449 MDXXVI, DICEMBRE. 450 ha scritto, che facendo Colonesi progresso più avanti come fanno, li sarà forzo con le zente di la Chiesia relirarse in Roma. Sichè il Papa dice non poi più slar cussi. In Roma il formenlo vai 50 iulii il staro, et però voi celere risposta. Esso Orator lo persuase a liberar di castello Orazio Baion, qual sarà optirno capo contra inimici. Disse penseria su. E1 signor Alberto da Carpi etiam lui ha parlato, il Papa non voy atender a trieve perchè spagnoli non ge le ob-serverano; ma il Papa è più duro che mai a farle. Hor lette queste lettere, sier Piero Landò savio del Conseio disse, per opinion sua voria dar 50 mila ducati a inlrar in dille trieve per mexi 6 ; et sier Zacaria Bembo savio a terra ferma disse: « et mi ne voria dar 51 mila el fossele fate » ma il Serenissimo et alcuni altri di Collegio è mollo contrari. In lettere di Boma etiam è questo aviso : che una nave yspana con 400 homenr suso era capila a Monaco, li qual quasi lutti erano stà dissipali. In Ze-noa esser grandissima carestia, però voi l’armada ritorni a l’impresa. 2591) Copia di lettere di sier Alvise d'Armer provedi tor da mar, date a Civitavechia adì 8 Demnbrio 1526, scritte a sier Jacomo suo fiol. Come herìscrisse un’altra sua, et haver mandalo a Boma messer Paulo Justinian con do altri nonlii, uno del conte Piero Navaro l’altro di messer Andrea Doria per esser con la Beatitudine Pontificia, quali hozi sono tornati et hanno reportato che Sua Santità vuol che’l Doria vadi a la volta di la Riviera di Zenoa fin a Saona per confortar quelli lochi et mostrarsi, et che de qui restino 10 in 12 galie per conto suo. Et perchè da poi si ha hauto lettere da Viterbo dal conte Piero Navaro, qual mi fa intender che havendo hauto nove che li lanzchi-nech andavano a la volta di Pavia, sua signoria non starla a Fiorenza, ma che’l veneria a Ligorno, et che nui dovessemo andar con tutta l’armada là a trovarlo, dove sua signoria deliberarla quello si bavera a far. Et havendo scritto etiam al Baion, qual è quello che governa la sua armada, che con tulle le sue galie se ne vadi a Ligorna, et cussi el dillo Baion ha fatto intender a messer Andrea Doria et a mi, che come fa bon tempo che’l se ne an-darà : et ancora nui faremo el medesimo ; ma per tenir Soa Beatitudine con l’animo gaiardo e che’l (1) La carta 258* è bianca. I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XLIII. non si vegni a manco de sè medemo, perchè intendo Sua Santità haver grandissima paura, aziò el stagi di bon animo, havemo deliberalo messer Andrea el mi lasarli 8 galie, 4 sue, et 4 nostre, et poi se ne andaremo a Ligorno, et consultato quel se (laverà, se li manderà anche di le altre per non lassar che’l si perdi di animo, aziò si legni ben unido in questa santa liga. Et havemo scritto a Sua Santità, che dovendo mandar 12 galie a la riviera di Zenoa perfin a Saona per conforlo di quelli lochi, è necessario trovar qualche summa di danari per pagar da fanti 800 qual si trova a Portovenere et Saona, perché hanno compido la paga tocòno, però che senza danari frutto alcun non si farà, perchè li soldati non havendo danari si leverà, et sarà cosa mollo mal a proposito. Et per esser calivo tempo aspetemo domali la risposta da Soa Santità. De qui usano lanle fortune et tanti tempi diavolosi, che 1’ è uno spavento a ussir di porto. Scrive, in questi paexi è tanta 259* penuria di fermenti, che a mala pena si trova pan da manzar, et di qua avanti sarà molto pezo. Io mi alrovo tra Pixa et Ligorno biscoti miara 300, ’parie pagati et parte non, et tutti ancora non son compiti di far, et si va fazando, et cesando di darli danari cessarano di far li biscoti et rimaneremo senza pan, el chi lo vorà poi lo pagerà ducati 30 el mier, et non se ne bavera ; però bisogna siano mandati li danari. Di campo di sier Alvixe Pixani procura-tor, di Bergamo, di 13. Come era lì il signor duca di Urbin, il qual con Piero Francesco da Viterbo havia cavalcato et visto ben quella ciltà, et conciuso, che havendo guastadori per compir di fortificarla, la si difenderà benissimo; sichè il Duca voi si fortifichi et hanno mandato per guastadori. Scrive il signor Duca de la deliberation del Senato fatta che ’1 Saluzo passi Po, dicendo, hessendo sul fatto, bisogna terminar li andamenti di la guerra, et teme che non perdiamo quella ciltà di Bergamo, et lui Capitanio la vita non pagando le zenle; però si provedi di danari. Et par che il Saluzo non voy più passar Po, ma voi meter le sue zenle ad alozar di qua di Po per poter esser dove bisognerà. Item, scrive altre parlicularilà. Di Brexa, di rectori di li. Come hanno una barca di Salò esser venuta al Desanzan con 25 tedeschi lanzinech dentro, li quali smontati li sono passati sul inantoan, et par quelli del Desanzan li andono driedo et loro si salvono in uno castello del signor Alvise di Gonzaga lì vicino. Etiam par 29