351 MDXXVI, DICEMBRE. 352 Ferdinando a di 14 cavalcò tra Posonia et Viena, j dove erano le sue gente, che sono fanti 5000 tra bohemi et lanzchenech, cavalli armadi de arme bianche a la liziera 1500, la mazor parte sono feudatari, et tra li ditti sono 200 borgognoni. Ila etiam cavalli lizieri numero 800 non armadi, tra li qual è bon numero di schiopetieri. Li sono etiam alguni altri pedoni comandali, ita che lo exercito è de persone 10 milia et non più, nè sà a che fin dicto Principe sia cavalca. De esse gente el suo capitanio zeneral è el conte Nicolò de Salrn. El soprascritto principe Ferdinando fa fortificar Viena et Cilanuova, et per la mazor parte l’è sia eleclo re di Bohemia, et cussi lui se scrive : ben è vero che un signoroto, nominato Preslich, qual ha alguni castelli sì ne la Boemia come ne la Moravia, voria et zerca di esser Re. Et dice che ’1 prefato Principe ha fallo raines 80 milia delli arzenti tolti alle chiesie et per zornala ne va facendo, et che ditti arzenti sono conduli in barili, et esso Principe ascosamente fa tuor de essi barili et arzenti et in luogo de quelli fa m.etter altri barili, quali arzenti se depositano in Viena, dicendo etiam che ’1 prefato Principe ha de spesa ordinaria raynes 30 milia al mese et pretende haver la corona de Hongaria. El capitanio Zorzi, per nome di la Cesarea Maestà ha proleslà cum sue lettere al ditto Principe,atenlo che. ’1 ge è stà promesso de darli, et non gli vien atteso. Le gente del Vaivoda sono per la magior parte a la volta di Slrigonia, che sono da 15 milia cavalli, cui dice più, cui dice manco, et ha poche fanlarie. La sua persona bora è a Peste ora è altrove iusta le sue occorrente, et solicita el sia edificata et habitala Buda, et pretende esser re di Hongaria, et se dovea fare un parlamento in Poso-nia dove è la regina de Hongaria, al qual parlamento se dice el dillo Vayvoda manderà sui nunliiy et in quello etiam se dieno trovar molti baroni de Hongaria. Ben è vero che ’1 loco dove se habia a far tal parlamento è dificultà, perchè alguni voria che ’1 se facesse a Buda, alguni ad Alba Regale, et la Regina non si voi mover di Posonia. Dice etiam che ’1 Vaivoda ha grandissimo favore da hongari alla corona, et se tien certo habbia inlelligentia cum el Turco, et hongari per niun modo voi sentir lo-deschi. El re de Polonia ha guerra cum tartari et monstra favorizare el Principe; tuttavia per quello che se dice el voria veder la zornada tra el Principe et il Vayvoda. Le gente turchesche che sono rimaste alla fine de Hongaria ultimamente hanno fallo gran bulini a Cinquechiexie et contorni, el occision di le gente erano tornate a repatriar. Sono lettere in corte del Principe, come el duca Guielmo da Baviera havea messo nel suo paese una taglia de raynes 200 milia per la expedilion contra turchi, et se dubita cum essi danari el facia qualche altro efTeclo. El conle Cristoforo Frangipane ha mandalo sui nuntii al Vaivoda per haver Segna, et havendola el se iudica el servirà a esso Vaivoda ; qual Conte se atrova alla volta de Xaga-bria et contorni, quali se lieneno in nome del re futuro da Hongaria, nè scia esso domino Andrea che gente habia esso Conte per non esser stato a quelle bande. Domino Rasino de Guritia cum altri de ditto loco erano al principe Ferdinando, et hanno obtenulo che li spagnoli quali sono a Guritia, Gradisca et Maran siano levati, et in suo loco si hanno mandati 500 boemi, quali dieno tocar danari el zorno di Santo Andrea. Di Famagosta, fo lettere di sier Andrea Donado capitanio, date a dì ... . Octubrio. Manda una lettera hauta da sier Andrea Morexini di Aleppo con nove di moli di la Soria grandissimi; la qual lettera è de 15 Septembrio. La copia scriverò di sotto. Et è venuto ditto aviso per la nave Dolfina, patron Luca Gobo, vien di Cipro, zonta in Istria. Di sier Alvise d’Armer proveditor da mar fo do lettere, di 22 et 23, da Fortovenere. La copia è scritta qui avanti. Da poi letto le lettere, fo chiamà Conseio di X con la Zonta, et preseno di aprir una lettera di Roma, di 28, di l’Oralor. Item, preseno tuor ducati 20 milia di Monti, cioè 10 milia del Monte vechio et 10 milia del Nuovo per i presenti bisogni, ubligandoli certi depositi del 1527. Item, perchè li formenli montavano et crese- vano adeo il padoan è montà a lire...... soldi.....et cum sit fusse zà preso in Collegio di le biave di dar doni a quelli conduserà Tormenti in questa terra, ma non li era dà il fondi, hora fu preso di darli fondi per ducati 5000, zoè a ducati 400 al mexe, et tolti parte di lidi, parte di altro, ut in parte. Item, fu preso perlongar a pagar li debitori del dazio del viti et di la Ternaria vechia, che pagando fin mezo il mexe, la mila pagi senza prò. Da poi venuti fuora, fu letto per Zuan Jacomo Caroldo secretarlo la lettera di 28, da Roma, di l’Orator nostro. Di colloquii hauti col Papa, come li cesarei tramavano far trieve, zoè chi ha si tegna, et levar le ¡sente et del Slato di Mila»