Ave: 167, 13,2. 144* Et licentiato il Pregadi, restò Conseio di X con la Zonta fin bore 4 di notte, et scrisseno a Roma zerca il duca di Ferrara, che ’I Papa voy ultimar lo acordo. Fu presa una parìe posta per i Consieri, excepto sier Luca Trun, el Cai di X, et fu fatto vicecao di X, in loco di sier Francesco da chà da Pexaro, non vien a l’oiìcio per esser morta soa moier. Et fu preso che lutti li debitori del dazio del vin et debitori de la Ternaria vechia, di quali è passati li termini, debano pagar per lutto il presente mexe senza pena, poi siano astretti a pagar con pena di 10 per cento, la milà di la qual sia di la Signoria nostra, et la mità di signori et altri di offici che furano la execulion. Item, il Cao di X fu fatto sier Andrea Trivixan el cavalier, stato altre fiate. Da poi, venuto zoso il Conseio di X, vene lettere di campo del procurator Pixani, di Gorgonzola, di 17. Del zonzer li etc. Et di sier Al-vixe d' Armer proveditor da mar, di 14, in Portofin. Tamen intesi erano lettere di Roma, di V Orator, di.....Con aviso del zonzer la armada cesarea in Corsica. Fo scritto per il Conseio di X con la Zonta ai rectori di Bergamo, mandi ducati 4000 del sai che diano mandar de qui in campo al proveditor Pixani, et di qui si conzerà le partide, etc. Di Brexa, del Capitanio, vidi lettere di 18. Come li lanzinech si atrovano ad A (sic), el uno altro si dimanda i Gazi et lochi circumvicini. 11 signor Camillo Ursino, il conte Hercules Rangon et il capitanio di cavalli lizieri cum alcune altre compagnie, sono andate a Salò per proveder et obstar a quelli passi di la Riviera. Item, mandi questi avisi. Copia di una lettera del signor Camillo Orsi- 145 ni, data a Salò a dì 17 Novembrio 1526 a hor e 17, scritta a sier Piero Mocenigo capitano di Brexa. Clarissime Domine, Domine mi observan-dissime. Gionto questa matina a bonissima bora a Salò, ho trovato li inimici haver heri sera sulle23 bore haver guadagnato uno loco chese dimanda A (sic),guardato da cerca 300 fanti di questo paese, quali senza veder alcunoarbandonoronodicto passo; qual passalo veneno ad allogiare heri lì ad A (sic) et a li Cazi loci tutti doi sotto questa iurisditione. Et per quanto riporta questa matina uno che da lor parte al suo partire venne, era gionti alcuni più et che stavano cussi. Questo è stalo uno gran male, che quelli fanti che erano a la custodia de li passi de la Chiusa, che fino da Io altro heri furono spazati che in 4 bore possano esser qui nel laco, et che fino in questa bora non vi sia anche gionto altri che il conte Hercules Rangon ; che se fosse stato qui heri una compagnia ad tempo che fosse andati a quelli passi, per quanto intendo lo hariano spontato. Io, etiam che passati habbino quello passo, se mi ritrovasse qui uno 1000 in 1500 fanti per quanto intendo del paese, anche spereria che opponendoli ad alcuni loci donde hanno da passar, che li faria forsi lenir la mano et pensar di pigliar altra volta, che per quanto si vede questo è stato uno tentar, et vedendo reinsir, far che li altri venga. Ma ritrovandomi qui solo, poco posso. Cum ogni diligentia ho spazato ancora questa notte tre messi alli clarissimi recloris di Verona, et clarissimo Mula, solicitando el venir di le zente. Il prefalo da lor venuto, dice che parlano voler reussir da Gavardo et transversar la campagna ; hanno abrusialo molle case laddove allogia-no. Potria etiam esser che costoro cambiassero per altra banda, vedendosi soprastar così questa