367 MDXXVI, DICEMBRE. 368 10 Justinian et una delle galee nostre, che non scia 11 nome, si hanno diportato valorosamente ; et mi ha presentalo lettere del prefato signor Armiraglio che mi narano succintamenle il tutto, riportandosi a le lettere del prefato Justinian, che dice esserli stato continuamente al lato. La continenlia di le qual è, che terzo giorno, ad hore 21 sopra Porto fino cerca miglia 20 in mare per garbino comin-ciorno bombardar 1’ armata di Cesare che li veniva a P incontro serata molto gagliarde, et che lo illustre signor Viceré era in mezo de 4 carachie, due dalla banda dexlra et due alla sinistra, per il che le galee unite 16 in tutto si mossenodrie lo, quelli poi si conciorno in ala. Et lo illustre signor conte Piero Navaro prefallo, insieme cum domino Paulo Justinian, da poi gettata una nave a fondo sopra la qual erano fanti 300, andorono verso la nave de lo illustre signor Viceré, el qual se non sopraveniva la notte era preso; nondimeno li lirorno tante cano-nale che si Ridica sia in mal termine, adeo che dita armata, qual ha molto patito, per esser nolle si allargò al meglio le fu possibile, et li restò drieto una carachia, alla quale il magnifico Doria ha tirate tante canonate et P ha talmente aconzia che si dubita di essa, et per la nolle è smarita, sopra la qual sono 1000 fanti cum il capilanio Rangon, siccome in dille lettere si conlien. Hanno examinalo molti captivi, che dicono alrovarsi fanti 7000 ne la antedilla armala di vele 25, de li qual sono lanzchi-nech 2500, tulli da guerra benissimo ad ordine, benché da Carlagenia siano parlili da fanti 10 milia, ma per fortuna 7 nave grosse sono tornale adrieto, le quale non passerano de qui questo inverno. Ditte vele se sono partile separate una dall’ altra a ventura, chi dice esser andate per ponente et chi per siroco. La matina seguente le galee le seguitorno; ma non ebbeno vista di quelle, nè poleno passar a . Saona per la fortuna era nel golfo, per il che sono ritornate ad uno loco nuncupalo la Chiapa, dove havendo deliberato partirsi la notte per transferirsi a Saoda per intender se hanno tolto la volta di ponente, et mi ha dato adviso, che debba far quella volta essendo tempo, iudicando che l’armata sia andata a quelle bande. Tamen fin hora non si ha hauto certeza alcuna, ben si ha spazato bregantini in Corsica et altri loci circumvicini per haver la verità. In questa malina vene in Collegio il secretano di P orator anglico, et monslrò lettere del fratello di esso orator, qual è in Santo Anzolo a quella custo- dia. Avisa come li cesarei sono in Pavia cegnano venir a quella volta, pertanto voria se li mandasse presidio da potersi difender. Ifem, disse questa Signoria scrivi in Ingiltcrra, che quel reverendissimo Cardinal voglii metter del bon et exturbi il matrimonio per non far P Imperator grando ; poi disse haver di Roma che '1 Papa havia mandalo nontii al Viceré per acordarsi, eie. Fo scritto per Collegio a sier Agustin da Mula provedilor zeneral è a Mantoa, digi al signor duca di Urbin capilanio zeneral nostro, si lievi con le zente di mantoana et vadi al campo a Vauri. Fo scritto a li redori di Brexa, insta la richiesta del Legato, mandino al marchese di Saluzo quelle monition richiederà, acomodandolo di quello el rechiederà, qual va a passar Po. Di Mantoa, fo lettere, del signor Marchese al suo orator. Come havia haulo molto a mal haver inleso, che quel Sigismondo di Gonzaga . . . . era passato a Ponte Molin et fatto danno sul veronese; al qual havia fatto grande riprension, et voi sia restituito il tulio. Hem, prega la Signoria non si mandi sul mantoan a far danni. Da poi disnar, fo Collegio di Savii ad consu-lendum. A di 4, fo Santa Barbara. Fo cavado 30 a la ballota d’oro, et è cossa notanda, che restò so-lum a cavar numero . . . . et de li rimasti do di loro vieneno a Conseio. Vene il Legato in Collegio, sollecitando si mandi uno nostro con il marchese di Saluzo di là di Po, et cavalli lizieri et fantarie. Et monslroe lettere haute di 20 dal Vizardini, zerca haver questo soccorso. Vene P orator del duca di Milan, et parloe zerca saper di novo di le presente occorenlie. Nulo. Ancora Vicenzo Guidoto va secretario al dillo Duca, non è partito di qui. Da Crema, di sier Andrea Loredan podestà et capitanio, di 2. Manda una lettera haula da missier Renalo Triulzio, la qual è questa : Signor mio. Heri vene qua il capilanio Leonardo gentilomo del Re, mandato per lui in campo dal signor marchese di Saluzo, qual»’ gentilomo viene da la corte, et passando per ir,are a la volta di Genoa, si trovò su P armata noslra quando combatè con la spagnola. Le nostre erano 16 galere, quelle di Spagna 23 navilii grossi, et che veduta dice haver visto fondrarne una di quelle di Spagna, et la nave del Viceré et Arcone esser poi fondrata la notte ve-