MOD. E AGGIUNTE : AKT. 934-968 R. 507 galleggianti, ognuno di essi è distinto da un numerò d’ordine, da apporsi dopo la parola Pilota nei tre punti sopra indicati ; d) avere dipinta sopra ogni vela, da ambo i lati, con colore nero se la tela è bianca e con colore bianco se la tela è colorata, la lettera P, la cui altezza sia uguale al terzo di quella della vela. Se la nave o galleggiante è a vapore, deve portare ai due lati del fumaiuolo, che è sempre dipinto in nero, la lettera P colorata in bianco, la cui altezza sia proporzionata a quella del fumaiuolo ; e) di giorno tenere alzata, in testa d’abero, una bandiera a tre strisce verticali, di uguali dimensioni, la prima, all’inferitura, azzurra ; la seconda bianca, nel cui centro sarà dipinta con colore azzurro la lettera P ; la terza azzurra ; /) di notte, tenere accesi i fanali prescritti dal Regolamento per evitare gli abbordi in mare. È vietato a qualsiasi nave o galleggiante di far uso dei distintivi speciali delle navi o galleggianti dei piloti pratici. 15. Ogni nave che intenda valersi dell’opera dei piloti, per chiamarli a bordo deve fare uso, di giorno, di uno o più dei seguenti segnali : «) alzare al trinchetto la bandiera nazionale in campo bianco. La striscia bianca è uguale ad un settimo della inferitura della bandiera ; b) fare il segnale P. T. del Codice internazionale dei segnali ; c) alzare la bandiera 8 del Codice internazionale dei segnali, con o senza il pennello distintivo, sopra di essa. Di notte la chiamata dei piloti deve farsi mediante l’uso di uno solo dei seguenti segnali : a) bruciare la luce pirotecnica comunemente chiamata fontana, bianca, ogni quindici minuti ; b) mostrare, appena al disopra del bordo, una luce brillante bianca per diversi periodi di un minuto circa, a breve intervallo fra un periodo e l’altro. 16. Il capitano, ed in generale qualsiasi persona preposta al comando della nave, il quale faccia o permetta che si faccia qualcuno dei segnali sopraindicati, ad un fine che non sia quello di chiamare il pilota,