551 mdxxx, febbraio. 552 In questo esser se truova la città, et tanto vigorosa che pare quasi incredibile a chi lo vede ; et così grosse sono le provisione del danaro, che penso ne sia venuto insin costà el grido. Basti per hora questo, mentre che Malatesta piglia el bastone che sarà martedì a 25 del presente, el quale è eleclo per capitanio con 900 ducati de carlini per el piato, mille fanti et 200 homeni d'arme. A voi sempre mi aricomando. Idio vi conservi felice, benché in questi miseri tempi io vi reputo felicissimo ritrovandovi in quella magnifica et felicissima città. Sempre mi offero et ricomando. Di Fiorenza, eie. 371 Fu posto, in questo Pregadi, per li Savi, che sia scritto a li rectori di terraferma che li danari de-putndi a la limitation siano mandati a Verona iusta la parte de dì 20 zugno 1519, la qual limitation sarà qui sotto scritta; el sia deputà al pagamento di le zenle di lo illustrissimo capitanio zeneral el del signor Guidobaldo suo fiol, in questo modo, vide-licei, 40 milia ducati: Padoa 18 milia, Brexa 12 milia, Bergamo 10 milia, il resto di denari di le presente occorrentie. in lutto ducati 40 milia. Le Camere sono queste : Camera di Brexa limitation al quar- tiron.........ducali 38000 Camera dì Padoa......» 18000 Camera di Bergamo.....» 20000 Camera di Vicenza .....» 4000 Camera di Crema......» 3000 summa ducali 83000 372') Del mexe di Fevrer 1529. A dì primo. Introno a la banca, Cai di XL sier Anzolo Morexini qu. sier Antonio, sier Antonio Marzello qu. sier Anzolo,stali altre fìade, et sier Anzolo Malipiero qu. sier Piero, nuovo. Item, Cai del Conseìo di X sier Lazaro Mozenigo, sier Zuan Francesco Morexini, stali altre fiade, et sier Andrea Ven-dramin da Latisana, nuovo. Vene l’orator di Fiorenza et comunicoe lettere di 23, di soi Signori da Fiorenza. Come l’abbule di (1) La carta 371* è bianca. Farfa si era partito da loro et acordatosi col papa. Et come havevano dà il baston di capitano zeneral al signor Malatesta Baion, et il iuramento ha fatto. Pregando questa Signoria voglii scriver a li nostri oratori andati a Bologna che aiulino le cose loro. Dapoi disnar, iusta il solito, il Serenissimo con le cerimonie ducal, vestito di manto bianco d’oro, et cussi la barela, et una vesta di restagno sotto, a vespero a Santa Maria Formosa con li oratori Papa, Franza, Anglia, Mìlan, Fiorenza et Ferrara et Io episcopo Pexaro di Baffo; et portò la spada sier Marco Barbarigo, va capitanio a Verona, vestilo di veludo cremexin alto et basso; io suo compagno sier Thomà Michiel qu. sier Piero, in veludo cre-mexin. Erano tre procuratori, sier Jacomo Soran-zo, sier Lorenzo Pasqualigo et sier Andrea dusli-nian; et uno censor solo, sier Marin Morexini qu. sier Piero, perché l’altro manca, et par non voghilo più far censori. Era il matto di trionfi sier Vetor Morexini, et zerea 32 oltra il censor. A dì 2. Fo la Madona. Fo bel sol, adeo semo per il proverbio a mezo inverno. Il Serenìssimo, vestito col manto di hieri el la barela, ma con il bavaro di armelini, vene in chiesia a la messa et a la benedition di le candele; et li oratori di beri et lì tre procuratori, et dì più sier Domenego Tri-vixan el cavalier procurator. Item, li 32 zenlilho-meni oltra il censor. Et non fo alcuna lettera. Dapoi disnar, non fo nulla. Fo fato una festa in Biri per le noze da chà Polani. A dì 3. La mattina venne in Collegio l’orator di Mantoa con alcuni avisi. Vene il signor Cesare Fregoso et ringraliò la Signoria di la soa expedi-tion, di la qual resta contentissimo, et tolse licentia di andar a li soi alozamenti. Di Bologna, di 8 oratori, fo lettere di 31. Come l’imperador et il papa haveano terminato di andar a Roma per la via di Romagna, et li l’impe-rador si voi incoronar ; et che il zorno di 3 del mexe futuro dovea l’imperalor far nel suo Conseio deliberalion quando si dia partir. Item, come il reverendissimo Gran canzelier Catinario havia ditto a li nostri oratori che’l voleva venir con loro a Ve-netìa a veder questa città, et poi la Signoria lo accomodi de una galla per bularlo in Ancona, et de 372* li andarà a Roma. Scriveno liaver dato principio a la visitalion di reverendissimi cardinali, et presto veranno a repatriar. Da Fiorenza, di sier Carlo Capello orator, di 28. Come quelli Signori et tulli si voleno man-lenìr. Et hanno dato il baston con gran cerimonia a