739 MDXXVIt, GENNAIO. 740 li officii, il Malipiero a le Raxon Nuove, il Pisani a li Governadori et il Conlarini a le Gazude. Cazete tutti tre li Exatori sono, videlicet : sier Hironimo Marzello qu. sier Fantin, Raxon Nuove, sier Francesco Zorzi qu. sier Andrea, Governadori, sier Alvise Barbo qu. sier Zuane, Cazude. Fo tolti numero .... 441 Di sier Alvixe d'Armer proveditor da mar, fo lettere, date in galla a Civitavechia, a dì 23 Zener ; le qual sier Jacomo suo fio! le andava monstrando per tutto in San Marco et Rialto per iuslification sua. Et la copia è nolata qui avanti. Et come era intrato in Zenoa ducali 70 milia vernili di Spagna. Tamen, questa notte parie sier Aguslin da Mula va Provedilor in armada in suo loco, insta la deli-beralion falla nel Conseio di X con la Zonla, al qual è sta data la commissione, et li danari fu preso di darli per pagar 1’ armada, p?r pagar biscoti et per sua sovenzion. A dì 29. La matina venne in Collegio domino Baldo Antonio Falcutio oralor del duca di Urbin Capitanio zeneral, insieme con uno altro messo del prefato Capitanio, vien di Mantoa et va a Roma al Pontefice. Et porloe lettere di esso Capitanio zeneral, date in Mantoa, a dì 26, di credenza. E1 qual expose come il signor Capitanio havia haulo la lettera scritoli per la Signoria nostra eie. 11 qual messo, nome Zuan Maria da Modena overo Da la Porta, dicendo die soa excellenlia partì di Caxal Mazor et andò a Mantoa per non vi esser cosa da far, et andarà in campo ; et l’opinion soa zerca il passar Po. Vene sier Agustin da Mula, va Proveditor su P armada, in Collegio a luor licentia. Voi andar a Roma ; volse lettere di credenza al Papa, et li fu fatta. Vi per barca fino a Rimano; et beri li fo dato ducali 500 per lui et ducali 200 per le spexe di andar. Veueno in Collegio il Legato et lo episcopo di Baius, et con li Cai, zoè mandati fuora chi non intra nel Conseio di X, parlono zerca far paxe o trieve con li cesarei, etc. ; et altre cose di non picola im-portaulia. Di sier Domenego Contarmi proveditor zeneral, di Caxal Mazor, fo lettere, di 26. Come il Capitanio zeneral, di Mantoa saria lì a dì 28. Fo leto una lettera di Parma del Vizardini, scrive al Legato, qual manda ima lettera in ter -cepta. Come yspani baveano consignì Carpi al duca di Ferrara in execution di P acordo fato con P lui- | perador ; et come li lanzinech, et cussi etiani quelli yspani erano a Milan, non hanno danari etc! Fo letto in Collegio una lettera da esser scritta in Franza, a requisition del Serenissimo, al secretano Rosso, li lazi recuperar alcune mercadanlie fo tolte sopra una nave per francesi altre volte. Et in consonanza scriverla monsignor di Baius al Re. Et lo ordinato per Collegio si mandasse. Da Crema, del Podestà et capitanio, di 26, 441 * hore .... Manda questi advisi : Copia di lettere di domino Babone Naldo, da Piasenza, di 26. Al presente, habbiamo cerne è venuto uno troin-beta del signor marchexe di Mantoa, de campo de lanzinech, il qual é sta alquanti giorni lì, et ne afferma come loro expecta la resolulione del Papa zerca P accordo. Et il signor marchese del Guasto ha scritto lettere del ditto accordo ; et non seguendo ditto accordo, loro voleno andar in Toscana, nè dicesi cosa alcuna de venir qui ; et che fra giorni tre se dieno levar fermo de lì perchè hormai hanno frustra il paese, et che è caro il pane. Da Roma si ha come sono sta tagliati a pezi 500 spagnoli, et è certo. Altro non ho, salvo eie. Copia di lettere del conte Paris Scotto, del loco et giorno sopra scritto. Per esser passato il Po le gente di la Illustrissima Signoria, noi sterno di bon animo ; et il claris-simo Contarmi è a Parma. L’altro heri, vene4000 ducati mandali dal Santissimo Signor nostro, et andorono li nostri da cavallo et da piedi a farli la scoria. Lanzchenech inoreno da fame ; è necessario pigliano parlilo de levarsi. Penso debano far mal li fati loro, A . . . . sono pezi 8 de artellarie de qua dal Po; nè allro movimento. Tengo che habbino da pensar pur assà. Ringralio vostra signoria etc. Copia di letere del signor Thomaso di Costanzo, date a dì 26 in Vaylà. Ileri sera è venuto da Milan una mia spia, et riporta come heri matina è partilo da Milano la compagnia di Santa Croce, de Moral, de Mendosa, quali allogiavano in porta Romana. La compagnia di Ba-rachan, con una altra, che sono a la summa de cinque, sono ussite fora, et altre cinque deveno ussire hoggi per andar a la volta di Pavia ; et il primo lor