271 lfDXXVII, GIUGNO. m far per ¡1 re Christianissimo per defension de Italia, si alegremo mollo, el però vogli solicitar siano preste eie. Item, si manda li sumarii di Roma et di campo. Ave lutto il Conscio. Et simile si scrive in Ingaltera, mutandis mu-iandis. Fu posto per li ditti una (etera ali Provcdilori zenerali in campo Pixani et Vituri, come desideras-semo non si movesseno di alozamento per dar cuor al Papa. Et li mandemo sumarii di Pranza et An-glia, et le provision fa il re Christianissimo, però debbano far ogni cossa. Questi avisi vadino in castello. Ave lutto il Conseio. Fu posto, per li ditti, una lettera a l’Orator nostro a Fiorenza, come se li manda li sumarii di Pranza, et vedi che questo novo governo debbino ratificar quello bano fato il passato etc. Presa. Fu posto, per li Savii del Conseio, terra ferma et ordeni che sia revoehato la deliberatione falla zer-cha l’armada che venir debbi a Corphu presa l’altro zorno. Et che’l sia scripto a sier Antonio Mar-zello capilanio dele galie bastarde che subito haute le lettere vadi con .... galle ala volta del Faro di Messina a trovar il proveditor Mula, et- ... . Et contradise sier Alvise Mocenigo el cavalier fo savio'del Conseio dicendo non feva per suo ze-nero sier Antonio Marzello, ma per il dover, che queste altre bastarde mandandole a Civitavechia si amorberiano, el che non era da far questo ma star sopra la deiiberalion presat perchè l’armata solo il proveditor Mula vegni a Corfù, si reslaureria le zurme, et poi acltadendo' poiria turnar in ponente ; ooiv altre raxon. Et il Serenissimo li rispose, che levando l’armada si daria sospetto al i*e Christianissimo, nè è da muoverla per adesso, imo invalidarla. Vien boni tempi, la potrà star ben in quelli mari, mandandoli danari troverano zurme eie. Andò la parte. 144 di sì, 62 di no, 36 non sinceri. 176 Adì 4. La matina ritornò in Colegio sier Bernardin Contarmi vernilo Baylo di Napoli di Romania, et referite etc. Vene il Legalo del Papa et l’orator di Fiorenza, et disseno zercha le terre di Romagna. Noto. Se intese esser zonlo in questa terra il baron de Leze vien di Pranza, mandato dal re Chri-slianissimo, et doman venirà ala Signoria. Da Constantinopoli, di sier Piero Zen ora-tor et vice Baylo, di 27 Aprii. Come, per le mo- tion seguite verso la Caramania, dove alcuni sono sublevati, et hanno laià a pezi quel sanzacho et ruinà il Cogno et il Tacho ; per il che il Signor manda Iinbraim bassa con 30U0 ianizari, et 2000 spachi. Et etiam viva quelli altri capi et belarbei di la Sorta etc. Il qual Imbraim fin 3 zorni si doveva partir ; et altre parlicularilà. Et sono etiam lettere in bianco qual fu traie et lete nel Conseio di X. Si conteniva che era zonto uno azamin con assi zoie, il qual havia donato al magnifico Imbraim bassà un pero di carati 40, una perla di carati 20, do baiassi di carati 100 l’uno, diamanti etc. Et havia fatto un merchado con il Signor di zoie per ducati 130 milia, et assà altre ne havea. Dapoi disnar fo Conseio di X con la Zonta ordi- 176* naria. Prima balotono Ira loro Cassier per mexi 4,. et rimase di tutti X del Conseio che fo balotadi sier Polo Trivixan Cao di X. Fu posto una parte per li Cai zercha le arme, niun le possi portar, et le licenlie non si possi dar si non .a quelli stanno in caxa a soe spexe, ut in parte. Et non fu presa. Da Fiorenza, di sier Marco Foscari orafor, vene 1etere di primo di l’instante. Come haveano electo nel loro Gran Conscio confalonier per uno anno Nicolò Valori. Item fato la Signoria per 2 mexi. Item, che haviano mandato al campo nostro ducati 1 b milia. Da Boman, del Podestà et capitanio, Sì 2. Man- 177 da una lettera hdbuta de Lodi di primo, scritta per Joan Paulo Ferrério Canzelier del capitano Busseto. Mollo magnifico signor el patron observan-dissimo. Hessendo il signor Capitano governatore mio patrono andato hoggi a solazo fino a Romanengo per ritornar domane non mi pare però ritardare il presente adviso a vostra signoria. Una spia adoncha ritornata hora hora di Milano, referisse nemici passare il Po, et dicono andare alla volta de Piasenza, et che non sono però più che 3000 fanti, et che sortendo fora quelli di Piasenza con intelligentia el brazo de nostri de qua, non seria difficile il romperli. Così se ne è andato di longo ad advisare ii tutto a Piasenza. Dice, haver inteso in più lochi il conte Philippo Torniello haver renuntiato la compagnia. In Milano dice certo non esser p ù che zercha 2000 soldati. Il castello essersi seralo da sua posta, et che il castel-