643 MDXXVn, AGOSTO. 644 et farò la moier et fioli vostri ne porterà lo pene, cazandolo via nè lo volendo più ascoltar, con gran parole, di sorte che l’era più che perduto. Alora, il clarissirno Orator nostro, che è quelo porta credito con ditto Lulrech, si levò suso, usando di la soa solita desterità, per modo che lo ridusse ascoltarlo, et lo quietò, di sorto che’l disse : « Signor am-basador, el poter che havete con nui è di sorte che 428* ne faria far altro che questo; fate vui quello volete, che senio conienti de ogni vostro volere». Per modo che se principiò a notar sopra li capitoli, et rimasto in questo : che immediate habbino a mandar a tuor ampio mandato, il qual sarà doman qui, et si spiera, imo si poi meler per fermo, tutto sarà acetato, el la terra sarà a devution del re Christianis-simo ; al governo di la qual hanno terminato de mandar lo illustrissimo signor Theodoro Triulzi, el qual è in tanta reputatimi in questo exercito che più non si potria dir, nè fa cosa niuna lo illustrissimo Lutrech senza sua saputa et suo parere. Da-matina avanti giorno lo exercito si levarà el si spingerà anche più verso Zenoa per darli maior tara. Penso certo voranno almeno qualche sunima di danari. Da poi scritta, essendo gionto una posta, venne lettere del signor Cesare Fregoso fate in Zenoa, non dice 1’ bora. Come, essendo levata l’armata del Doria, per fortuna è andata a Saona. Queli di la tera si messe in ordine, non solamente li fanti pagati, che erano 2500, capilanio Gabriel da Martiuengo et uno altro che dicono il capelanit) de la piaza con tulli li partesani, usitero di Zenoa questa malina et vene asaltar ditto signor Cesare et fono a le mane per longo spazio di bora ; et ne la fine ditto signor Cesare li rupeno tulli et li fracassone con grande mortalità di loro; prese il dillo capilanio di la piaza, el Marlinengo si salvò ne la Lanterna, et poi mandò a dir al ditto signor Cesare, che se era intrato in la terra, si leva suo presone. Et stando sopra queste pratiche, lui Marlinengo trovò una barca di pescatori, et con quella se ne fuzite; ma li haveano mandalo driedo et pensavano di liaverlo. Questa è stata una gloriosa nova, maxime havendo quela hauta per mezo de li nostri fanti ; che altra zente non è stata a questa l'actione. Monsignor illustrissimo ha mandalo a ralegrarsi con il clarissirno Orator, et dice voler che damalina el signor Theodoro vadi al governo di ditta città. Et scrive esso clarissirno Orator, li ha usato quele larghe parole che si couvien ; con il qual signor Theodoro io anderò a Zenoa. Copia di la lettera del signor Cesare Fregoso, 429 scrive lo acquisto di Zenoa a l’orator Fe- xaro. Questa notte, per fortuna se è levata de qui P armala regia, et andata verso Saona, per modo che li inimici questa matina me veneno ad asaltare con quanta forza potero fare, per modo che have-mo rolli et conquistadi tutti loro et preso Gabrip] da Marlinengo et il capilanio de la piaza, et facto acquisto di sta città a la devutione del re Christia-nissimo et. di lo illustrissimo signor mio monsignor di Lutrech ; el a la bona gratia di vostra signoria mi ricomaudo insieme con li magnifici Trivixan et Molin. Di Genoa, 18 Avosto 1527. El Marlinengo si salvò in la torre di la Lanterna et poi si mandò a rendersi a mi ; et in questo mezo montò in una barca di pescatori ; li mandai drieto. Quela se degnerà far dar recapito a le aligate a Brexa. Sottoscritta : Cesare Fregoso. A tergo : Clarissirno domino Petro Pisauro procuratori Sancti Marci, oratori dignissimo. Da Crema, del Podestà et capitanio, di 19 430') Avosto. Manda questo : Copia di lettere del capitanio Casale, date a dì 18 in Marignano. Da novo qua non achade al Irò, solum che questa sera sono gionle lettere del magnifico Pexaro et del signor Cesare Fregoso, come, essendo ussite di Genoa le genie imperiale a la volta dei conte Filippo, essendo venuti a le mane insieme con qualche a vantaggio, per la nova di le gente che erano col signor Cesare, si volsero retirar, dove che sopra-gionse il capitauio Doria et rupero li inimici. Et scriveno esser prese 8 galle el alcune nave carge di tormento da dillo capitanio Doria ; et genoesi baver mandato a monsignor di Lutrech per accordarsi. « (1) La carta 429' è bianca. /