333 MDXXVII. GIUGNO. 334 la qual si conleniva che si rendesse il reame di Cypro. Et uno nostro zentilhomo nominalo sier Piero Barbaro qu. sier Alvise la tolse zoso, et io Maria Sanudo la vidi et lezi et voleva copia ; ma li Cai mandono per lui, ita che non potei et con lui la messe. Fo ritenuto da Zuan Agnolo eapitanio di Cai el qual ha nome........ È da saper. Li Cai di X fono assi» in Collegio sopra quesle occorrente -di la terra, per esser poi domali il zorno del Corpo di Christo eie. Da poi disnar fo Conseio di X con tulle do le Zonle, et fu fallo di suso in Sala d’oro dove si fa Pregadi. Fo ledo una deposition de uno .... Balbi da San Nicolò pescaor, qual hozi poi nona vene da li Cai el fo esaminalo, el parlò al Serenissimo, come questa nocle, venendo da Chioza a un remo, a le 5 in 6 bore di nocte vele da barche 11 peo-tine cum do man di falche le qual vogavano verso Venetia. Iuditio suo, venivano per le vale di verso Comachio con homeni assai dentro, et lui si slargò et vene di longo per la curia. Et dille barche vene a Santa Marta, el smontouo assà zenle di quelle. El sialo un poco, lornorono in barca, et sentì una voce che disse quel non si ha potuto far questa nolle si farà un’ altra, et amlono via, nè sa dove i andas-seno. La qual deposition fo leda nel Conseio di X. Ma mandalo a inquerir a Santa Marta el Malamoco, nitin vile nulla. Fo ledo quanto acadeva, credo fusse di Franza, con la Zonla nuova, et poi la vene zoso et restò con 1’ altra. Fu preso dar doni a chi condurano formenli in questa terra, zoè dirò di sotto. Da Ravena, di Alexandro Gavardo, di 16. Come in quella notte, da bore 5 fino di, il conte Guido Rangon con li Rasponi eie., bon numero li de* leno una battaglia, et con scale volevano montar suso. Quelli della terra con le arme in mano si de-feseno virilmente, con occision di molti di loro, i quali andati a Zervia cridando Spagna etc. Pertanto dimandano socorso, el quel castelan ch’é per il Papa, darà il castello dandoli ducati 400. Unde fu preso et termina mandarli in questa sera li ditti ducati 400 et uno qual toy il possesso del castello, che fo sier Zuan Tiepolo qu. sier Marco fiaslro di domino Hironimo Savorgnan, et darli danari per far 50 fanti et tenerli in castello, et ducati 400 da dar al castelan. Et cussi fo mandato zoso sier Lunardo Emo savio del Conseio, qual è Cassier di Collegio, et » fo al ditto Tiepolo dato li danari, et si parte questa sera. Di campo, del Pixani et Vituri proveditori generali vene lettere, date al lago di Rolsena, a dì 13. Come erano venuti per causa di vicluarie, che pativa il campo grandemente. Scriveno che hanno aviso fiorentini pratidiare di conzar le cose sue, et esser zonto li. Vieti di Roma, era in castello, monsignor di Langes, el qual..... Scrive, il duca di Urbin eapitanio generai haver nova, Sara Colonna esser ussito di Roma con zenle per andarli a luor il stalo di Urbino qual pretende haver rason, dicendo voler metter presidio, in Pesaro et San Leo, et il resto lasserà far quello el vo-rà, perchè non li polrano tener. Da Fiorenza, di sier Marco Foscari ora-tor, di 15. Come fiorentini dicono voler star in la liga, potendo obslar che li inimici non li vengano adosso avanti fatto I’ arcolto eie. El hanno haulo la ciladela di Pisa, et sperano haver etiam il castello di Livorno; el altre particularilà. Nolo In le lettere di Ravena di Alexandro Gavardo vice colateral, è questo aviso. Come, a dì 13 era zonlo lì, el etiam è zonto Marco Antonio di Faenza contestabile nostro con li fanti. Et scrive, come il signor Sigismondo Malalesla fiol del signor Pandolfo è inlralo in Rimano con aiuto del conte . di Caiazo, et Guido Guaiti ha sachegiato Zervia. Scrive l’arsallo fatoli per inimici, quali sono spagnoli erano in Codignola, el come si hanno difeso virilmente; ma bisogna ^occorso el presto. Et Piero Antonio da Laeise espedito di qui, non è ancora zonto con li 200 fanti. Item, hanno messo a saco le case di Rasponi lì in Ravena, dove niuno era dentro. De lettere di VAgnello, date in Viterlo ali 11 222 di Zugno 1527. Il signor Horatio Bacione è partilo hozi di qui cum disegno di andar a Perosa et entrarvi dentro se potrà, et ha condulti seco alcuni capitanei di fanti del colonello del signor Malatesta suo fratello, ’con disegno di usar la forza quando non possa in-trare amichevolmente. 11 prefato signor Horatio narra lo acordo fatto per il Papa con imperiali nel modo che ho già scritto, escepto che dice che Soa Santità è obligata andar ove vorà il signor Viceré. Dice anche, che nel castello era da magnare per uno mese. Imperiali sono corsi hozi sino a Roca Suriana, che è del signor Nicolò di la Rovere, loco discosto