•263 MDXXVI, NOVEMBRE. 264 una stafela al signor Zorzo da Castelalto, et ditti lanzinech che sono hozi partiti havevano con loro 100 cavalli da collana (?) et 4 cavalli da corda et barili 12 di polvere, hi questa bora hazo rezeuta una lettera de missier Piero da Longena ; al quale hazo risposto secondo il bisogno et avisato in che termini sono le cose nostre, et quello il quale hazo adesso scritto a V. M. l’è vero et certo. Se altro mi occorerà, quella da me del lutto sarà avisala ; a la quale de continuo me ricomando. Ex Bagolino, die 16 Novembris 1526, ad hore 3 di notte. 0 Sottoscritta : M. V. servi tor JOANNIS ANTONIUS DE VALTROMPIA. A tergo : Magnifico et diarissimo domino Vetro Mocenigo dignissimo Brixiae capitaneo, domino semper observandissimo. Comun et homeni de Gargnano amici carissimi, eie. Vi adviso vogliali far fare pane più che podete, che vi sarà pagato ogni cosa, et deportatevi de amici verso de nui che non siemo per farvi dispiacer alcuno, et mandale uno messo da mi senza fallo, et siate securi che non vi sera fatto ollragio alcuno, et • dove mi ritrovare mi haverete per bon amico. Non altro. Et zercatedi far li fatti vostri prudentemente. Domane passaremo de li senza strepilo alcuno se non ci molestale de fugire robe alcune, che non vi sarà tolta cosa alcuna. Et di queslo slative di bona voglia, che vi prometto la fede mia esservi conservati. Data in Lodron, 15 Novembrio 1526. Sottoscritta : Vostro bon amico Antonio conte di Lodron. A tergo: Alli spettabili et egregi consuli et homeni de Gargnano amici carissimi, in Gargnano. Da Salò, di sier Jacomo Corer podestà, di 16, al Capitanio di Brexa et al Podestà : Magnifici et clarissimi tamquam fratres honorandi. In questa hora 24, per tre et 4 messi venuti da la roca di Anfo, ho inteso todeschi esser gionti ad Anfo et venire verso la terra de Idro, et che sono 7 in 8 bandiere con alcuni cavalli. Io ho mandato le gente di questo territorio a quelli passi, et non manco de ogni sollecitudine. El conte Ilercule Ran-gon in questa sera è gionto de qui et li ho fallo dar allogamento, et dice non haver in commission di partirse de qui fin non ha ordine di V. M. dove debba andare ; però prego V. M. vogliano scrivermi quello debbo fare et dove lo debbo inviare, et a quelle mi ricomando et offero. Saiodii, 16 Novembris 1526. Sottoscritta : Jacobus Corarius, provisor Saiodii et capitaneus Biperiae. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL et Savi del Conseio et terra ferma, la parte di sier Agustin da Mula andato proveditor zeneral, qual pende, che ’I possi portar con sé ducati 400 di arzenti a risego di la Signoria nostra, con una zonla che ’1 simile sia concesso a sier Alvise Pixani procuralor exi-stente in campo, che ’I possi haver ducali 400 di arzenti a risego de la Signoria. Et andono tulle do parte insieme, che per le leze si dovea balotar a una a una, et fu prese. Ave: 151, 42, 2. Di Salò, fo lettere di sier Piero da chà da Pexaro procurator, proveditor zeneral, di 17, hore.... Del zonzer suo lì, venuto da Brexa per far provision etc. Li todeschi sono a Gazi et lì intorno, et manda quante zente che ’I puoi conira, et 300 homeni paesani era a quel passo, visto inimici venir, si partirono. Nostri è al passo del Boaro, per dove dieno passar. Di sier Agustin da Mula proveditor zeneral, da Verona, di 17. Del zonzer lì, et spaza quante zente che ’1 puoi a Salò di quelle erano in visentina et veronese, et lui si partirà et va a Lacise sopra lago per inviar ditte zente. Da poi disnar, fo Prcgadi per lezer lettere, et ordinato far Conseio di X con la Zonta, et fo letto molte lettere per essere zorni 8 non è stato Pre-gadi. Fo posto, per li Consieri et Cai di di XL, una gratia di stampar a Sigismondo Fante ferarese il Triumfo di fortuna, la Teorica et pratica di scriver lo algorismo sublime di abaco et aritmetica, la Grande algebra, ditta Arte speculativa per anni 10, ut in parte. Ave : 153, 16, 4.