671 MDXXVII, GENNAIO. 672 a reportar monsignor di Capoa da le sue pratiche. Sentemo tuttavia accelerarsi la expeditione de le arme et fantarie, et quela è venuta cum l’armata come ho dillo non ariva 6000, de li quali molli ne sono morti et assai ne sono amatali havendo partito molto. Li vesteno lutti da novo perché erano la più parte nudi, et sono, de i lanzichinech in fora, trista gente. Esso Viceré, fatto ogni sforzo, l’ha portalo de qui 50 milia ducali contanti ; ma i lanzichinech li quali non voleno parole, intendo ne debeno haver 30 milia; non so se li pagerano. Tutti questi baroni li quali hanno offerto ussire, volentieri voriano trovare occasione de mancarne, perchè oltra che lutti sono in debito, restano mal contenti de le grande soperbie usa il capo con tutti loro senza speranza de lor servizio debba esser acepto, non che remunerato. Non havemo ferma gente d’arme essendone il regno vacuo, ma speriamo de valersi presto di quelli di Lombardia. Intendo che questi habino disegno di occuparvi Terazina si potranno; però state advisali. 398* Di Bergamo, di sier Domenego Contarmi provedador generai, di 16. Come era zonto lì il conte Hugo di Pepoli venuto da parie del marchexe di Saluzo al signor duca di Urbin, con il quale par-loe, et post multum Soa Excellentia si ha resolto voler andar con le zente a Caxalmaxor che è sopra Po, ma non voi passar’di là da Po sa prima li hy-spani non haveranno passato loro ; et questo fa per la conservation del nostro Stado, perochè ’1 slima più questi yspani erano in Milan che quelli lanzi-nech sono di ià, dicendo se ’1 passasse Po si convellerla venir a la zornata, la qual cosa non li par di far nè s’ha a farla per la Signoria nostra ; ma ben voi veder di strachar li inimici, narando quanto ha-via operato a benefìcio di le cose nostre da poi è nostro Capitanio Zeneral, iuslificando ogni action soa esser sta facta con raxon di guerra. Unde il ditto Ilugo è partito, non però satisfallo. Scrive lutavia el Capitanio ha ordinato le zente vadinoaCaxalmazor. Di Verona, a dì 17, del procurator Pixani. Scrive il suo zonzer li per venir a repalriar. Di Buigo, di sier Marco Antonio Barba-rigo podestà et capitanio, di heri. Come a dì 16 Nicolò Varola partì da Ferrara per tornar al campo di lanzinech. Porla con lui danari et munizion li ha dà il duca di Ferrara, et va verso Carpi ; et li cavalli lizieri di Carpi hanno preso 5 presoni et conduci in Carpi. Ex litteris domini Ludovici Guerrerii, datis 399 Placentiae, 14 Januarii 1527. De le nove di qua, la signoria vostra liaverà inteso poche, per non essersi fatto cosa alcuna per le continue pioggie che sono stale. Heri missier Paulo Luzasco cavalcò sino apresso li inimici quali ritrovò tulli in arme, et prese et svalisò pareclii fanti ; et cavalli de inimici non voleano acostarsegli, parea forsi che ’1 fosse troppo ben acompagna lo perchè havea 200 archibusieri su li roncini olirà la sua compagnia. Per quanto se intende da questi pregioni, patiscono di pane per esserli roto assai mo-lini ; el si diceva nel loro campo che deve andare una banda di essi di là da Trebbia, ma non s’è inteso per il certo che vi siano andati ancora, chè se saria diltohoggi per tutta questa terra. Da ogni canto se intende la diffìcullà grande che ha monsignor di Borbon a condur spagnoli di qua dal Po, et magior credo sia a ritrovar 90 milia ducali che dimandano li lanzichenechi per due paghe. Da Cremona inlen- • desi che cominciano a giongere li svizari, et certo se ’I signor marchexe di Saluzo n’ havesse 6000 oltre li altri soi fanti, et che ’I venesse a questa volta, se daria grandissimo danno alli lanzchenechi, quali sono mal contenti et mezi intimoriti. Qua si va drieto a fortificare, et nel campo de nemici si parla puoco di venirsi a campo. El signor Federico è andato a Bologna per provedere alle repara tione di essa. Ex litteris eiusdem, datis ut supra hora 3. Heri sera gionsero al campo il principe di Oranges et il marchexe del Guasto il qual stà assai bene ; et in questa sera monsignor di Barbon si deve ritrovare a Castel San Joanni, dove andarà il signor Georgio Fransperg et altri capitani a consultar la impresa che hanno a fare, et si crede che debbano in ogni modo tentar quella di questa terra. Da Udene, del Locotenente, di 15 de Zener 400') 1526. Come hoggi è gionto de qui uno citadino di questa terra, qual parti questa mattina da Ven-zon. Dice haver parlato cum do hongari che par-tileno da Vienna alli 7, et aflìrmano che in quel giorno se partì de lì il serenissimo principe Fer- ii) La carta 399* è bianca.