399 MDXXVI, D1CEMBBE. 400 stà et capitanio, di 6. Ilor fiora ho haulo nove da uno mio amico da Lodi per sue di hozi, come spagnoli de Milano hanno cavato 13 pezi de artiglieria da la porta Ticinese, et de haver mandato le nave al porlo di la Stella per far ponte, al quale dicevano voler andar. Et dicesi etiam andarano a Santo Angelo, et comune opinione esser che più presto vadino a! ponte et non a Santo Angelo si non per scoraria, per esser ben forte, ltem, che erano in qualche difficultà cum lanzchenech perchè loro volevano andar incontra li altri quali sono di là di Po, et che spagnoli non volevano, et tien sia vero, perché spagnoli hanno troppo gran partilo a star in Milano, nè penso mai lo abandonerano. Ho etiam da lo illustrissimo signor duca de Milano, per sue di beri, come li lanzichenech designavano andar a Monle Chirugo, che tende alla montagna de rezana, quale camino; par sia per andare a la volta de li spagnoli che ussiteno di Cremona per unirsi cum li inimici di Milano. Altro di novo non c’è. Da Trevi, di sier Alvise Pixani procura-tor, di 6. Come li sguizari et grisoni in campo sono da 3500 in 4000, et che ’1. marchese di Saluzo era andato a Sonzin per abocarsi col duca di Urbin capitanio zeneral nostro, et al tutto voi passar Po con le zente, et voi esso Proveditor li dagi danari da pagar li soi fanti, et voria il restante di fanti fin al numero di 10 milia, sicome li scrisse monsignor di Baius, voi nostre artellarie et li cavalli, munition et aiutanti. Conclude, francesi non hanno nulla. Di Mantoa, di sier Agustin da Mula proveditor generai, di 6. Come Malatesta Baion capitanio di le fanlarie era partito per adunar le zente, et la matina il signor duca di Urbin partiria etiam lui per Sonzin, et lui Proveditor tornava a Verona. * Adì 9, Domenega. Da malina, non fo alcuna lettera da conto. Di Verona, di sier Agustin da Mula proveditor generai, di 8. Come havia expedito il suo secretano al Capitanio zeneral con le lettere di la Signoria nostra, exortandolo a celerar la sua andata al campo, sicome è il voler di la Signoria nostra. Di sier Zuan Vituri podestà di Verona, di fieri. Come partiria a Dio piacendo Marti per campo, et haver hauto 14 milia ducati, quali è stà inviali con bona scorta verso Brexa. Del locotenente del Capitanio generai, date in veronese. Come ha hauto uno aviso di manloa-na da Borgoforle, li esser zonle le artellarie nostre et zente et fanti quali se inviano verso il campo in bergamasca. Di Brexa, di sier Nicolò Tiepolo el doior, podestà, et sier Piero Mocenigo capitanio, di 7. Come la moier del capitanio di lanzinech Michiel Gosmaier, qual è li in Brexa, havia parlurito uno fiol maschio, el che ’1 ditto Michiel volendolo bati-zar, havia invitati essi rectori a esser compari ; li quali haveano recusato, ma che haveano mandato a donar il raso a sua moier per farsi una vesta da parte di la Signoria nostra. Qual 1’ havia haulo molto a grato. Et quanto a darli una caxa in cittadella, saria troppo spesa a conzarla ; ma provede-riano di darli una altra casa comoda. Et in Collegio si dolseno molto dilli rectori non haverlo baptizato, per far ditto Michiel più sviscerato marchesco. Et scriveno essi rectori, come li obstasi mandati per il Capitanio zeneral nel caslel di Brexa, dove è caslelan sier Gregorio Pizamano, non stavano securi, et si dovesse far provisione di essi. Et fo scritto al procurator Pixani parli al Capitanio, che saria ben levarli de li et metterli in qualche castello nostro di qua da Menzo. Di Padoa, di sier Pandolfo Morexini podestà et sier Hironimo Loredan capitanio, di fieri. Come era zonto li il signor Camillo Orsini con 40 cavalli, alozato ne! monastero di Santa Giuslina, et come haveano dato cavalli et quello ha voluto al nontio del Duca va in campo. In questa matina, sier Ruzier Contarmi fo a le Raxon vechie, qual fo mandato per il Conseio di X fuora a mezurar li campi di rebelli venduti et dati a varie persone, disse haver trovà di più da campi 220 solum in padoana, et....... zoè Nicolò Aurelio 60, sier Andrea Trivixan el cavalier 34, sier Zacaria di Prioli qu. sier Lunardo 13, et altri, ma non zentilhomeni. Vene in Collegio 1’ oralor di Milan per saper di 230 novo, et fo interrogato dal Serenissimo le zente havia il Duca. Disse in Lodi erano da 1500 fanti et boni fanti, et il signor Zuan Paulo Sforza fradello del Duca et il signor Sforzino per capi, et haveano victuarie el era ben munito, el cussi Cremona. Fo balotà molle vendede di oflicii fatti per li Savii sora le aque con sier Zacaria Bembo savio a terra ferma, qual ha questo cargo, et bisogna siano confirmate in Collegio se le dieno valer. In questa malina, per tempo, se intese uno caso notando che seguite heri sera da poi sona le tre bore di notle, che sier Ferigo da Molin l’avogador di cornuti, qual a di 4 inlroe in l’oficio in luogo di sier Piero Contarmi, hessendo stà in colloquio a