257 MDXXVi, NOVEMBRE. 258 è fatto inexpugnabile, nè merita rimaner senza bona custodia. Da Verona, di sier Agustìn da Mula provedi tor generai, di lieri. Dei suo zonzer lì, et le zente erano zà zonte etc., ut in litteris. Fo scritto per Collegio a Roma, in Pranza et Anglia, zerca le trieve voria far il Papa con li cesarei etc. 139* A dì 19. La matina, vene in Collegio sier Nicolò Zorzi venuto duca di Candia, vestito di veludo cremexin alto e basso, in loco del quale andoe sier Bernardo Soranzo. Venuto con la galia .... fino in Istria, et beri zonlo de qui con barca di peota. Et non referite perché era cose de importanza da far, et fo rimesso ad aldirlo la matina seguente. Vene l’orator dì Milan, et dimandò polvere per Cremona, però che non ne hanno nè sanno dove trovar, et voria se li desse 15 miera, dicendo in Cremona esser gran carestia. Et il Serenissimo disse si scriverla a Crema ne mandasseno a Cremona qualche quantità di polvere. Veneno li oratori Papa et Franza, et fono in Collegio con li Cai di X, per la materia che tratano, nescio quid. Da Puola, di sier Hironimo da Canal capitario al Golfo. Del suo zonzer lì et starà ad ogni comandamento, et richiede alcune cose. Di Poma, fo lettere di l' Orator, di li et 15. Come il Papa siegue contra Colonesi et era zà fatto uno atto, et quel orator venuto da Napoli, qual è presciente del Conseio, non restava di persuader il Pontefice a soprasieder contra Colonesi, dicendo non è de jure. Al che il Papa li havia ditto esser dejureet haverlo fatto veder a molti excellenti doctori, li quali li haveano referito poterlo far etc. Item, il signor Julio Colona, venendo da .... tra Narni et Terni, era sia ferito et morti molli di soi. Scrive, il Papa ascolta pur ditto messo di don Hugo, et ha ordinà parlarli insieme con il Campegio et Ancona cardinali. Zerca l’acordo proposto, el Papa è contento pagar ducati 1500 per la so parte in li fanti si manderà per terra a la impresa di Zenoa. Interrogato dall’Orator nostro, se Soa Santità etiam voi pagar la parte toca a la Signoria nostra, qual fa più di quello li loca, Soa Santità rispose di no per 140 non haver danari, et haver poco modo di trovarli per haver perso il credilo per causa di tumulti di Colonesi in Roma. Scrive, haverli ditto che in Apiano sono intrati 300 fanti et 200 cavalli di Colonesi, et in Napoli era mirato il Cardinal Colona, el qual havia gran seguito, et de li feva fanti a furia et altre / Diarii di M. Sanpto. — Tom. XLIIl. zente, con dir li fanno per defension del regno. Scrive esso Orator, il Papa non ha il modo di pagar li 8000 fanti sono in Roma, et parlando con lui Orator suspirava, dicendo non haver danari. Di sier Alvise d’Armer proveditor da mar, date in galia in Portofin, a dì 3 fin 10 No-vembrio. Come feva l’impresa di Zenoa facile mandandoli li danari richiesti, et come l’armiraio zoè il conte Piero Navaro, havia scritto a Roma zerca l’armada cesarea che vien ; et che fra do zorni scri-veria una cosa bona, el che l’armata del re Chri-stianissimo sarà da 70 barze. Lui è a Saona con 5 galìe, et esser zonto lì Lorenzo Toscan, qual vien a Roma, mandato per il re Christianissimo. Et come uno Jusliniano zenoese, si chiama parente con sier Polo Juslinian sopracomito nostro, li ha scritto una lettera al ditto sier Polo che li andasse a parlar ; el qual ussiria di Genoa fingendo andar in villa mezo mio lontano; et che li faria uno salvocondulo in scrittura et ge lo manderia. Scrive che, mandandosi exercito da terra, Zenoa si haveria. Scrive esso Proveditor, si mandi danari per pagar le zurme. Il tormento vai de li lire 9 il staro. Ha mandato a far biscoti a Livorno, perchè lì a Portofin non è chi lo sapia far. Havia creato sier Alban suo fiol soraco-mito su la galia fo Loredana. Zenoesi par si voglino render. Il duca di Barbon ha scritto in Zenoa che di brieve sarà in campagna. Scrive esso Proveditor, bisogna per guarda di l’armata lì in porlo lenir in terra et pagar 500 fanti, etiam per guarda di la terra. Di sier Alvixe Pixanìprocurator, fo letere da Piantello, dì 16. Come si leverà col campo de lì per Gorgonzola, poi Vauri, et che li capi de sgui-zari erano stati da lui intendendo li lanzinech calano, rechiedendoli danari ; sichè si provedi. Di Bergamo, di rectori. Come erano zonti corieri di Franza con scudi 8000, li quali li invie-rano al procurator Pixanì. Di sier Sébastian Justinian el cavalier et sier Lorenzo Bragadin oratori vanno in Franza, liberati dal castellan di Mus, dove è stati pregioni, date in Bergamo. Del suo zonzer lì con la gralia de Dio, et se partono per andar in campo 140* dal carissimo Pixani, per veder se polrano con qualche scorta passar in Aste. Et richiede la Coni-mission et islruzion nuova, perchè brusono la sua quando fono presi acciò il castelan di Mus non la vedesse. El fo ordinato far la Comission et renovar lettere di credenza, 17