90 PARTE PRIMA. 303. Le omissioni di ciò che dovrebbe essere scritto nel giornale di bordo, non specialmente previste da questo Codice, le quali possano recare danno ai terzi, saranno punite colla multa da lire cento a trecento, e, secondo i casi, anche col carcere1 estendibile a tre mesi. 364. Il capitano o padrone che fuori dei casi previsti dall’art. 308, scriverà o farà scrivere sul giornale fatti alterati o contrari alla verità, tanto riguardo al rilevamento di rotte, quanto riguardo alla navigazione ed alla disciplina, sarà punito col carcere non minore di sei mesi. 365. Il capitano o padrone che avrà commesso abusi di potere, o che, fuori i casi di necessità assoluta, avrà esercitato vie di fatto verso un subalterno od un passeggiere, incorrerà nella pena del carcere estendibile a sei mesi, e potrà inoltre esser punito colla sospensione. La pena del carcere non sarà minore di sei mesi se le violenze fossero commesse contro una persona minore degli anni diciotto, o contro una donna. In tutti i casi in cui le percosse, ferite, violenze od offese costituissero un de- litto od un crimine, il capitano o padrone soggiacerà alla pena portata dalla legge penale comune aumentata di uno o due gradi. 366. Quando il reato previsto dairarticolo precedente fosse commesso da un ufficiale di bordo, saranno applicabili le stesse pene sopra menzionate diminuite di un grado. 367. Il capitano o padrone che bì ubbriaca, essendo la. nave in corso di navigazione, sarà punito colla sospensione ; in caso di recidività la pena potrà estendersi alla interdizione. Ove l’ubbriachezza sia abituale, potrà inoltre infliggersi la pena del carcere estendibile a tre mesi. 368. Qualunque persona dell’equipaggio che a bordo della nave commetta disordini in istato di ebbrietà, o siasi addormentata o abbia abbandonato il suo posto essendo di vedetta, sarà punita col carcere non minore di un mese. 369. Il capitano o padrone cheperubbriachezza, per negligenza, per contravvenzione ai regolamenti, per avere male stivato la nave, o per averla caricata oltre la naturale sua portata, senza che vi concorra alcun dolo, avrà posto in grave pericolo o fatto per- 1 Detenzione.