473 MDXXVI, DICEMBRE. 474 zo Luni a dì .... et la nave di pelegrini et altre 15 nave con tormenti et vituarie. Et questa malina vidi sier Piero Coutarini qu. sier Zacaria el cavalier stato in Jerusalem in peregrinazo, el qual montò' in Cipri su le galle, le qual galle ha di cargo . . . 273 Da Bergamo, del procurator Pixani, fo lettere, di 17. Come il duca di Urbin atendeva a compir la fortifìcation di la terra, el havia cassa 17 contestabeli nostri vechi, per haverli parso, come el dice, non haversi ben porlato sotto Cremona, et li ha promesso banano le loro solite provision di la Signoria noslra, et in loco loro ha posto altri capi di la soa faclione, dicendo è homeni da bene. Da Cremona, fo lettere del duca di Milan, di 17, al suo orator. Come havia inteso per via di Roma, che ’I Pontefice et la Signoria noslra erano acordati con li cesarei desiderava saper la verità et se ricomandava a questo Stado. Di Cor fH, di sier Antonio Mar zelio capitario di le galìe bastarde, di 9 de l’instante. Scrive il suo partir di Cipro havendo asegurà quelli mari et fugato li corsari, et come venendo apresso 11 Cacavo, per fortuna, la galla bastardella, soraco-mito sier Hironimo Malipiero di sier Zuane, havia rollo il limon, et posto le zanche è zonla lì a salvamento. Da poi disnar, fo Collegio di Suvii ad consu-lendum. 741) A dì 21, Venere. Fo San Tomà. Non fo lelere di Roma, che con summo desiderio vien aspectate. Da Constantinopoli, di sier Piero Zen orator, di 4 Novenibrio. Come, a dì... . zonse li il bassa Aiax, vien di campo, el qual divulgò il Signor fin 8 over 10 zorni zonzeva in Andernopoli et lui era venuto avanti. El qual zonto andò in Seraio da la madre et moier del Signor, et slele dentro più de G bore. È morto il secundo genito del Signor di anni......da peste. Ha visitato esso bassà, et ralegratosi della vittoria, qual era tutto aliegro. Scrive esser ritornali quelli che mandò contra alcuni che su la Natòlia erano mossi a far novità, li quali è sia presi et morii, et le teste per numero .... portate qui a Constantinopoli. Scrive esser zonto etiam il stendardo del Signor insieme con ditto bassà, el che lui bassà li havia dillo che ’1 re de Hongaria havia in campo da persone 150 milia, e il (1) La carta 273 * 4 bianca. Signor turco non ha voluto danizar in Buda il pa-lazo regai. Scrive esser tornato lì il schiavo andò per le fusle a Negroponle di Mistan rais, qual sì lamenta non è slà ben Iralato dal Provedilor di l’armata, che le condusseno lì a Negroponle. Di Austria, fo lettere di sier Carlo Contarmi orator, date a Viena, adì 8 Decembrio. Come erano zonti tre oratori di Boemia a nolificar al serenissimo Archiduca la sua election per loro Re, et che ’I dovesse vegnir a Praga a la incorona-tion. El qual li havea honorali el carezati, et da poi le feste di Nadal, zoè fatta la Epifania, si partirà per Bohemia per andarsi a incoronar. Scrive esser venuti do oratori del Vaivoda transilvano, qual è slà electo re de Hongaria. El havendo in certa chiesia il Serenissimo preparato di aldirli, et venuli, volendo parjar hongaro, il Serenissimo li fece dire, che parlasseno o latin o todesco, el loro feno risponder non saper altro linguazo, undc il Serenissimo li remandò via, dicendo trovasse uno interprete che li aldiria ; et li fa star con custodia. Scrive, fo ditto che ’I Turco era morto, per il levar del suo esercito, tamen poi non è stà ditto altro. Scrive dilli oratori di Hongaria par siano.venuti per Iratar noze di tuor la sorella di esso Serenissimo, fo raina di Hongaria per moglie et acordarsi insieme; et altre parlicularilà. Di Pranza, di Andrea Rosso secretano, da 274* Poesi, 24, 27 fin 28 Novembrio. Colloqui bauli col Re in maleria di mandali hauti dal Papa et da la Signoria nostra di tralar acordo con Cesare, qual disse fin 4 zorni spazeria uno in Spagna per questo, benché quel spagnol che vien a tuor li danari per le spese di fioli si habbi offerlo etc. Scrive, il Re manda altri scudi 12 milia, et inteso di lanzinech che vien zoso, Soa Maestà disse il noslro esercilo è si grande, che si polrà ben obviar che non passino. Scrive colloqui hauti con Rubertet etc. Et come il Re havia provisto di danari per la sesta paga, et come voi tratar la paxe in Spagna et non in An-glia. Et inteso esso secretario isser qui a la corte, uno spagnol parlò a Soa Maestà di questo, se 1’ era venuto per tralar acordo. Disse esser venuto per cose che andava in fumo, tamen il Gran canzelier havia ditto esser venuto per Iratar del modo si doveva mandar danari in Spagna ai fioli del re Chri-stianissimo. Pur Ruberlet ha ditto tratava etiam di acordo ; ma che il Re non concluderla senza nostra saputa. Scrive, il Re haverli ditto che sguizari se duol che non li pagemo come se conveniva, el che in campo non sono tanta quantità di grisoni et sgui-