G09 MDSXVII, GENNAIO. 610 nave 14 benissimo in ordine; et hanno seco fanti 2000 fra boni et cativi. Le qual nave sono venute fino a Porto Venere, et per una fortuna grande che l’incontrò ha convenuto tornar adriedo da Savona a F isola d’ Arbenga ; che per Dio hanno usalo di cativi tempi in questo ponente. E1 signor conte Pietro Navaro se ritrova a Savona con la sua galia. E1 messo de Ingilterra, qual porla ducali 25 milia al Pontefice, è desmontato a Ligorna et va a Roma per terra. Lettera del ditto, data ivi adì 3 Zener, ricevuta adi 8 ditto. Avisa come la voluntà del Pontefice saria di tuor la impresa de Sicilia, et il signor Renzo vo-ria ; et che F armata fusse in ordine a passar a queste bande, zoé l’armata di Marseia, la qual per fortuna hauta era tornata a la volta di F ixola di Arbenga, eh’ è a la volta di Provenza : et è stato malissimi tempi. Etiam la galia del conte Piero Navaro F ha scapolala di pocho. Disegna etiam 359* et voria ch’el Pontefice fese etiam l’impresa di Siena, et hauta la risposta del re Chrislianissimo di tuor l’impresa di Sicilia, se passi con l’armata a quelle bande. Et in questo interim non voria perder tempo de qui, ma veder di far qualche frullo verso Siena per guadagnar qualche mier de ducati per sustentar l’exercito. Et con questa opinion el signor Renzo va dal Pontefice; et questo discorso scrivo a la Signoria aziò la fazi quel iuditio li parerà. Item scrive, voria se li mandasse danari per pagar li biscoti fati far a Pisa et a Ligorne. Et il conte Piero Navaro, venendo da Fiorenza, capitò a Pisa, et ha tolto assai del mio biscotto per dar a le sue galle che morivano da fame. Io spero che la venuta del signor Renzo sarà causa de inanimar el Pontefice, el qual starà saldo, et serà causa di ogni bene. Io scrissi l’altro zorno a la Signoria zerca el mandar di le bastarde, perchè volendo andar in Cicilia el saria necessario averle, volendo far guerra come se die. 360 Copia de una lettera da Roma, di 5 Zener 1526. Jesus Maria. Riverendo il mio patre in Christo, ad gloriavi I)ei et a consolation vostra, edificalion de li prosimi, et a confusion mia, scrivo a vui di le tribula-tion che è in Roma santa, fata Babilonia de confu- I DiarU di M. Sanuto. — Tom. XLIIL sion, che se puoi dir vox in Roma audita est, ploratus et ululatus multus per le guerre che poi è successo, peste, adesso gran carestia de ogni cosa, et maxime de pan, che quelo che valeva oto carlini vai otanta. A un tanto populo è gran povertà; che olire la guerra è brusali tanti castelli et vergognale le donne da li soldati de una et l’altra parte; vi ha pericolo che in Roma non seguiti qualche gran scandolo per la gran fame. Et nui non sentimo niente, et sì semo in mezo de tante tribulation et dolori. Poveri de roba, nudi de ogni facultà proprie, et se vive amore Dei-, et tamen se hanno più abondanlia de ogni cosa che non hanno li richi del mondo. Pinguis est panis Christi ; magnus Dominus et terribilis super omnes Deos. La gloria de Dio abunda più in le tribulation che in le prosperità ; necesse est ut ve-niant scandala, verum veli illis et non peniten-tibus. Unum est che Cristo qui è più temuto, re-verito, pasciuto, acceptato che prima. Li superbi se humiliano, li boni danno gloria a Dio, li perfidi se trovano disperati, et pregamo per loro come creature de Dio, quis sit si convertantur, fate far oralion per questi patri, et maxime per lo episcopo. Dio se serve de lui in la chiesia suà, et ha gran cose a le man. Sapiale, prelati li primi di Roma et signori sono lutto il giorno qui cum grande hu-miliation et obedientia come si fusseno servi nostri, che mi confundo, et stanno in obedientia el in peni-tenlia pronti a obedir in opere pie, in oralion et devolion, el fanno tanto quanto li vien ordinalo da sii patri, che prima non se dignavano, et erano idoli in terra. Che più? da la Santità del Nostro Signor Papa tulo el zorno se manda a ricomandar a le oralion de questi poveri abiecli ; che è Dio in terra, et domanda aiuto con gran segno de timor de Dio; sichè il patre episcopo ha gran cose sopra de sì. Fate far oralion per lui, perchè da lui puoi depender gran cose in la christianità. Est alter Moy-ses tra Pharaon et il popolo de Isdrael. Se Dio sarà in lui farà gran cose, et lui è molto prompto. Bisogna che li membri daga aiuto a la mano de- 360* sira de questo corpo mistico, adoptato per gralia cum il sangue del capo nostro Christo. Ilora dovete saper qualmente monsignor legalo Campeio, che era a Venetia, è in Roma molto honorato et referendario de gralia et de iustitia, et de li primi. Lui to-cato dal Spiritu Sancto, sponte uno di venne dal patre nostro episcopo cum gran hurniliation dicendo esser eleclo episcopo Feltrense et non haver • sacro niuno, et esser stimuluto mollo in conscientia 39