217 MDXXVH, MAGGIO. 218 penso de tante fatiche mie falté in questa legatione, et a pietade de questa mia adversitade, essendo io pur persona pubblica che di ragione non dovea palire in cosa alcuna, ma solo per nome et servi* tio di Vostra Serenità, li piacqui scriver efficacis-simamente al dicto signor Marchese, che considerato questo rispetto, et memore della liberalità usò Vostra Serenità in liberation dell’ illustrissimo qu. suo padre, vogli questa fiata corrisponderli et in-fercieder cum esso conte A'exandro, qual è di casa di Gonzaga, che vogli relaxarmi. Il qual Conte, per quanto mi è stà ditto, tanto farà di me quanto da esso signor Marchese li sarà ordinato 10 mi inginocchio alli piedi di Vostra Serenità, et di grafia la prego usi questa fiala verso di me di la clemenlia sua, et tanto più lo fazi volenliera, quanto per la infirmità mia in pregione mi vedo 140* certissimamente morto, et per haver perduto il tutto delle robbe mie et argenti, sichè non son rimasto salvo cum quello mi alrovo indosso, mai potria pagar taglia alcuna. Sum certissimo Vostra Serenità non recuserà di adiutarmi cum le parole sue, et per dar exemplo ad altri che la habbino ad servire in lo advenire confidentemente, et non che per una semplice intercessione sua non sperino esser adiutati in tanta extrema calamitade in quanto io mi ritrovo. Ricomandandomi con tutto 11 cuore alla bontà et clemenlia sua, et di gralia la prego ad non mi abbandonare. Ritrovase in castello, per quantnr intendo, delli prelati nostri, oltra il reverendissimo Pisani, li reverendi arzivescovo di Zara et vescovo di Bergamo. Il reverendo arzivescovo di Corfù era in casa del reverendissimo cardinal Cpsarin,el è pregione cum taglia de ducati 1100. Il magnifico missier Marco Antonio Jusliniano era in casa della illustrissima marchesana di Mantoa, et. accusato da romani sua magnificentia volea spender ducati 40 milia per esser fatto cardinale, il capitanio spagnolo sopranominato lo ha voluto per suo pregione a parte de li altri erano in dieta casa ; et intendo li domandano ducati 10 milia. Il clarissimo missier Hi-ronimo Lippomano similmente è pregione, et li domandano ducati 3000. Et similmente li secrelari mei hanno habuto taglia de ducati 150. Da novo non scriverò altro a Vostra Serenità, perché credo quella del tutto sii advisata, particularmente dalli elarissimi sui Proveditori di lo esercito. Grafie etc. Di galea, nel porto di Civitavechia, alli 20 Mazo lì27, tenute fino 21. Ricevuta a dì 28 ditto. Sumario di una lettera di Civitavechia di sier 141 Anzolo Sanudo qu. sier Domenego, data a dì-19 Mazo 1527. Come a di 3 Mazo zonse a Viterbo li inimici, qual poteva esser da 2*2 milia persone da fatti, el resto era da ragazzi et bagaie, al numero di 30 milia persone, et a dì 5 andò sotto Roma, et a dì 6 per il borgo di S. Piero introno per forza in Roma, fo de Luni. Dove hanno usa gran crudeltà, non guardando a religiosi, donne et putì, ma tulli per fil di spada li mandava. Et durò tal crudeltà zorni 3. Et trovando preti che celebrava el corpo di Christo, li lanzinech li tolse l’ostia di mano et Ira loro fazeano uno circulo, con el flato la sopivano in alto, e come l’os'ia cadeva in terra, li deva di piedi sopra, fazendo grandissime cose, et poi prendea li preti et. con li pugnali li rompea la chierega digando voler Irovar el suo Dio, et. tanfo feva fino che i cadeva morti a li soi piedi. Poi a la maior divution di Roma loleva quel Crocefìsso et li meltea una pica in spalla menandolo per Roma, et poi li rompea le braze et piedi, portando el Nostro Signor per terra. Poi andorono a uno monastero di done di fama sante et le ca-vorno fora sforzandole, fazendo grandissimo stra-pazo ; tra le qual fu una nepole del Cardinal Co-Iona; che per tal caso seguite tra loro molle rixe, et ogni hora si fa costione et si amaza. Hanno fatto grandissimo buttino di danari, arzenti. Non è si trislo fante che non abbia piena la bareta di ducati d’oro, et vanno parlendose a poco a poco alla volta di reame. Et havemo per bon aviso esser parliti da 2500 di loro spagnoli; il resto si fortificano, pur hanno conira el signor Dio et tutto il popolo El nostro campo benissimo ad ordine,, gionse a dì 11 a Viterbo et a dì 18 se partì; hozi dia esser mia 20 lonzi di Roma, et diman sarà apresso Roma mia 8 et lì si riposerà, et Marti o Mercore faranno fallo d’arme et reinsiranno bene, come tutti pensa. Si trova in campo da persone pagade si dice numero 29 milia, poi de venturieri più di 11 milia, qual tutti corre per vendicarsi. Queste nove son verissime. El clarissimo ambas-sator nostro se ritrova a Hoslia al castello insieme con la marchesana di Mantoa, et per cattivi tempi mai habbiamo hauto comodità di mandar 4 nostre galle a levar lui et la ditta signora, et quarti-primum si potrà, si manderà,