599 MDXXVIt, AGOSTO. 600 398 troppo mi rlolt; veder andar alla riversa le cose de la Illustrissima Signoria, et veder ehe’l tulio si fiizi per perdere. Et prego Dio che ne la mandi bona. Hanno comincio a far li repari in loco dove dissi io a principio che za .siariano bene. Questa notte fecemo sgombrar vivanderi, et cavar tende con tutta l'uria, che senza veder li minici se metteva in fuga loro medemi. In bona gratia di vostra signoria mi racomando. Posfscripta. Signor mio, li desordeni nostri faranno che li minici ne veniranoa trovare, perchè li è in sua facultà di venir ; ma quando stessemo ordinatamente, se venissero, noi li ruinaressimo; ma non si intende questo inistiero di la guerra ; che se lo intendeseno, se li nemici ne venisseno a trovare, non tornariano con le ossa sane ; et la signoria vostra se ne potrà informare del disordine da altri che di me; et quella poi dimandare al cava-laro presente quel che l’ha udito dire per il campo, et veduto. Et prego quella indrizi le mie a Venetia. Lettera del ditto Podestà et capetanio, di 5. Copia di lettera del signor duca di Milan, da Lodi, adì 5. Magnifice Domine, ami ce honorande. Ileri sera gionse qua il magnifico missier Piero P.saro, et il barone di Lechie, et il zentilhomo francese, et hogi staranno qui. Et in questa matina li è venuto il signor Joannes per parlare di le oc-corentie, et credemo che domane partirano tutti. Li inimici di Milano stanno al solito. Il simile fa l’exercito veneto et zente nostre a Marignano. Per lettere del signor Vice legato de Placentia de beri, siamo advisati monsignor di Lautrech esser gionto al Bosco, et lenir assediali cerca 1200 lanzicbinech, et 200 cavalli do inimici che se ritrovano dentro ; el ad questa bora se leniva lo haveriano havuto. 308* Altro per’hora non habbiamo. Ad vostra inagnifi-centia se offerimo. Da Lodi, alti 5 di Avosto 1527. Sottoscritta : Bonus amicus Franciscus Sfortia dux Mediolani etc. 399 Adì 7. La matina veneno li 7 Savii a tansar il clero con il libro di la tanxatione falla al clero di Veniexia ducati 15 milia; sichè hanno compito l’oficio loro. Li quali sono, sier Gasparo Malipiero, sier Alvise Grudenigo, sier Nicolò Venier, sier Mario Zorzi dolor, sier Priamo da Leze, sier Hironi-mo Barbarigo, et sier Gabriel Moro el cavalier. Vene monsignor di Baius orator del re Chri-stianissimo, et fo longamenle con li Cai di X, qual insta si loy a nostri stipendi el signor marchese di Manloa. Vene l’orator di Milan iusta il solilo con avisi etc. Di campo, da Riozo, del Proveditor generai Contarmi, di 5,hore 18. Come, per ritorno* di uno Girardo, si ha, monsignor di Lautrech haver preso il Bosco, taià a pezi 300 fanti lanzinecb erano dentro. Che in Alexandria era inlrato il Lodron con 1500 lanzinech. Che il Leva in Milan havia posto uno taion di 12 milia scudi; et allre parlicu-larità. Dapoi disnar fo Pregadi per. dar la comission al Capitanio zeneral da mar, dove dovesse andar, et quello debbi far. Fu posto, per alcuni Savii, tuor ad impresiedo * da le Procuratie ducati 20 milia, zoè 10 milia di la rieha, et 5000 ducati per una di le altre do: la re-stituzion de li qual sia fatta ducati 100-per una al mexe comenzando adì primo Selembrio proximo, di ogni danari di le camere nostre non ubligati, ut in parte. La qual parte messe sier Francesco Bra-gadift, sier Andrea Trivixan el cavalier, sier Francesco Donado el cavalier, sier Lunardo Emo savii del Conseio, et li Savii a terra ferma. Ave 183, 17, 8. Fu posto, per li sopraditti Savii nominati, etiain li Savii ai ordeni, che li 7 Savii debbano lanxar etiam il clero da mar, si che tra loro si habbi ad imprestedo ducati 20 milia; el sia scritto a li redori elezino 5 a tansar, el li danari da Corfù in là siano mandali al Zeneral, et quelli di la Dalmatia el Istria siano mandati in questa terra, ut in parte. El sier Filippo Capello consier voi la parte, con questo : quelli saranno taxati da ducali 20 in zuso possino pagar la milà senza esser fati creditori, ut in parte. Andò le parte : Non sincere 7, di no 7, del Capello 83, di Savii 101. E! questa fu presa. Fu posto, per li Savii, la eommission di sier 399* Piero Landò Capitanio zeneral di mar. Fu balotà li do Proveditori di l’armada qual di loro dovea andar in ponente a la impresa di Zenoa con 16 galie, uel numero di le qual è sier Antonio