179 MDXXVII, MAGGIO. ISO uno segno, quale veduto il Leivn, venirà ad passar ad Cassano, et allo effecto sono già preparale le nave et ciascuno di soprascritti ha havuto li danari. Questi effecti sortivano se non se gli provvedeva questa notte et lioggi. Item, era ordine, che fatto il segno a Caravagio, ditto Francesco da Cremona fazi lo effecto a Sonzino con la inlelligentia havea con li fanti. Al tutto subito è slà provisto de celeri avisi, et a Caravagio é andato il signor Joan Paulo con gente, et del riporto avisarà vostra signoria. Data in.......... Copia di lettere del ditto Zuan Paulo Sforza, date in Caravagio, a dì 22 Mazo, scritta a Lodi al signor Jannes. Gionsi in Caravagio ad hore do di notte, et in-Irnli quietamente, subito mandai gente in castello, et poi ne mandai attorno la terra, et il resto di le gente li mandai alla casa del cavalliero Seco, et fecila circondare et poi feci pichiare alla porta. Et così fossemo aperti et intrassemo dentro, cercando da-pertutto; ma non li trovassimo et tutti li soi dicono non 1’ haver visto da Domenica in qua, et il simile dicono altri di la terra, quali ho interrogato. Poi ho menato la moglie et figliola et tutti li soi di caxa in castello. Però si potrà mandare persona che li habi ad interrogare, perchè questo non è mio mestiere. Qui è intrate tre compagnie di gente d’arme, et il signor suo fiolo è andato alla volta di Trevi. Però vostra signoria ordinarà quello si ha ad fare, aziò subito possi partirmi di qua et venir da vostra 1J2* signoria. Ancora ho preso uno quale monstrava di volerse gitare fora delle mure di la terra. Vostra signoria, vista harà la presente, la potrà far dar al gubernator di Lodi, aziò si possa mandar al signor duca de Milano. , Da Lodi, del pxoveditor zeneral Contarmi, di 22. Questo instesso aviso, et colloqui hauti col signor Jannes, el discorsi et provision fanno. comune. Pur tuttavia io ho perduto assai, che ho perduto quasi il tutto, et apena scampato la vita. Per miglior rispetto mi sono partito di Roma insieme con missier Paolo da Porto et molti altri compagni de caxa de Redolfi et altri, et bora se ritrovatilo in loco securo ad Orli, terra longi de Roma 40 miglia. Lo exercito che ha sachegiato Roma è mollo mal in ordine, sicliè io spero che questo altro exercito de la lega, che si ritrova in quesle bande el si havia verso Roma, sarà viclorioso senza dubio. Nel combatter in Roma, morse manco di 4000 persone de 1’ una et 1’ altra parte. La roba tutta si perse, el poche caxe furono brusiate, et ognuno fu pregione con taglie fuori di ragione. Tulio che vi tu di buono, tu che l’honor di le donne per la maggior parte et torsi in tutto fu salvo. De gli cardinali, alcuno non è morto, parechi sono pre-gioni et maltractati, excepto quelli che sono salvati in castello, el quale si tiene et si terrà per rispetto del campo de la liga, che senza dubio è apio di ruinare tutti dicti spagnoli et lanzinechi che sono in Roma. Parechi si reduseno in caxa di la Marchesana di Mantoa, fra i quali fo lo ambassador di Venetia, et è andato con il conte di Novolara et cum la Duchessa via con promessa di taglia de 3000 ducali. Tuttavia, riportandosi poi et moderandola secondo la facoltà del ditto imbasador, quando li patroni di esso saranno informali. Il Justiniano è laxato ducati 7000, parlo di missier Marco Antonio. In Orti, atti 20 di Mazo 1527. Copia di una lettera del campo, da Civitela, a u 3 dì 18 Mazo 1527, scritta per Urbano alla signora duchessa di Urbino. Hoggi semo parliti da Urvieto, anzi de lo inferno, et non semo stati per via senza pioggia, et il dormire è stato continuo in terra pax, che fa passar li pensieri piacevoli. Et bene sia de chi permise questa guerra, da principio ordinata in le camere per genti di guerra, el tanto fundatamente, che pensando con li gridi racquistar Milano, bella cosa I se è perso Roma, con pericolo tale qual se vede de Italia. Et a Roma se Dio non advertisse alla casa sua quaggiù, staranno qualche anno a levare più brevi o bolle, et forsi saranno manco lite et manco scomuniche, et saria pur bello se ’1 si potesse stare a vedere. Hor di uuovo altro non li significo, salvo che non mancano bravi, che si iactano fare et dire alti fatti. Non so come l’andare sera. Et si preparano molti cavalli turchi, et perché altri non refu- Copia di la lettera di domino Paulo de Godis, fìol di domino Rigo Antonio dottor et cava-lier, cittadin vicentino, data in Orti a dì 20 Mazo 1527, scritta a suo padre. Magnifice pater. Haverete inteso il crudele saco di Roma, dove avegnacbé io mi sia ritrovato, pur, Dio ringratio che ho provato lutto, né forsi parte de le disgratie